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Piano piano Cassie era riuscita a eliminare tutti i cacciatori che si imbattevano nel suo cammino e l'aiuto di Nathan era stato più che fondamentale.
– Devo arrivare da lui – disse piano, consapevole che Nathan la stava ascoltando – Questa volta voglio ucciderlo.
Sentì Nathan sospirare alle sue spalle, ma non capì se si trattasse di stanchezza o di altro – Devi stare attenta Cassie, tuo nonno ha sempre un asso nella manica. Potrebbe usare Amanda.
Alzò lo sguardo in cerca della donna, ma non la vide. Che fine aveva fatto?
– Devo provarci.
Non udì la risposta di Nate ma per un secondo il tempo in quel magazzino sembrò fermarsi. Nathan le si mise davanti e l'attirò a se dandole un veloce bacio sulle labbra. Il calore che provava poco prima, si era fatto ancora più intensa, come si era fatta più intensa anche quella luce.
Nate si staccò per prima e la guardò negli occhi – Vai, cercherò di coprirti le spalle.
Stordita per via di ciò che era appena accaduto, si limitò ad annuire e si fece strada verso George.
Lui la stava aspettando. Lo aveva capito dal modo in cui i suoi occhi l'avevano guardata mentre stava combattendo e dal fatto che quegli uomini e quelle donne dagli occhi vacui non le avevano inferto nessuna ferita.
George aveva il suo stesso piano: voleva ucciderla.
– Di nuovo faccia a faccia – disse con una risatina inquietante – Un déjà-vu, non trovi?
– A differenza dell'altra volta – disse Cassie impugnando la spada che aveva sottratto a una cacciatrice che l'aveva attaccata poco prima – Adesso non sono legata e, soprattutto, non sono disarmata – concluse facendo roteare la spada.
– Esibizionista – sibilò George. Poi si mise in posizione – Prima le donne.
Non se lo fece ripetere due volte. Prese la rincorsa e si avventò su di lui.

Quello strano bagliore che aleggiava al centro della stanza era cessato e, quando Morgan si voltò, comprese il motivo.
Nathan stava combattendo da solo mentre Cassie era scomparsa. Si guardò intorno ma in mezzo a tutta quella gente non riusciva a rintracciarla.
– Coprimi le spalle – urlò a Ethan.
– Cosa devi fare?
Morgan si voltò nuovamente, nel disperato tentativo di trovare sua sorella ma non la vide neanche quella volta – Devo cercare Cassie.
– E' con Nate.
– No, non è con Nate.
Ethan si voltò, probabilmente per accertarsi lui stesso di quello che Morgan gli aveva appena detto. Quando lo guardò, Morgan notò che sul suo viso era comparsa una strana espressione di terrore.
– Trovala, per favore.
Morgan annuì e si diresse verso il centro della stanza dove si trovava Nathan. Il modo in cui Ethan gli aveva detto quella frase, la sua espressione e il suo tono di voce, gli fecero capire che anche io suo nuovo amico temeva che Cassie fosse nuovamente in pericolo.
– Dov'è Cassie? – chiese Nathan non appena si trovo abbastanza vicino.
Nathan non disse nulla, si limitò a indicargli l'altra estremità della stanza e, quando Morgan seguì la direzione dello sguardo di Nate, rimase di sasso.
C'era Cassie, senza neanche un graffio, che inveiva contro qualcuno con una spada in mano. Ma la cosa che più lo colpì non era tanto il fatto che era praticamente illesa. Stava combattendo con l'ultima persona che Morgan si sarebbe mai aspettato di vedere: George.

Nonostante la sua età e il suo fisico non più giovanile, George era davvero un abile guerriero. Nessuno dei due aveva colpito l'altro, e Cassie non capiva se fosse esattamente quello che George aveva architettato.
– Fammi capire, sei resuscitato?
L'uomo sorrise – Non sono mai morto, figliola – disse colpendo forte la sua spada – Ma temo che questo tu lo avevi capito, no?
Ti troverò. Erano queste le parole che le aveva detto in sogno. Si era resa conto che non era la sua mente a giocarle brutti scherzi. Suo nonno era un pazzo psicopatico che si divertiva a manipolare le persone e a distorcere la realtà, era prevedibile che non sarebbe uscito di scena tanto facilmente.
– Tuo padre mi era troppo devoto per uccidermi davvero – le disse.
Cassie lo guardò. Era immobile, non stava più colpendo.
– Hai portato anche lui in questo inferno?
George scosse la testa – Ho detto che è troppo devoto per uccidermi, no che combatterebbe al mio fianco – Poi fece un passo avanti – Non tornerà mai da te, questo lo sai. Non ti ha mai voluta. E' stato un errore...
Stava cercando di confonderla, di distrarla per poi attaccarla, ma non glielo avrebbe permesso.
– E tuo nipote? Puoi dire lo stesso di lui? – A quel punto la sicurezza di George ebbe un breve momento di crollo. Cassie sapeva esattamente dove colpire e non si sarebbe fatta scrupoli a farlo. Lui aveva giocato con i suoi sentimenti, adesso toccava e lei.
– Morgan mi vuole bene e sono sicuro che starebbe dalla mia parte, se fosse qua.
– Ma lui è qua – Cassie non ne era tanto sicura, me le era sembrato di vederlo al fianco di Ethan quando i rinforzi avevano fatto irruzione nel magazzino.
– Lui sa che il suo posto è a palazzo, non rischierebbe mai la sua vita per te.
– Lo stai sottovalutando, sai? Farebbe qualunque cosa per me.
George diventò rosso per la rabbia – Ti sbagli! Ti ha accettata perché pensa che tu sia l'unica famiglia che gli è rimasta! Non appena mi rivedrà tornerà al mio fianco e insieme riporteremo l'ordine nel mondo.
– E come? – gli urlò – Uccidendo tutti gli ibridi? – Strinse forte la spada – Forse non lo sai, ma stanno iniziando a fare delle leggi, il Consiglio sta cominciando a prendere in considerazione l'unione tra razze diverse.
– Certo che lo so, ed è per questo che sono tornato. – Impugnò la spada e la alzò – Ucciderò gli ibridi con le mie mani se sarà necessaria. Comincerò da te e poi passerò al tuo caro Nathaniel – disse con un sorriso – Ma prima di farlo, voglio svelarti una cosa: non esiste nessuna maledizione.
Se un momento prima era convinta che George non sarebbe più riuscito a giocare con la sua mente, dopo quelle parole non ne fu più tanto convinta.
– Stai mentendo!
– No, non sto mentendo – disse ridendo – Ho nascosto io tutti i manoscritti, ho bloccato tutti i file. La maledizione non è esattamente quella che Nicholas vi ha fatto credere – George si avvicinò un po' – Tu e Nathaniel rappresentate la nuova era. Insieme potreste governare sul mondo intero, sai? E' questo che ha fatto Nicholas! Ha maledetto le due Famiglie facendo in modo che il loro odio diventasse potere, non amore – pronunciò la parola "amore" con uno strano disprezzo, e da lì Cassie ebbe la conferma del fatto che lui non credeva in un sentimento così forte – Se tu e quell'altro ibrido provate qualcosa l'uno per l'altra non dipende da Nicholas ma da voi stessi – aggiunse infine.
Tutto aveva senso. In quel momento, capì che quello che provavano loro due era autentico e, anche se George era la persona più meschina che esistesse sulla terra, le aveva dato una notizia stupenda.
La sua felicità finì nel momento esatto in cui capì che George stava per colpirla, approfittando della sua momentanea distrazione.
Schivò la spada ma inciampò e si ritrovò con le ginocchia per terra. Da lontano, qualcuno le aveva lanciato un pugnale nella gamba. Solo in quel momento si rese conto che stava facendo una delle cose più stupide: dargli le spalle. Cercò di voltarsi il più velocemente possibile, ma non fu abbastanza veloce. La lama della spada di George tracciò una piccola diagonale che partiva dalla spalla e finiva al centro dello sterno. Non era una ferita profonda, solo un graffio.
George sorrise e Cassie capì: non l'avrebbe uccisa subito, prima voleva giocare con lei. Si guardò in torno e noto Amanda, qualche metro più distante di George. Era stata lei a lanciargli quel pugnale per ferirla. Non appena i loro sguardi s'incrociarono, la donna sussurrò delle parole. Cassie era troppo lontana per sentirla ma riuscì comunque a capire che cosa le aveva detto.
Riportò lo sguardo verso George. L'uomo alzò la spada, pronto a darle un altro colpo ma proprio in quell'istante, la spada gli scivolò dalle mani e cadde in ginocchio, proprio davanti a lei. Una freccia gli si era conficcata nello stomaco, la sua freccia.
C'era una sola persona che avrebbe potuto fare una cosa del genere e prima ancora di voltarsi per averne conferma, apparì al suo fianco.
George spalancò gli occhi. Il suo sguardo era un misto di rabbia e paura.

La Cacciatrice Ibrida 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora