Erano trascorse parecchie settimane da quando Nathan era andato via e ancora non riusciva a capire che cosa lo aveva spinto a prendere una simile decisione.
George era morto ma continuava a perseguitarla la notte, nei suoi sogni, anche se probabilmente era giunto il momento di considerarli incubi. Anche la non faceva altro che dirle quanto fosse sbagliata la sua esistenza, che era un mostro e meritava di essere uccisa.
Da quando quel bastardo era morto era stato Morgan a prendere il comando. Tutti nel grattacielo più grande di New York pensavano che Morgan Winkler sarebbe stato un ottimo capostipite e avrebbe portato alto il nome dei Winkler. Purtroppo le altre Famiglie non erano della stesso parere e il fatto che lui avesse presentato la sorella ibrida non era stato di giovamento.
Bussarono alla porta e lei si tirò a sedere sul piccolo lettino nella stanza che un tempo condivideva con Nate.
– Entra.
Robert entrò sorridendo. Anche se ormai tutti sapevano che era una Winkler aveva deciso di non vivere nel loro palazzo. Non si sentiva a suo agio lì, in mezzo a tutta quella gente che la scrutava da capo a piedi e bisbigliava alle sue spalle.
– Hai delle visite.
Cassie sbuffò – Se si tratta di nuovo di mio fratello puoi dirgli di tornarsene a New York. Non ho intenzione di trasferirmi! – Ebbe appena il tempo di finire la frase che l'ospite fece il suo ingresso – Ethan.
– Vi lascio soli – annunciò Robert richiudendosi la porta alle spalle.
Rimasero in silenzio per qualche secondo e poi lui fece qualche passo nella sua direzione e lei scattò in piedi – Che cosa ci fai qua?
– Sono venuto a vedere come stavi!
– Ah adesso ti preoccupi per me?
– Mi sono sempre preoccupato per te – rispose offeso.
– Avresti potuto rispondere alle mie telefonate.
Una risata amara comparve sulle sue labbra – E tu avresti potuto salutarmi prima di andare via...
Cassie abbassò lo sguardo. Aveva ragione, avrebbe dovuto farlo. Dopotutto lui c'era sempre stato per lei da quando era arrivata a palazzo e lei non gli era stata riconoscente.
– Ti manca, vero? – chiese il ragazzo.
Cassie seguì la direzione del suo sguardo. Stava guardando il letto in cui qualche settimana prima dormiva Nate. C'erano ancora le sue cose lì sopra e anche nell'armadio. Annuì impercettibilmente e il nodo che aveva in gola rischiò di sciogliersi tramutandosi in pianto ma tentò di trattenersi.
– Non capisco perché sia andato via. Proprio adesso che ci eravamo ritrovati...
Alzò le spalle si sedette sul letto – Spero che non sia per colpa mia.
Ethan s'irrigidì e socchiuse gli occhi – Non è così e non capisco perché lo pensi.
– Probabilmente perché gli ho fatto rischiare la vita. Ho fatto rischiare la vita a tutti voi! – disse ripensando a tutti quelli che erano andati a palazzo per salvarle la vita e a tutti quelli che erano morti. Niente avrebbe mai potuto scacciare via il senso di colpa che la tormentava.
– Lo abbiamo fatto perché, chi più e chi meno, teniamo a te – Si mise davanti a lei e le prese le mani tra le sue. Erano calde e confortanti – Smettila di tormentarti okay? Non è colpa tua se è scoppiata quella battaglia! E per quanto riguardata Nathan stai tranquilla, tornerà.
– Come fai a dirlo? Sono passati due mesi e ancora non si è fatto vivo! – Gli aveva detto che lo amava e sarebbe stata pronta a fare qualunque cosa per stare al suo fianco eppure sembrava che per lui non fosse la stessa cosa altrimenti sarebbe rimasto. E invece era scappato senza dare nessuna spiegazione, neanche a Robert che lo aveva cresciuto come un figlio.
Anche lui soffriva molto ma tentava di non darlo a vedere. Si buttava a capofitto sul lavoro, accettava missioni che lo costringevano a partire per giorni. La cosa positiva era che finalmente lui e Maia erano tornati insieme. Lei riusciva sempre a strappargli un sorriso. Per quanto lui potesse essere forte, la sua vera forza era Maia.
– Comunque – disse Ethan ignorando la sua domanda – Sono venuto qua anche per un altro motivo.
– E sarebbe?
Ethan esitò qualche secondo ma in fine parlò – Devi tornare a New York.
Cassie si alzò e andò verso la finestra. Non ne poteva più di sentire quella storia – Ti ha mandato Morgan, non è vero?
Il ragazzo fece una strana espressione, come quella di chi è appena stato colto sul fatto – E' una questione importante Cassie – disse avvicinandosi a lei.
– Io non vengo a vivere la, okay?
– Non si tratta di un trasferimento, la questione è un'altra – disse con tono preoccupato.
– E cioè?
– Questo non posso dirtelo io, ne dovrai parlare con Morgan.
Cassie alzò gli occhi al cielo. Erano passate circa due settimane dall'ultima volta che si erano visti. Ogni volta la assillava con quella storia del doversi trasferire a palazzo, che anche lei faceva parte della famiglia ed era giusto che collaborasse insieme a lui, che sarebbe stata bravissima nell'aiutarlo a organizzare le missioni dei suoi colleghi e tante altre cose lodevoli pur di convincerla. Peccato che non aveva mai funzionato.
Il fatto che avesse mandato Ethan a parlare indicava quanto fosse disperato ma non si spiegava come mai Morgan non le avesse detto che non si trattava solo di un trasferimento.
– Quanto tempo puoi trattenerti qui a Holding?
– Qualche ora.
– Non puoi rimanere ancora un giorno?
– E dove vado a dormire? Non mi sembra che abbiano costruito degli hotel da queste parti – rispose sorridendo.
– Rimani qua, no?
Ethan spalancò gli occhi – Non posso restare qua! Robert...
– Robert sarà felice di averti qua. Sei pur sempre il fratello di Nathan!
Sapeva che, pronunciando quella frase, avrebbe colpito nel segno e così fu. Ethan accettò l'invito e quando lo dissero a Robert lui fu felice di accoglierlo in casa sua, come Cassie aveva previsto.
Qualche ora non le bastava per decidere. Aveva bisogno di pensarci a lungo, di capire se ne valesse davvero la pena andare fino a New York di sua spontanea volontà e ascoltare che cosa aveva da dirgli Morgan o se attendere che lui tornasse a prenderla con la forza. Non che le piacesse quando le persone le imponevano di fare qualcosa, ma almeno a quel punto non avrebbe avuto scelta e non poteva di certo pentirsi di aver fatto la cosa sbagliata.
Prima di ogni altra cosa, però, aveva bisogno di parlare con qualcuno che avrebbe capito che cosa stava provando. Qualcuno che nonostante tutto e tutti era sempre stato al suo fianco.

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La Cacciatrice Ibrida 2
FantasyDopo la morte di suo nonno e la misteriosa scomparsa di suo padre e Nathan, Cassie decide di tornare a Holding e riprendere la sua vecchia vita, ignorando il desiderio di suo fratello di averla al suo fianco. Purtroppo, adesso che tutti sanno non...