La doccia di stasera è più fredda del solito, per scacciare via tutti i pensieri. Non che ne abbia molti di cui sbarazzarmi, anche perché se ci provo la voce di Tony mentre mi dice quelle parole è come un pugno nello stomaco. Mi sento strana, come se dovessi chiamare Natasha e scusarmi per quello che ho fatto, se Fury mi considera la nuova Vedova Nera, però, non è colpa mia. Ecco cosa sono i sensi di colpa, ora l'ho capito.
Mi butto sul letto senza neanche aver cenato, tiro su le coperte fino sotto il mento. Prendo un libro dal comodino, ma non riesco a concentrarmi. Spengo la luce e il buio avvolge la stanza. Mi giro su un fianco, passano due, tre, quattro ore, senza che i miei occhi abbiano la minima intenzione di chiudersi. La mia mente vaga su un unico pensiero fisso: Tony.
Penso alla sua camicia, bianca come la neve, al suo braccio forte che ho bloccato dietro alla sua schiena perfetta, ai tratti del viso, ai suoi occhi stupendi color cioccolato, anche se mi guardava con odio.Che diavolo mi sta succedendo? Devo smetterla. Eppure non ci riesco. Qualche minuto dopo, in preda a questi pensieri che mi tormentano, finalmente mi addormento.
La sveglia suona incessantemente da quelli che mi sembrano venti minuti abbondanti, ma spegnendola mi accorgo che ne sono passati solo cinque da quando ha cominciato. Mi sollevo sulle braccia, una tenda scompigliata di capelli rossi mi ricopre la faccia, non ci vedo niente. Mi inginocchio sul letto e con la mano me li sistemo, poi decido di scendere dal letto. Devo darmi una mossa, oggi ho da fare.
Entro raggiante (si fa per dire) dalla porta dello SHIELD, c'è già una ragazza ad aspettarmi.
"Vieni, Fury ti aspetta." Dice sorridendo e accompagnandomi verso l'ascensore. Saliamo allo stesso piano di ieri e ci dirigiamo verso una porta. Non è lo studio del direttore, ma la stanza dove ho visto gli Avengers. Dalla parte opposta del tavolo ci sono lui e Vedova Nera.
"Agente Romanoff, ti presento l'agente Black." Comincia, senza staccarmi gli occhi di dosso. Natasha si alza dalla sedia e mi viene incontro, porgendomi la mano. La stringo con decisione."Ciao, tu devi essere Jessica." Dice sorridendo. La sua voce è così dolce.
"Solo Jess." Rispondo, sorridendo anche io.
"Sento che diventeremo amiche." Dice, e ho la sensazione di aver trovato una 'sorella'. Sorrido imbarazzata, è una delle poche volte in cui mi è capitato. Mi lascia la mano e si volta verso Nick.
"Direttore Fury, le dispiace se sarò io a mostrare la missione all'agente Black?" Chiede, con un sorriso. È sempre così naturale, la sua felicità in questo momento è quasi contagiosa. Ma tutti sappiamo che è una maschera.
"Prego agente Romanoff." Risponde Nick, e Natasha mi accompagna fuori dalla stanza. Mentre saliamo per le scale mi dà tutte le istruzioni di cui ho bisogno, e penso che ho avuto un grande privilegio a conoscerla di persona.
"Essendo la tua prima missione sarà abbastanza semplice e ti affiancherò. Il nostro obiettivo principale è quello di recuperare dei file dal computer dell' Hydra."
"E a che vi servono quei file?" Chiedo, mentre raggiungiamo il tetto dell'edificio dove un elicottero ci sta aspettando.
"A Fury non piace dare informazioni del genere alle nuove reclute."
Nuove reclute?! Non siamo mica nell'esercito! Saliamo sull'elicottero che parte immediatamente.Sangue. Dappertutto. Persone morte sul pavimento. Un computer, una password. Un hacker, file rubati. Una corsa contro il tempo, il computer si autodistrugge. Le pareti tremano, noi scappiamo. Un salto nel vuoto di quattro piani. Spari. Altro sangue.
"Jessica."
Spegni il cuore, lascia agire la testa. Una stanza buia, una sedia. Una persona legata. Una pistola, sangue. È morta.
"Jessica."
Un elicottero, una scala, due uomini, sono dei nostri. L'elicottero parte, l'edificio è in piedi per miracolo.
"Jess!" Mi grida Natasha in un orecchio. Sobbalzo e rischio di picchiare la testa sul soffitto dell'elicottero. "È mezz'ora che ti chiamo, che hai?"
"Nulla, stavo solo pensando." Dico, con poca convinzione. Quelle persone morte sono opera mia. È quello che faccio, uccido la gente, non la proteggo. Non ne sento il bisogno. Se vogliono essere protetti è meglio che stiano lontani da me.
L'elicottero atterra sul tetto dell'edificio e rientriamo. Nat mi saluta ma sono incapace di risponderle.
Le porte dell'ascensore si aprono sull'ingresso dello SHIELD, dove Tony sta animatamente discutendo con la ragazza di stamattina. Ed ecco che la sensazione di ieri sera si fa di nuovo sentire, più forte di prima. Si gira verso di me, mi guarda un attimo poi mi sorride. E mi riconosce, gli torna la rabbia in volto. Devo assolutamente parlare a quell'uomo.
Lo vedo che si allontana dalla ragazza ed esce dall'edificio, così lo seguo. Fuori è già buio, ma poco importa. Priorità alle scuse.
Svolta l'angolo diretto alla Stark Tower, e solo in quel momento mi rendo davvero conto di quanto sia imponente la struttura. La ammiro per un attimo, poi corro verso Tony e rallentando cammino accanto a lui.
Restiamo così per qualche secondo, mentre ci avviciniamo alla porta della torre. Tutto a un tratto, entrambi ci voltiamo l'uno verso l'altra."Senti, mi dispiace." Esclamiamo in coro. Tony mi guarda con aria interrogativa e stupita, e io credo di avere la stessa faccia.
"Dispiace a te? Semmai dovrei essere io a chiederti scusa per come mi sono comportata." Dico, ancora più stupita delle sue parole. "Ho un istinto particolare."
"Ma scherzi? Semmai io mi sono comportato malissimo. La mia reazione è stata del tutto esagerata e senza alcun senso, d'altronde non potevi sapere." Risponde, sfiorandosi la nuca con la mano e riprendendo a camminare. Lo seguo subito.
"Era quello che ho cercato di farti capire ieri, ma non mi hai ascoltato." Il silenzio che ne segue dopo è decisamente imbarazzante. Siamo davanti alla porta della Stark Tower.
"Ti va se continuiamo il discorso dentro?" Mi propone. Come potrei rifiutare? Una cosa del genere va assolutamente chiarita.
Entriamo, mille sensazioni mi accompagnano mentre varco la soglia.
E di nuovo la stessa domanda mi assilla.Che diavolo mi sta succedendo?
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Frozen Heart {Tony Stark}
FanfictionJessica "Jess" Black è uguale a Natasha Romanoff. Con la differenza che lei non è Nat. Ha i capelli rossi, gli occhi verdi, ed è una spietata assassina. A differenza di Natasha sa benissimo cos'è lo S.H.I.E.L.D., ci è andata di sua spontanea volontà...