Capitolo 16

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Sono passati tre giorni e mi hanno tolto il gesso. La caviglia è un po' gonfia ma per quello non mi preoccupo. Faccio fatica a camminare, anzi a dirla tutta zoppico e anche in modo parecchio evidente, così Clint si è offerto per accompagnarmi alla Stark Tower. Tengo un braccio attorno al suo collo e lui mi tiene per la vita, così se dovessi perdere l'equilibrio non mi lascia cadere.

"È gentile da parte tua accompagnarmi." Dico, mentre camminiamo a passo di lumaca verso la Torre.

"Figurati, non avevo niente da fare." Risponde, sorridendo. Ha addosso un giubbotto di pelle nero, una maglia blu e un paio di jeans. Io invece ho un paio di shorts di jeans e una canottiera verde fluo sotto una maglia rossa dalla scollatura larga, che mi lascia una spalla scoperta. Il rumore delle auto e della gente che cammina e parla al telefono mi fa sentire come osservata, anche se non ci sta prestando attenzione nessuno. Le vetrine dei negozi, bar e ristoranti sono piene di colori e scritte che invitano ad entrare, ma noi non ci facciamo caso. Per le strade passano tantissime macchine e moto, decappottabili e d'epoca, sportive e persino una limousine. Ci sfila accanto silenziosa mentre accompagna chissà quale celebrità o politico chissà dove. Seguo con lo sguardo tutti i finestrini finché non mi fermo sull'ultimo, anche se è oscurato riesco a vedere un profilo femminile, su cui tengo lo sguardo finché la prospettiva della macchina cambia e trovo un altro profilo, questa volta maschile.
Questi devono essere ricchi.
Torno a guardare il marciapiede mentre camminiamo, e la coda dell'occhio mi costringe a guardare prima il giubbotto e poi Clint in faccia. Mi volto di nuovo indietro cercando di vedere ancora la limousine e allora mi ricordo.

La penombra della vettura, il ragazzo biondo.
"E questa da dove arriva?"

"La manda Stark per recuperare tutti, ma stavolta sono due."

"Due limousine? E l'altra?"

"È già arrivata."

"Quindi sono in ritardo."

Non ero in ritardo. Natasha aveva spedito Clint a prendermi più tardi perché mi aveva dato poco preavviso. Non sembrava irritato, anzi era piuttosto contento di andare a prendere "la nuova recluta" Come mi aveva chiamato una volta Nat, scherzando su quello che aveva detto... Nick Fury! Ecco come si chiama l'uomo scuro che mi aveva chiesto di chi mi ricordavo!
Ho preso due piccioni con una fava, mi sono ricordata di due persone in una volta sola! Mi volto verso Clint, fermandolo bruscamente.

"Jess? Stai male?" Chiede, preoccupato. Lo guardo meglio, sorridendo.

"Mai stata meglio, signor arciere!" Dico scherzando, poi lo abbraccio. "Mi ricordo di te, cavoli se mi ricordo! Quella sera avevi lo stesso giubbotto di oggi, e ho sempre pensato che ci stessi benissimo!" Mi allontano da lui, tenendo il braccio attorno al suo collo. Ricominciamo a camminare.

"Ti ricordi, allora! E quindi?"

"E quindi quella sera avevo pensato che per te fosse divertente venire a prendere la novellina del gruppo, o la "nuova recluta", come dice Fury." Rispondo, sorridendo.

"Ti ricordi anche di Fury, brava. Cavoli Jessica stai facendo progressi incredibili, la memoria ti è tornata quasi tutta!" Mentre finisce la frase mi accorgo che siamo arrivati alla Stark Tower, la porta d'ingresso si apre e noi ci avviamo verso l'ascensore.

"Tony mi ha detto di fare un salto al ventitreesimo piano, e di mettere questa password sul display dell'ascensore." Dico, mentre premo il pulsante del piano e cominciamo a salire.

"E cosa c'è al ventitreesimo piano?" Chiede Clint, ancora attaccato a me, mentre mi guarda digitare le cifre sul display.

"Non ne ho idea, ma è quello che intendo scoprire." Rispondo.

Frozen Heart {Tony Stark}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora