Uno squillo insistente mi perfora i timpani e mi costringe a svegliarmi, ma un secondo dopo è interrotto da una voce familiare.
"Stark." Tony risponde in modo deciso, segno che è sveglio già da tempo.
Aspetta, cosa?! Spalanco gli occhi di scatto e mi accorgo che è mattina, sono ancora sdraiata sul divano, la testa ancora sul petto di Tony. Mi tiro su di scatto, sedendomi a qualche centimetro di distanza. Lo guardo, mentre anche lui si siede, i nostri sguardi si incrociano. Ha il cellulare attaccato all'orecchio, sta parlando con qualcuno di cui non sento la voce. Mi sono quasi dimenticata di essere a casa di Tony. Allunga la mano libera verso di me e prende la mia, la stringe leggermente."Mh-mh." Lo guardo con aria interrogativa, lui capisce e scandisce con il labiale due sillabe: Fury. Annuisco, mi tira leggermente verso di se, mi avvicino e sfioro le sue labbra con le mie, mentre mi ritornano alla mente i ricordi di ieri sera.
"D'accordo. Mezz'ora e siamo lì." Risponde, senza staccarmi gli occhi di dosso. Chiude distrattamente la chiamata e lascia cadere il cellulare sul divano, sento le sue mani sulla vita e le sue labbra decise sulle mie. Vorrei che questo momento non finisse mai, invece mi allontana fin troppo presto.
"Buongiorno." Dice, sorridendo.
"Buongiorno." Rispondo.
"Fury vuole che andiamo, ha una missione per noi e da quello che ho sentito non è una novità, almeno per me."
"Aspetta. Ho due domande. Una missione per noi? Io e te?" Chiedo, indicando prima lui, poi me e di nuovo lui.
"Io, te, Nat e Clint."
"Ah, okay. E perché non sarebbe una novità per te?" Aggrotta le sopracciglia.
"Aldrich Killian, il creatore del progetto Extremis." Si alza dal divano e si avvia verso l'ascensore.
"E sarebbe?"
"Una mia vecchia conoscenza, a quanto pare non è morto, e ha creato una nuova generazione di potenziati." Recupera da una mensola un tablet completamente di vetro, dove comincia a leggere i dati tecnici che Jarvis gli ha scritto sopra.
"D'accordo, e... che sarebbe questo progetto?"
Me lo spiega velocemente, concludendo con un: "se hai bisogno del bagno in fondo al corridoio a sinistra. Jarvis, Mark 42?"
"Funzionante e pronta all'uso, signore."
"Prefetto, preparala e fammela trovare sulla piattaforma di volo."
"Come fatto, signore."
Continua a digitare sul tablet mentre entra in ascensore all'indietro, preme il pulsante e mi guarda.
"Ti voglio tra dieci minuti due piani più su."
Le porte dell'ascensore si chiudono e decido di andare in bagno. E naturalmente è un bagno degno di un re. Anche se è solo di servizio fa invidia a quello di un albergo a 5 stelle.
"Signorina Black." La voce di Jarvis mi fa sobbalzare mentre chiudo la porta del bagno dietro di me.
"Si?"
"Il signor Stark mi ha detto di farle avere questi." Mentre pronuncia la frase un pannello a muro si alza, dietro trovo un ripiano con dei vestiti puliti, maglia e pantaloni e una felpa nera da donna con il logo delle Stark Industries. Prendo i vestiti e li annuso.
Wow, che buon odore. E poi devo ammettere che sa scegliere bene i vestiti, penso mentre distendo la maglia blu elettrico. La osservo meglio e mi accorgo che è una maglia tecnica, aderente e traspirante. Anche i pantaloni, leggins in realtà, sono tecnici e traspiranti. Non riesco a capire il motivo di questi capi, ma forse avranno a che fare con la missione. Mi spoglio dei miei vestiti e indosso quelli nuovi, tengo la felpa in mano perché fa caldo. Esco dal bagno non prima di aver fatto una sosta veloce per bisogni vari e salgo le due rampe di scale che mi separano da una stanza piena di roba scientifica, tavoli da lavoro pieni di fogli e attrezzi di meccanica e schermi trasparenti stracolmi di algoritmi da far invidia al California Institute of Technology. Attraverso la stanza e mi ritrovo in un'altra, con un bancone in stile bar e una vetrata mozzafiato. Fuori una pedana circolare rialzata ospita già la Mark 42 pronta per essere usata, in attesa del suo proprietario. Mi avvicino al vetro che si apre, una leggera brezza mi accarezza il viso, mi avvicino alla Mark e la sfioro, osservando ogni componente e ogni giuntura di braccia e gambe.
Cavolo, è davvero bellissima...
La mia mano scorre lungo il metallo, finché una voce mi coglie di sorpresa e mi spinge a indietreggiare di un passo verso il vuoto.
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Frozen Heart {Tony Stark}
FanfictionJessica "Jess" Black è uguale a Natasha Romanoff. Con la differenza che lei non è Nat. Ha i capelli rossi, gli occhi verdi, ed è una spietata assassina. A differenza di Natasha sa benissimo cos'è lo S.H.I.E.L.D., ci è andata di sua spontanea volontà...