Sfilo la pistola dalla fondina, in un gesto automatico, la tengo con una mano sola, rivolta verso il terreno. Levo la sicura e metto un proiettile in canna. Alla nostra sinistra, a circa cento metri di distanza, c'è un edificio bianco e semidistrutto, sul punto di crollare. Tony si solleva in aria e vola fino là sopra, mentre noi ci avviciniamo.
"Jarvis, scansiona l'edificio." La voce di Tony arriva netta nel mio orecchio.
"Rilevo attività Extremis nell'ala Nord dell'edificio, con picchi al piano superiore." Risponde.
"Quanti sono?" Nat.
"Una dozzina." Tony. "C'e un'entrata sul retro dell'edificio, qualcuno passi da lì, io provo a sorprenderli dall'alto."
Io e Clint entriamo in silenzio dalla porta principale, i vetri praticamente inesistenti, davanti a noi si staglia il profilo scuro delle scale. Tengo la pistola diritta davanti a me, Clint si toglie l'arco dalle spalle e incocca una freccia, teniamo d'occhio in continuazione i dintorni mentre saliamo le scale.
"Nervosa?" Sussurra Clint alle mie spalle.
"Un po'. Non capita tutti i giorni di andare in missione con gli Avengers." Rispondo, con la coda dell'occhio vedo Clint sorridere. Una scarica di adrenalina mi percorre dalla testa ai piedi. In cima alle scale un lungo corridoio ospita diverse porte.
È tutto così silenzioso...
Il flusso dei miei pensieri viene interrotto da un esplosione a qualche metro da noi. Il rumore è assordante e l'onda d'urto ci schiaccia contro il muro. Una porta si spalanca e sbatte contro la parete, esce una ragazza mora, con i vestiti strappati e la pelle bruciata e arancione, si sta ricostituendo dopo che la stanza è saltata in aria. Io la guardo, lei mi guarda, posa gli occhi su Clint e le sue labbra si piegano in un sorriso agghiacciante prima di muovere un passo verso di noi."Qualcuno viene a farvi visita."
"Ce ne siamo accorti, Stark." Rispondo, mentre recupero la pistola che mi era caduta, sparo tre colpi al petto della ragazza. Lei rimane immobile mentre il suo corpo assorbe i proiettili e la pelle si rimargina. Scatta in avanti, mentre alle sue spalle altre due persone stanno arrivando, così affronto lei, visto che Clint ha deciso di vedersela con i nuovi arrivati. Senza pensarci libero il coltello dalla fascia sulla gamba, un attimo prima che lei mi sia addosso e mi atterri. Cerco di colpirla, ma nei punti dove ci tocchiamo brucia i miei vestiti e la pelle scoperta. Cerco di trattenere un grido di dolore, la colpisco di striscio al naso con il gomito, e nonostante i miei sforzi riesce a tenermi ferma. Poi mi ricordo del guanto elettrico che mi ha dato Tony. Da questa posizione però non riesco a muovermi, mi blocca entrambe le braccia e il contatto con lei continua a bruciarmi, perforando la pelle e facendomi sanguinare. Dopo vari tentativi riesco a liberarmi dalla sua presa, colpendola con una ginocchiata nello stomaco, mi rialzo e comincio a correre dalla parte opposta da cui siamo venuti io e Clint. Mentre corro accendo il guanto, sento la mano di lei sfiorarmi la schiena, mi lancio contro la parete, in un movimento che ho imparato con tanti anni di allenamenti, il mio piede si appoggia sulla parete, subito dopo l'altro, e in uno slancio il mio corpo descrive un arco perfetto nell'aria, la schiena curvata all'indietro e il braccio teso verso il pavimento nell'istante in cui sotto si trova la spalla della ragazza. Premo con tutta la forza che posso su di lei in quei venti centesimi di secondo in cui sono ancora in aria, poi atterro con una capriola, in ginocchio, mi volto verso la ragazza, stesa a terra. La sua pelle comincia a illuminarsi di arancione flebile, poi sempre più intenso, e capisco che devo scappare. Di fronte a me c'è una vetrata che dà sul davanti dell'edificio, e anche se sono al primo piano non ho paura di saltare. Prendo la rincorsa e con le braccia davanti al viso salto contro il vetro, che va in mille pezzi e mi ritrovo ad atterrare sul terreno duro. L'impatto con il terreno mi toglie di colpo il fiato, che esce dai miei polmoni in un grido strozzato.
"Jessica!" Grida Tony nel mio orecchio. L'aria torna a circolare nei polmoni.
Possibile che sia atterrata così male da non riuscire a respirare?
"Sto bene." Rispondo, ansimando. Mi rialzo, ma l'onda d'urto dovuta all'esplosione della ragazza mi costringe di nuovo a terra. Mi inginocchio, mentre cerco di recuperare fiato, il cuore mi batte a mille, sanguino da diversi punti sui fianchi, le braccia e anche il labbro. Volto lo sguardo verso l'edificio, per metà avvolto dalle fiamme.
Dove sei Clint?
Tre figure scure escono, ma non sembrano Iron Man, Occhio di Falco e Vedova Nera. Sono tre potenziati. Si stanno avvicinando in fretta, allora faccio ciò che non mi sarei mai aspettata di fare. Scappo. Corro più veloce che posso, per quanto le ferite ai fianchi me lo consentano, attraverso la foresta in direzione del mare. Vorrei chiedere aiuto, ma non lo faccio. Sono una che se la cava da sola in queste circostanze. Un'altra esplosione nell'edificio, ormai sono lontana e ne sento solo il rumore. Mi sfilo il guanto di Tony e lo getto a terra, provo a cercare il coltello ma mi accorgo che l'ho perso. Mi sento una codarda, una insicura, ma il mio cervello ormai non ragiona più. Continuo a correre, finché non mi accorgo che il bosco sta finendo e mi ritrovo su una scogliera di quaranta metri a picco sul mare, mi fermo appena in tempo per non cadere di sotto. Volto lo sguardo indietro, e sento le grida dei tre mischiate ai loro passi svelti farsi sempre più vicine, sebbene non li veda. Una macchia rossastra vola nel cielo sopra di me, a un'altezza troppo elevata perché possa vedermi o vedere loro. E quando mi accorgo che ormai è troppo tardi decido cosa fare. I potenziati sono ormai troppo vicini, mi allontano dalla scogliera quanto basta per prendere la rincorsa, e nell'attimo in cui sento i loro passi alle mie spalle e la mano di uno di loro sfiorarmi la schiena comincio a correre. E il mio cervello si risveglia, facendomi pronunciare una frase che le mie labbra non possono contenere in bocca."Tony, scusami. Ti amo." Dico, un attimo prima di saltare nel vuoto.
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Kane_0042 ti ho fatto uno spoiler e mi sono divertita un sacco a farlo u.u XDpazzoide29 un altra ragazza a cui sta piacendo la mia storia e me lo dimostra in silenzio riempiendomi di stelline da quando ho pubblicato il primo capitolo, grazie ^·^
Siamo quasi a 1k! Non ci posso credere!
Grazie a voi che leggete la mia storia, spero vi stia piacendo!~Jess
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Frozen Heart {Tony Stark}
Fiksi PenggemarJessica "Jess" Black è uguale a Natasha Romanoff. Con la differenza che lei non è Nat. Ha i capelli rossi, gli occhi verdi, ed è una spietata assassina. A differenza di Natasha sa benissimo cos'è lo S.H.I.E.L.D., ci è andata di sua spontanea volontà...