Gli occhi azzurri di Steve continuano a fissarmi, ma non mi smuovono, e una domanda mi sorge spontanea: perché gli occhi di Steve non mi fanno nessunissimo effetto e quelli di Tony sembrano alterare l'andamento dell'universo? È possibile che un paio di occhi color nocciola riescano a farti perdere la testa più di un paio di occhi color del mare? La risposta per voi è no? Per me è sì.
Steve si allontana, vedendo che non gli rispondo. Sono leggermente alterata, e infatti non riesco a fare a meno di rispondergli a tono."Torna qua Rogers, non fare il coniglio! Non è niente di che! O forse l'umiliazione di averle prese da una ragazza ti spaventa?" Chiedo maliziosamente. Steve si volta verso di me e mi guarda, fa un mezzo sorriso e poi si avvicina al ring.
"D'accordo. Se insisti tanto, cominciamo."
Non passano nemmeno due minuti che ci siamo già atterrati a vicenda almeno tre volte, senza contare quella che ho appena fatto, quindi siamo due pari. Sono in ginocchio sopra di lui e gli sto bloccando le mani dietro la schiena. Cerca di liberarsi, ma la mia presa è ferrea.
"D'accordo, hai vinto." Dice, con il respiro corto.
"Ma come, sei già stanco?" Chiedo con apparente stupore. E infatti non faccio in tempo a realizzare ciò che succede dopo che mi ha già tirato una gomitata nella pancia, liberandosi dalla mia stretta e alzandosi in piedi. Mi è subito addosso, e sento un potente destro all'altezza dello stomaco. Il mio braccio scatta in risposta e gli arriva una gomitata sulla tempia, subito dopo un pugno ben assestato alla mascella. E lì il mio cervello si spegne. Ho dimenticato con chi sto combattendo, che è solo un allenamento. Gli sferro una ginocchiata sull'inguine, si piega in due dal dolore. Continuo a colpirlo non rendendomi conto che gli sto facendo davvero male. Mi fermo soltanto qualche istante dopo, quando lo vedo sdraiato per terra e con il naso sanguinante. Mi faccio schifo da sola. Provo in ogni modo a controllarmi ma ogni volta fallisco.
"Oh cavolo, Steve scusami!" Dico, mentre gli appoggio le mani su un braccio. "Non volevo. Sono stata stupida, non riesco a fermarmi. Ti giuro che non mi allenerò mai più con te, anzi, non mi allenerò mai più con uno di voi. Non voglio farvi del male."
"Ma no, stai tranquilla, non mi hai fatto nulla." Dice, mentre si mette a sedere e cerca di fermare il sangue che gli cola dal naso. "Ne ho subite di peggio, non devi scusarti." Si alza in piedi e lo stesso faccio io, usciamo dal ring, prende un asciugamano e si tampona il naso.
"Steve, non capisci." Dico avvicinandomi, gli occhi fissi nei suoi. "Avrei potuto ucciderti, se non mi fossi fermata. Io non sono come voi. Io non salvo le persone. Io le uccido. E probabilmente saresti morto, se non mi fossi accorta in tempo di quello che stavo facendo. Mi dispiace, è difficile da capire ma volevo che lo sapessi." Concludo, abbassando lo sguardo.
Non attendo la sua risposta, esco a testa bassa dalla palestra. Cammino lungo il corridoio, sento dei passi. Penso che mi abbia seguito, poi mi accorgo che non è Steve, sono passi più leggeri, sempre di un uomo."Sei brava a combattere." La voce di Tony mi prende alla sprovvista alle spalle, mi volto di scatto. Stavolta ha una maglietta blu scura a maniche corte, che scolpisce il suo fisico alla perfezione e un paio di jeans.
"Heila." Dico, sorridendo. "Grazie, ma vorrei sapermi controllare."
"Secondo me sei perfetta così." Sfoggia un sorriso disarmante.
Cos'era, un complimento? Me ne sento fare talmente pochi che non ci sono abituata. Si ferma a un metro da me, riesco a vedere la pallida luce del reattore filtrata dalla maglietta. Non posso non sorridere di nuovo, i miei occhi sono incollati al suo corpo...quello che indossa è tutto superfluo...
Jessica, che fai? Adesso ti metti a spogliarlo con gli occhi?
Distolgo lo sguardo e le guance avvampano.
"S-scusa." Dico, voltandomi. Devo andare via, o la sensazione di vuoto dovuta al non contatto con lui rischia seriamente di compromettere la giornata. Imbocco le scale, quando a metà tra il piano della palestra e quello sotto all'improvviso sento prendermi per il braccio, una forza improvvisa mi volta e mi inchioda al muro grigio. Un paio di braccia forti sono ferme ai lati del mio viso, chiudendomi in una gabbia dalla quale non posso scappare. Tony mi è pericolosamente vicino, riesco a sentire il suo profumo, che è decisamente buono. Lo guardo negli occhi, con fare stupito."Scusa." Dice, allontanandosi. "Pensavo che non ti saresti fermata, se ti avessi chiamata e basta."
"Lo sai vero che questo tuo ragionamento non ha senso?" Dico.
"Hai ragione." Si sfiora la nuca esattamente come ieri sera, è incredibilmente sexy... Distolgo lo sguardo, o rischio di saltargli addosso.
COSA?! Che diavolo vuol dire adesso quella affermazione?
Non emetto un fiato, semplicemente corro giù per le scale, piano dopo piano."Jess, aspetta! Ti prego voglio solo parlare." La voce di Tony poco dietro di me mi spaventa e mi spinge a correre ancora più forte. Di che diavolo vorrà parlare adesso? Gli ho già detto fin troppo di me.
Non so nemmeno io perché sto scappando.
Forse da me stessa.
Forse da Tony.
No, Non da Tony. Lui non mi ha fatto niente. Allora perché non mi fermo sebbene continui a sentirlo gridare il mio nome?
Che abbia paura?
Ma di cosa in fondo? Non potrebbe mai farmi male.
Devo cominciare a capire che mi succede quando c'è lui. Mi fermo all'improvviso in mezzo alla strada, le macchine sembrano non notarmi. Sento come se il tempo si sia fermato, e comincio a capire. Mi batte forte il cuore, quando sono con lui. Ed è già qualcosa.Il cellulare squilla, è un numero sconosciuto. Sono settimane che qualcuno non mi chiama.
"Jess, sono Natasha." La voce vellutata di Nat sovrasta il caos della strada attorno a me.
"Ciao Nat." Rispondo.
"Prima che ti dica qualsiasi altra cosa, potresti toglierti dalla strada? Non è molto carino morire investiti." Ha ragione. Mi avvio verso il marciapiede.
"Scusa come facevi a sapere che ero in mezzo alla strada?"
"Beh, ti vedo." Alzo gli occhi verso l'edificio dello SHIELD, e vedo una chioma rossa e una mano che mi fa un leggero cenno. Sorrido.
"Cosa dovevi dirmi?" Chiedo, tornando con lo sguardo sul marciapiede e avviandomi verso casa.
"Ti va di uscire a cena con i ragazzi stasera?" Nel momento preciso in cui pronuncia l'ultima parola sento come una brezza ghiacciata che attraversa il mio corpo e mi blocca lì, come se fossi congelata.
A cena con i ragazzi, stasera.
Con tutti gli Avengers.Ovvero anche con Tony.
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Kane_0042 quella lassù è per te, perché si, voglio farti vedere quanto sono belle le mutande di Rob<3 XDGrazie a tutti che continuate a leggere la mia storia, siete fantastici!
A presto
~Jess.
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Frozen Heart {Tony Stark}
FanfictionJessica "Jess" Black è uguale a Natasha Romanoff. Con la differenza che lei non è Nat. Ha i capelli rossi, gli occhi verdi, ed è una spietata assassina. A differenza di Natasha sa benissimo cos'è lo S.H.I.E.L.D., ci è andata di sua spontanea volontà...