Capitolo 19

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Con le mani mi tengo al tavolo mentre i ricordi mi passano attraverso la mente in un fiume di immagini. Cominciano dalla prima volta in cui io e Tony ci siamo incontrati, quella mattina allo SHIELD subito dopo che Fury mi aveva accettato nella sua squadra, proseguono con quella sera in cui mi ha baciata e per una settimana ero rimasta lontana dal mondo, e il pomeriggio in cui ero andata da lui per scusarmi e lo avevo trovato sull'orlo di una depressione... i nostri baci e la missione, il guanto elettrico e la pelle bruciata, l'acqua fredda e la voce di Tony nel mio orecchio, le sue braccia attorno al mio corpo prima di perdere i sensi...

"Jessica, che succede?" Chiede Tony. Alzo lo sguardo su di lui, incontrando i suoi occhi, che ho evitato per troppo tempo.

"Niente Tony... senti, ti dispiace se andiamo? Ho bisogno di parlarti in un posto più... privato." Dico, cercando di nascondere l'entusiasmo dietro un espressione seria.

"Certo, andiamo." Ci alziamo in contemporanea e ci avviamo verso l'uscita. Tony si ferma all'ingresso e allunga la sua carta di credito alla cameriera. Non riesco a contenere la felicità per essermi ricordata di lui, perciò cerco di scaricarla battendo con la punta del piede sul pavimento. Tony se ne accorge e scambia il mio gesto per un'eccessiva impazienza.

"Cavoli Jess, pazienta un minuto!" Mi sussurra tra i denti.

"Scusami." Rispondo, abbassando lo sguardo e fermando il piede. Finalmente, dopo quella che mi sembra un'eternità invece di soli due minuti, usciamo dal locale e troviamo Tom ad aspettarci con la portiera della limousine già aperta. Saliamo, la portiera si chiude. Mi siedo sul lato, mentre Tony sta in fondo. Fortunatamente l'abitacolo è quasi tutto al buio, così non riesce a vedere il sorriso da ebete che mi si è stampato sul viso.

"Allora, che volevi dirmi?" Chiede. Mi allungo verso di lui e lo bacio. Era da tanto che non lo sentivo più così... mio. Anche lui sente che è cambiato qualcosa, mi bacia con trasporto, mi tiene vicino a se e alla fine mi ritrovo seduta su di lui, il suo profumo mi inonda e comincia a farmi perdere il controllo. Mi allontano quanto basta per riprendere fiato.

"Ti ricordi." Mormora.

"Si Tony. Mi ricordo tutto adesso. Mi sei mancato." Rispondo. Le sue mani sono intorno alla mia vita mentre le mie sono appoggiate a lui.

"Anche tu mi sei mancata. Ti amo, Jessica. Ti amo più di ogni altra cosa al mondo."

"Anche io Tony, non sai quanto." Sto per baciarlo di nuovo ma mi accorgo che l'auto sta frenando, segno che siamo arrivati. Mi allontano da lui ed apro la portiera, senza aspettare che sia Tom a farlo. Esco e mi ritrovo davanti all'ingresso della Stark Tower.
È ovvio Jess, dove credevi di essere?
Mah, non so, magari alle Hawaii?
Roteo gli occhi a questo pensiero. Sento le dita di Tony intrecciarsi alle mie e quando mi volto lui è lì, accanto a me che mi sorride. Entriamo nell'edificio e lui mi accompagna in camera. Ci sediamo sul bordo del letto e rimaniamo a guardarci negli occhi, finché non mi pone una domanda.

"Come hai fatto a ricordarti di me?"

"Beh, è stato strano... quando hai posato la scatolina sul tavolo mi sono resa conto che l'avevo già vista da qualche parte, che si collegava in qualche modo a te. E mi sono ricordata che per colpa mia avevi dovuto prendere quelle pastiglie insieme agli antidepressivi. È stato come un film, tutti i ricordi mi sono tornati in mente all'improvviso, come se stessero aspettando solo quello stimolo..." Mi tornano in mente le parole di mia mamma, nel sogno che ho fatto.
Era nel mio cuore che dovevo cercare... è perché l'ho fatto stare male e di conseguenza anche me.
Non mi lascia finire di pensare, di realizzare che quel sogno aveva ragione, che mi bacia. Ma non come ha sempre fatto, è un bacio pieno di passione, di... desiderio. Mi vuole e io voglio lui. Lo sento anche dal modo in cui mi accarezza la schiena quando mi ritrovo di nuovo seduta su di lui, sento la pressione del suo dito mentre risale la cerniera del vestito fino a trovarne l'inizio, la abbassa lentamente, quasi volesse essere sicuro che anche io voglio quello che vuole lui. Per farglielo capire lo allontano un po' da me e gli tolgo la giacca, poi lascio che le me dita scorrano sulle maniche della sua camicia fin su, al colletto, per poi posarsi sul primo bottone e aprirlo. Gli sbottono gli altri senza fretta, sfiorandogli il petto, lasciando che un brivido di piacere corra lungo la mia schiena. Gli libero le braccia, prendo la camicia con una mano e la tengo sospesa un attimo sul pavimento, per poi lasciarla cadere. Mi bacia di nuovo e sento il rumore della zip del mio vestito che si apre. Lo tolgo velocemente, poi mi occupo dei suoi pantaloni, sfilando prima la cintura e poi occupandomi del bottone e la zip. Lo sfioro per sbaglio, ed è lì che perde completamente il controllo, costringendomi a sdraiarmi sul letto. Mi sovrasta con la sua figura, ma non ne sono affatto intimorita. Lo bacio di nuovo, tengo una mano tra i suoi capelli e con l'altra lo stringo a me, e qualche istante dopo sento gli slip abbandonare lentamente i miei fianchi...

Passiamo la notte così, ad amarci come mai abbiamo fatto. Nella mia testa è un continuo susseguirsi di emozioni, non penso ad altro se non a noi due, così vicini e uniti. Sfioro la sua schiena, cerco di non tremare, per nasconderlo lo avvicino ancora di più a me, finché le mie labbra non sfiorano il suo orecchio.

"Ti amo." Dico a bassa, bassissima voce, senza fiato. In risposta ricevo un sospiro, lo spostamento d'aria mi finisce tra i capelli sulla nuca, provocandomi un brivido.

Non so bene quanto tempo dopo mi ritrovo abbracciata a lui, che mi accarezza i capelli e la schiena, mentre io chiudo gli occhi e mi godo gli ultimi istanti prima di venire rapita dal sonno.

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Vi dirò, scrivere questo capitolo non è stato così semplice per me. Non è il primo che scrivo di questo genere e con queste cose, ma è il primo che pubblico, perciò ho pensato di renderlo più... "soft" (definizione del cavolo ma va beh)

A presto,

~Jess

Frozen Heart {Tony Stark}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora