SOFIA'S POV
Parlammo fino alle 20.00 di ciò che era successo, poi decidemmo di far ripartire il film e inziammo a guardarlo in silenzio.
O almeno lui guardava il film, io fissavo tutti i dettagli del suo viso che mi erano mancati da matti.
Fissavo quei tratti così famigliari che in qualche giorno mi avevano fatto perdere la testa, poi però tornai con i piedi per terra e iniziai a pensare.
Quanto senso poteva avere fidarsi e continuare? Sarebbe andato tutto bene o poi ci sarebbero state delle svolte negative? Come sarebbe andata?
Sottovalutavo troppo il fatto che, anche se lo aveva fatto per me, lui se ne era andato.
E per tre mesi non si era fatto sentire.
Eppure lui aveva fatto di tutto per me, ma io continuavo a lamentarmi, a fare capricci inutili.
Eppure nonostante tutto fosse perfetto c'era qualcosa che non andava, che non andava dentro di me.
Come una rotella che si stava lentamente fermando dentro il mio cuore.
Avevo tutto: una migliore amica che avrebbe fatto invidia al mondo, un ragazzo che mi stava vicino e che dopo molte difficoltà aveva avuto il coraggio di tornare.
Allora perché ero così triste? Perché sentivo quel senso di vuoto che prendeva possesso di me nonostante avessi tutto ciò che avevo sempre voluto?
Ero una persona dannatamente complicata, combinavo un casino dietro l'altro, allontavano tutti quelli a cui tenevo.
Non mi volevo affezzionare, avevo sempre paura di perdere tutti, non volevo avere delusioni.
Non sapevo spiegare nemmeno io ciò che provavo, non riuscivo a capire cosa c'era dentro di me.
Nonostante Ali ci fosse sempre stata, nonostante Paolo fosse tornato dentro di me c'era ancora una tempesta... e a quel punto mi chiedevo chi potesse fermarla.PAOLO'S POV
Non proferiva parola, era pensierosa, quella sera ci eravamo divertiti ma sapevo che si stava iniziando a fare delle domande... domande alle quali probabilmente non avrei saputo rispondere nemmeno io.Alla fine del film verso mezzanotte decidemmo di salire in camera quando la porta di casa si aprì
《PAOLO?!?!》
Urlarono all'unisono Alice e Riccardo
《Si sono tornato》
Dopo uno scambio di abbracci Sofia annunciò che sarebbe andata in camera ad aspettarmi perché era stanca, così decisi di rimanere un po' li a parlare con quei due ragazzi che non vedevo da tempo.
《Paolo come stai allora?》
《Benissimo》
Continuammo a parlare per una mezz'oretta quando annunciai che sarei andato anche io in camera.
Ma non sarei mai stato pronto a edere ciò che trovai davanti ai miei occhi: Sofia in lacrime accovacciata a terra che si teneva la testa fra le mani.
Mi avvicinai subito
《So che hai? So?》
Non mi rispondeva, non parlava, piangeva e basta
《So parla di qualcosa! Qual è il problema?》
La vidi alzare lo sguardo, aveva il trucco sbavato e gli occhi arrossati a causa delle lacrime
《Io... io non so più chi sono...》
La presi tra le braccia e la portai sul letto
《So io lo so benissimo chi sei》
《Allora spiegamelo ti prego...》
Le presi il viso tra le mani e iniziai a parlare
《Sei un fottuto casino. Cambi opinione dal giorno alla notte e non ti sta mai e dico mai bene nulla! Sei indecisa, un dubbio per molti.
Ma per me no, sei la mia certezza, sei quel punto fermo che nella vita mi mancava! Sei tutto ciò di cui ho bisogno e mi sono accorto che senza di te non ci sarei più riuscito a stare! Sei la diciottenne più incasinata di sto mondo probabilmente.
Sei la piccola ricciolina dagli occhi grandi e le ciglia lunghe che mi ha cambiato la vita... sei tutto il mio mondo! Hai un sacco di problemi ma vedrai... troveremo la soluzione ad ognuno di essi... insieme》
Mi guardò semplicemente, non disse nulla mi si buttò addosso e quasi mi stritolò... ma preferivo mille volte questo che vederla così in lacrime davanti a me.SOFIA'S POV
Le sue parole mi avevano fatta sentire ancora peggio... mi rendevo conto di che persona avessi vicino e di cosa mi stessi perdendo per un capriccio.
Eppure quel senso di vuoto era più forte, era più forte delle sue parole... ed era più forte di me...Passai tutta la notte a pensare a quale potesse essere la causa di quel senso di vuoto, cosa potesse essere quella cosa che mi stava mangiando...
Mi dissi solo che avevo bisogno di pensare e che magari con il tempo sarebbe passato....PAOLO'S POV
Quella mattina mi sveglia quasi felice, non vedevo l'ora di uscire e parlare con lei.
Non avevo ancora aperto gli occhi e già fantasticavo su cosa sarebbe successo quella domenica, magari l'avrei potuta portare a fare una passeggiata al parco dietro casa, o magari al mare in spiaggia!
Poi però quando aprii gli occhi il panico mi assalì.
Mi fiondai di sotto dove trovai Alice e Riccardo che parlavano allegri, quando mi videro mi fissarono preoccupati
《Paolo che è successo?》
《Sofia!》
Dissi in panico! A quel punto Alice si iniziò a preoccupare
《Cosa ha fatto Sofia!?》
《È SPARITA!》WRITER'S POV
Quel vuoto era arrivato a mangiarla dentro, l'aveva portata ad una decisione che non avrebbe voluto prendere, ma quella mattina quando di era svegliata aveva sentito quasi l'impulso di scappare ed andarsene.
Di mollare tutto.
Non c'era giustificazione per ciò che aveva fatto, lo aveva fatto e basta...
Aveva agito di impulso, non ci aveva pensato due volte.
Ed era questo il più grande problema di Sofia, se ne fregava di tutto e di tutti.
Andava avanti senza guardare in faccia nessuno, non consultava nessuno seguiva semplicemente il suo istinto.
Era entrata in un buco nero, con la costante sensazione di cadere nel vuoto.
Non trovava un punto di appoggio, non trovava ragioni per restare e così quel giorno dopo tanto tempo aveva deciso di lasciarsi andare, quel giorno aveva deciso di mollare tutto.
Di mollare quelle persone che le erano state accanto nonostante fosse un casino. Quelle persone che le volevano bene per come era davvero... ma forse quel giorno non era bastato nemmeno quello...~~~~~~~~~~~~~~~♡♡~~~~~~~~~~~~~~~
Eccoci! Okay non sono molto brava a parlare a voi che seguite la storia perché mi agito già solo in questo!!
Detto ciò vi volevo ringraziare per tutte le soddisfazione che mi state regalando!!
Un bacione!!♡♡
~So♡
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Lost in a pair of blue eyes
RastgeleDAL CAPITOLO 27 Il pensiero delle stagioni mi fece pensare: infondo eravamo come la primavera, dolce e soleggiata un giorno e tempestosa e piovosa il secondo. Eravamo imprevedibili, nessuno sapeva cosa avremmo potuto fare fino al momento in cui ciò...