Sono passati 3 giorni dal matrimonio di Haymich ed Effie, sono pariti per il viaggio di nozze ieri con destinazione: distretto 9. Non so cosa ci veda Effie di bello nel distretto 9, ma ha praticamente obbligato Haymich a andare li in luna di miele . Se non ci fosse Peeta mi sentirei sola come un cane, ma per fortuna lui è sempre qui con me, è tanto che mio marito non va in panetteria per non lasciarmi sola - Peeta potresti venire un attimo qui ?- Gli chiedo e in men che non si dica è già qui con me - Peeta, è tanto che non esci, perchè non vai un pò in panetteria, così ti distrai un poco- - No Katniss, non ti posso lasciare sola, potresti avere il bambino da un momento all' altro- ribatte lui - Peeta non accadrà niente-- No! Katniss non ti lascerò mai sola- le sue parole mi fanno tornare a quando eravamo dentro alla grotta ai 74° giochi, quando lui non voleva che andassi al festino da sola, così mi viene in mente che se lui fosse stato in grado di camminare sarebbe venuto con me. Da soli no, ma insieme si. - Peeta che ne dici se venissi con te in panetteria, potremo preparare una torta insieme- gli chiedo - sei proprio sicura Katniss- -sono sicurissima- sapevo che alla proposta di preparare una torta insieme avrebbe ceduto. preparo Mich per uscire, gli metto una magliettina con scritto "I'm a winner", questa maglietta l' aveva fatta stampare Johanna appositamente per il 2° compleanno di Mich; è bianca con la scritta nera stampata piccolissima sul taschino che si trova in alto a sinistra, proprio sul cuore. Credo che sia la maglietta più bella che ha. Sotto alla maglietta gli metto dei Jeans verdi con le tasche laterali. Mio figlio è il bambino più bello che abbia mai visto, non lo dico solo perché è mio figlio, ma perché lo è veramente. Peeta non è da meno indossa una camicia bianca con le maniche tirate su al gomito con il primo e il secondo bottone sbottonati, sotto porta dei Jeans classici con uno strappo sul ginocchio destro. E' davvero bello. Qui l' unica impresentabile sono io, ma che ci posso fare, al distretto 12 non ci sono molti negozi con abiti premaman. Arriviamo in panetteria e Peeta si fionda subito in cucina seguito a ruota da Mich. 20 minuti dopo stiamo impastando la torta al cioccolato che Mich desiderava tanto, vedo Peeta molto impegnato a rimproverarmi dicendo che sto girando l'impasto dal lato opposto, così stufa dei suoi commenti sulle mie doti culinarie, prendo un pugno di farina e glielo lancio contro e dico ridendo - Almeno adesso con un pò di farina in bocca starai zitto.- il piccolo Mich ride così gli faccio prendere un pugnetto di farina anche a lui per tiralo contro Peeta - allora è così volete la guerra- dice Peeta lanciandoci la farina, e in men che non di dica abbiamo già finito 2 sacchetti di farina da 3 chili l'uno - va bene okay ragazzi basta così - annuncio ponendo fine alla battaglia a colpi di farina - Okay inforniamo la torta- dice Peeta mettendola in forno. Stiamo aspettando che la torta finisca di cuocere quando sento una fitta alla pancia e il pavimento bagnato: -mi si sono rotte le acque!- urlo a Peeta che dalla cucina arriva correndo, - va tutto bene Katniss, adesso andiamo all'ospedale- dice per tranquillizzarmi, ma lo sento che è più agitato che me. -Mich!- urla Peeta al bambino - dobbiamo andare, tua sorellina sta nascendo- gli dice Peeta dolcemente - si! soellina - risponde Mich che non ha ancora imparato ad usare la "R". Arriviamo in ospedale e Peeta lascia il piccolo Mich tra le braccia di un infermiera per cambiarsi e venire in sala parto con me -Andiamo signorina Mellark- dice un dottore spingendomi in sala parto - No! non voglio ! non senza Peeta- ribatto in preda al dolore, mi sento morire non voglio andare senza Peeta, da sola non ci riuscirò - Signorina non possiamo più....- il dottore sta per finire la frase, quando Peeta arriva e io dico - possiamo andare ora -.
Sono in sala parto da più di 2 ore e Peeta è visibilmente stressato, sta per cedere - signorino Mellark, vorrebbe prendere una boccata d' aria? - gli chiede l'infermiere - No! neanche per idea!- dice stringendomi ancora di più la mano. Passa un' altra ora e non ne posso più , devo tener duro per me, per i miei figli, per Peeta. ad un tratto laporta della sala si spalanca ed entra Gale... Gale lo stesso gale che dopo avere ucciso mia sorella è riuscito a ricostruirsi una vita con Johanna e ad avere un figlio con lei- Gale cosa ci fai quì- urla Peeta - Sono quì per darti il cambio-risponde- tu non mi sai proprio un bel niente- urla Peeta - okay, okay...dopo vi spiego tutto, ma adesso lasciatemi stare qui- dice Gale - okay-acconsento. Passa un' altra mezz'ora e temo di non farcela, ma mi concentro su Gale e Peeta che mi ripetono che sto andando molto bene. Sento un dolore più straziante, molto più forte degli altri che ho provato fin'ora e sento il dottore dire- è nata- faccio un respiro profondo e vedo Peeta prendere in braccio la bambina mentre piange dalla gioia e dice -eccoti qui finalmente, la piccola di papà- sorrido a quella vista così dolce e penso Peeta non ha mai vinto gli Hunger Games, ha solo avuto la fortuna, ma allo stesso tempo sfortuna di essere stato portato via da quelle arene. I miei pensieri vengono interrotti dalla voce di Gale - Sai mi sbagliavo sul conto di tuo marito- dice prendendo in braccio anche lui mia figlia.. mia figlia non le ho ancora dato un nome- tieni - mi dice Gale mettendomi in braccio la bambina, la guardo e vengo catapultata nel passato. In lei vedo la bellissima Prim giocare in un prato e vedo la dolce Rue balzare da un' albero all'altro. Vengo riportata alla realta da un infermiera che tutta contenta chiede a Peeta - come si chiama la piccola?- non gli do il tempo di rispondere "Swami" che è il nome che avevamo pensato per la piccola ; che dico - La bambina si chiama: Primros Rue mellark-.
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Hunger Games: Dopo la pioggia c'è sempre il sole.
FanfictionSolo un paio di anni sono passati dalla morte del tirannico presidente Snow. Ma niente è ancora finito. Katniss e Peeta dovranno ancora lottare molto, sia contro le persone che gli stanno accanto, che con loro stessi; prima di raggiungere la vera fe...