In Sala Grande tutti gli studenti erano già intenti a mangiare.
Quando le due grifondoro arrivarono si sedettero ai loro soliti posti mentre Harry e Ron stavano già mangiando.
-stasera ci sarà un festa dei serpeverde- annunciò Ginny
-e con questo?- chiese suo fratello addentando una povera coscia di pollo
-niente, volevo informarvi- disse la rossa iniziando a mangiare e Ron alzò gli occhi al cielo.
Hermione intanto si guardava intorno. Le era mancato mangiare in Sala Grande.
Il suo sguardo passò dai professori, al tavolo corvonero, a quello dei tassorosso ed infine quello serpeverde.
E lì si accorse ancora dei due occhi color cielo d'Aprile che la guardavano.
Stavolta non sorridevano, la guardavano e basta.
Allora sorrise leggermente lei, senza rendersene conto. Non sapeva perché lo faceva. Lui l'aveva insultata per anni e anni.
Eppure lei gli sorrise.Quando Draco vide la leggera curva sulle labbra della ragazza sentì qualcosa all'altezza dello stomaco.
Pensando che fosse per qualcosa che aveva mangiato e bevuto prese un bicchiere d'acqua e distolse lo sguardo dalla giovane, non prima di averle sorriso appena.
Non ci capiva più niente.Dopo cena i quattro grifondoro si avviarono verso la sala comune e si sedettero su tre poltroncine: una per Hermione, una per Ron e una per Ginny e Harry.
-adesso mi vuoi raccontare?- chiese la ragazza ai due piccioncini.
-cosa?- domandò la rossa confusa (oppure finta confusa)
-questo- rispose Hermione indicando i due ragazzi seduti sulla stessa poltrona.
I due si guardarono e lei diede un leggero bacio sulla guancia di Harry, così alla fine fu lui a parlare.
-ci siamo messi assieme- disse tenendola per mano
Hermione batté le mani come una bambina -sono contentissima!!- e si alzò ad abbracciarli.-ragazzi scusate ma io devo andare a fare una cosa- disse la grifondoro dopo aver abbracciato entrambi
-e dove dovresti andare?- chiese curioso Ron
-ma lasciala stare povera!- lo rimproverò subito la sorella -ci vediamo dopo- disse rivolgendosi all'amica.
-non aspettarmi sveglia-disse lei.Blaise cercava in tutti i modi di convincere il suo amico ad andare al festino, ma Draco non ne voleva sapere.
Non aveva per niente voglia di musica o altro. Voleva semplicemente dormire.
-no. Ora tu vieni con me- e lo trascinò fuori dalla stanza chiudendo la porta.
-ti ho detto che voglio dormire- ribattè spazientito il serpeverde tentando di riaprire la porta.
-ho fatto un incantesimo- disse con un ghigno sulla faccia Zabini: aveva imparato dal migliore.
Draco sorrise alzando gli occhi al cielo.
Così Blaise si avviò alla festa nella sala comune dei serpeverde mentre Draco si mise a pensare ad un posto dove poter stare in pace.Hermione arrivò in biblioteca e inspirò l'odore dei libri.
Adorava la biblioteca ed ora era vuota, a sua completa disposizione, come piaceva a lei.
Prese uno dei pochissimi libri che non avesse ancora letto e si sedette a leggerlo, in quello stupendo silenzio.
Era appena a pagina 12 che sentì un rumore e si girò di scatto.
Si guardò intorno, eppure non vide nessuno.
Fece lo stesso gesto un'altra volta e poi riprese a leggere.Una sagoma sbucò dall'ombra facendola sobbalzare. Aveva già la bacchetta in mano.
-Granger, come mai qui?- chiese sarcastico Draco, come se fosse una cosa strana.
Hermione si domandò perché gli avesse sorriso.
-e tu, Malfoy?-gli chiese fredda, mettendo via la bacchetta.
-avevo bisogno di un posto tranquillo- le rispose a tono -quale posto più silenzioso di una biblioteca?-
I loro occhi si incontrarono al chiarore della lanterna e Draco sentì di nuovo quella cosa allo stomaco.
Hermione invece rimase incantata dal colore degli occhi del ragazzo, dalle sfumature così belle.
-allora ti lascio tranquillo- disse dirigendosi alla porta.
-non ti ho detto di andare, puoi restare se vuoi- le disse cambiando tono di voce.
Ma Hermione se ne andò.
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No more word, Malfoy. || Dramione
Fanfiction-dove stai andando?-le chiese Draco appena si fu ripreso dalle parole della ragazza. -via. Non servono altre parole, Malfoy. Non ho più niente da dirti- si voltò solo due secondi per guardarlo e rispondergli. -ma io sì- è quello che uscì dalla bocca...