- capitolo 10 -

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Era andata via non perché fosse arrabbiata con Malfoy, no. O forse un po'....
Era sconvolta. E non tanto perché la serpe l'aveva baciata. Anche per quello, certo.
Ma era sconcertata perché le era piaciuto. E anche tanto.
Arrivata nella sua stanza aveva chiuso la porta dietro di sè e vi si era appoggiata contro, riuscendo a sentire lievemente ancora odore alla menta.

Draco si girò con le spalle alla porta e scivolò fino a sedersi a terra.
Si passò una mano tra i capelli e si ripeté mille volte in testa quanto fosse stupido. Aveva ragione la Granger: era un idiota.
Eppure questo era solo una parte. L'altra parte di sè era felice, lo aveva desiderato così tanto, seppur inconsciamente.
Si sentiva un perfetto idiota felice.
Un ebete, insomma.
E sbatté la testa all'indietro sulla porta quando si ricordò che l'indomani avrebbe dovuto rivederla.
Non sarebbe neanche riuscito a presentarsi. E neanche lei ci sarebbe venuta, di sicuro. Quindi era a posto.

-tu mi stai dicendo che ti è anche piaciuto?!?!- urlava la piccola di casa Wesley gironzolando attorno ad Hermione. Sapeva che non avrebbe dovuto dire niente. Ma era stato più forte di lei, confidarsi con la rossa.
-Ginny piantala. È una cosa seria- aveva risposto la ragazza, stufa.
-seria, Herm? Malfoy ti ha baciato e ti è piaciuto, l'hai confessato. Non mi pare una cosa seria-
La grifondoro la guardò con un sopracciglio alzato.
-ok nella mia testa non sembrava una cosa seria, e la frase suonava meglio- disse infine, sedendosi sul letto vicino all'amica,tutto ciò aggraziata come un elefante.

-fammi capire. Tu l'hai baciata, lei ci è stata e poi è andata via....?- chiese Blaise per la milionesima volta, giusto per essere sicuro di aver capito bene.
-si....Cazzo, Blaise pulisciti quelle orecchie che ti ritrovi- sbuffò Draco già arrabbiato di suo per aver fatto una cavolata.
-il bacio quanto è durato?- domandò curioso Zabini
-ma che ne so! Sette o otto secondi credo, perché?- Draco si era seduto sul letto per vedere l'espressione del suo amico
-perché è durato più di tre secondi, questo vuol dire che le è piaciuto!- esclamò Blaise saltando in piedi.
-e tu da quanto saresti un esperto, se non tocchi una ragazza da ottocento anni...?-
-io lo so e basta. E comunque Daphne non la direbbe allo stesso modo caro mio!- un ghigno si fece spazio sul volto di Zabini
Draco sgranò gli occhi e guardò il suo amico sorpreso.
-Daphne?! Mamma mia finalmente!- e si alzò a congratularsi

-tu sta zitta. Capito??- chiedeva Hermione in continuazione
-si, me lo hai già detto. Non lo dirò a nessuno-
-nemmeno a Harry- precisò la ragazza dai pensieri confusi
-nemmeno a Harry- ripeté la ragazza che intanto si immaginava la scena dei due ragazzi. Le si formò un ghigno.
-smettila, Ginny, ti prego!- urlava la grifondoro dirigendosi poi velocemente in sala grande, lasciando indietro l'amica.

Era già seduto a tavola assieme a Blaise, Daphne e Theo.
Avevano tutti una gran fame. Lui no. Per niente.
Non riusciva a far tacere i suoi pensieri.
E proprio mentre Theo gli chiedeva cosa succedeva, vide entrare Hermione in Sala Grande, diretta al tavolo grifondoro. Seguita dalla sorella di lenticchia.
-hey, Draco, tutto ok?- ripeté Theo un'altra volta
-si, certo. Solo non ho appetito- rispose continuando a guardare la Granger.

Si sedette al tavolo, di fronte a Harry e Ron. Fece un sorriso e poi iniziò a mangiare.
-Herm, perché Malfoy ti guarda?- chiese Ron non riuscendo ancora a nascondere gelosia.
Doveva capire che era finita.
La ragazza si girò verso il tavolo delle serpi e incontrò ancora quegli occhi: cielo d'Aprile.
Rimasero a fissarsi per attimi infiniti. Poi Hermione si rigirò dai suoi amici.
-boh- e vide Ginny, che la guardava. E che era l'unica che sapeva.

No more word, Malfoy. || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora