-capitolo 21-

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Hermione era comodamente seduta su una poltroncina della sala comune dei grifondoro, leggendo uno dei tanti libri della biblioteca.
Entrò trionfante la squadra di Quidditch, dopo una partita contro i tassorosso.
La ragazza passò lo sguardo su tutte le teste che passarono di lì, individuando chiome rosse e una chioma mora, a lei familiari.
Ginny le lanciò un occhiata veloce prima di salire in camera e, quando tutto il trambusto fu passato, poté riprendere a leggere.
Ma fece tempo solo a leggere due pagina che sentì qualcuno sedersi nella poltrona di fronte alla sua. All'inizio non volle alzare lo sguardo, poiché il libro era molto interessante e il protagonista stava per darle conferma di una cosa che lei aveva scoperto già tempo prima, poi invece lo fece.
Harry la stava guardando con i suoi occhi verdi stanchi, con delle leggere occhiaie.
La ragazza usò un incantesimo non verbale e mise il libro col segnalibro sul tavolo, mentre anch'essa guardava il suo migliore amico.

Ricordò la prima volta che si videro, così piccoli, così ingenui...ne era passato di tempo da allora, successe tante cose, forse troppe, per buttare via un'amicizia così stupenda.
Capì che Harry probabilmente stava pensando alla stessa cosa, ma volle comunque aspettare che fosse lui a parlare. Il suo orgoglio da grifondoro era infinitamente grande.

-Herm, ascolta, io...tu, insomma. Mi sono comportato da idiota nei tuoi confronti e mi dispiace. Ci dispiace. Anche a Ron, intendo. Solo che lui non vuole ammetterlo.
Sono venuto qui per dirti che rimarrai sempre la mia migliore amica, qualunque scelta farai o con chiunque ti metterai. Se sei felice con Malfoy va bene, basta che tu sia veramente felice. Lo accetto.
Ron lo sai com'è...è ancora innamorato di te, anche se non te lo dice. Ma visto che è innamorato di te vorrà la tua felicità come la voglio io, devi solo dargli del tempo per capire come lo hai dato a me.- Harry parlò tutto d'un fiato, cercando di non dimenticare nulla di quello che doveva dire.
La grifondoro abbracciò il suo migliore amico più forte che poté, senza strozzarlo, obv.
-sono veramente felice- gli disse durante l'abbraccio Hermione.
-Non ero così felice da prima della guerra, Harry. Spero Ron lo capisca in fretta-
-lo farà-

Daphne e Theo entrarono nella stanza in velocità che non ebbero nemmeno il tempo di chiudersi la porta alle spalle.
-cos'è questa storia?!-
-la Granger?!-
Blaise, che era seduto su una sedia vicino alla finestra, guardò l'amico disteso sul letto, immobile.
-Draco!!-
Il diretto interessato aprì gli occhi e si sedette con estrema calma sul letto dalle lenzuola verde, guardando dritto negli occhi dei suoi due amici d'infanzia.
-Hermione, allora?- chiese con altrettanta calma.
-come allora?! La Granger! Mezzosangue, nata babbana! Ci sei?-
Draco assottigliò gli occhi e si alzò in piedi, a pochi centimetri da Theo, e gli puntava un dito contro -non osare chiamarla così in mia presenza, se non vuoi che ti schianti- il suo tono, per quanto minaccioso fosse, era sempre perfettamente calmo e controllato.
Daphne spalancò gli occhi, incredula a quello che stava sentendo.
-tu lo sapevi?!- chiese rivolgendosi ora a Blaise, che era rimasto seduto sulla sedia rutto il tempo, e che aveva sorriso alla frase di Draco.
-si, lo sapeva. E sai perché? Perchè lui non ha fatto questa scenata che state facendo voi ora- rispose il serpeverde per lui.
-scenata?! Draco tu la odi!-
-vi sbagliate. E se non accettate tutto ciò, come invece ha fatto Blaise, quella è la porta- disse indicandola, ancora aperta.
Theo e Daphne rimasero a fissarlo sbalorditi per tanto tempo, poi uscirono uno dopo l'altra.
-ritorneranno, dopo che avranno riflettuto a lungo sulla cosa, ma ritorneranno. E avranno capito-
-lo so- e si distese un'altra volta sul letto verde.

No more word, Malfoy. || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora