P.O.V. Samuele
Mi hanno lasciato fuori mentre loro fanno non so cosa a Mati. Decido di informare i suoi genitori. "Pronto Samu?" "Vittorio è successo un casino!" "Samu di che parli? Non eravate alla visita?" "Sì, ma mati stavapiangendo dal dolore e hanno detto che la devono operare!""Samu dove siete?" "Allo studio medico." "Aspettaci lì. Chiamiamo gli altri poi arriviamo." "Ok, però sbrigatevi." Ciudo la chiamata e comincio a camminare avanti e indietro per la sala d'attesa. Aveva detto che stava bene, che non c'erano problemi. E ora rischio di perderli tutti e tre. Non so quanto tempo sia passato dalla telefonata quando vedo entrare i genitori miei e di Mati. "Allora? Novità?" "No, non so nulla di nuovo rispetto a quello che vi ho detto prima." "Ma di preciso che cosa è successo?" Gli racconto che quando siamo entrati stava male, il ginecologo le aveva fatto un'ecografia dicendo poi che c'erano complicazioni. Poi mi avevano portato fuori.
Dopo una ventina di minuti esce il ginecolo di Mati e io gli corro incontro. "Quindi?" "Sono vivi tutti e tre." "Grazie al cielo." "Però la situazione è piuttosto critica." "Cioè?" "Sembra che, anche se lei è forte e continua a nutrirsi bene, il suo corpo non dia abbastanza sostanze ai piccoli." "E questo cosa significa?" "Bidogna che facciamo più controlli: per adesso uno ogni due settimane, poi si vedrà." "E ora dov'è?" "PEr adesso la teniamo in osservazione qualche giorno: abbiamo un astanz acon alcuni macchinari che potrebbero aiutarci a capire come sistemare la cosa. Ora la stanno spostando lì." "Io posso vederla?" "Sì, certo. Per ora è ancora sedata dall'operazione, però puoi entrare." Mi conduce fino a una stanza con un lettino: stesa su questo vi è la mia splendida ragazza che ha un'ecografo e un'elettrocardiogramma collegati con delle fasce alla pancia. Sul viso ha dei tubicini che le assicurano la respirazione: è stesa sul letto con le coperte fin sotto il seno. Ha il respiro un po' corto ed è pallida, ma è sempre la ragazza più bella che abbia mai visto. Mi avvicino, mi siedo sulla sedia di plastica di finaco al letto e le accarezzo la fronte. Con la mano detrsa le prendo una mano e la stringo per farle capire che ci sono e che va tutto bene.
P.O.V. Matilde
Il dolore alla pancia era insopportabile, ma non pensavo di essere in una situazione talmente grave da dover erssere operata d'urgenza. Sento una stretta di mano e apro piano gli occhi: sono in una stanza che non ho mai visto prima. Sono collegata a una bombola d'ossigeno, un'ecografo e un'elettrocardiogramma. Samuele è seduto accanto a me e mi tiene la mano. Inizialmente penso che sia successo qualcosa ai gemelli, ma vedendo com'è tranquillo il mio ragazzo, presumo che ora sia tutto a posto. Quando sposto lo sguardo, noto che c'è anche il ginecologo che mi sorride rassicurante. Si avvicina e mi toglie l'ossigeno, per poi alzare lo schienale del letto e farmi stare più comoda. "Cosa è successo?" "Hai rischiato di perdere entrambi i bambini e di morire per emorragia interna, ma per fortuna siamo riusciti a salvarvi tutti e tre." "Com'è possibile?" "Abbiamo scoperto che il tuo corpo non passa abbastanza nutrimento ai gemelli e, perciò, rischiavano di morire. Ora che sappiamo ciò ti controlleremo una volta ogni quindici giorni, poi vedremo come procedere. Il problema sarà che non potrai assolutamente sforzarti: io ti consiglio di stare o a letto o sul divano, ma capisco anche che, data la situazione, potrebbe essere un po' difficile." "Quindi come facciamo?" "Se volete posso darvi il numero di un'ostetrica a cui spiegherò la situazione e che potrà prendersi cura di voi tre. Sarà poi lei a dirti, in ogni situazione, quello che potrai e non potrai fare. Penso che forse sarebbe più comodo così che stare a letto per tre mesi a prescindere." Mi volto verso Samu e lo vedo pensieroso. "Può lasciarci soli un momento per parlarne?" "Certo." Si volta e va fuori. "Tu cosa ne pensi?" "Penso che sarebbe molto più vantaggioso per te piccola. E poi metti caso che ti senti male mentre non c'è nessuno? Almeno ci sarebbe lei che ti potrebbe aiutare e potrebbe chiamare noi." "D'accordo, allora accettiamo." Facciamo tornare dentro il ginecologo e gli diciamo che vorremmo l'ostetrica a casa. "Va bene ragazzi, allora più tardi la chiamo e la faccio venire qua così ve la presento." "Grazie mille per la disponibilità." "Figuratevi, è il mio lavoro, e poi ne state passando troppe per essere una coppia di vent'enni. Mi raccomando Matilde, riposati." Annuisco e lui esce dalla stanza.
P.O.V. Samuele
Sono contento che Mati abbai accettato il fatto di avere un'ostetrica a casa senza fare storie. Questo facilita molto il suo compito e io posso spostarmi da casa con più tranquillità senza preoccuparmi che lei stia male ogni volta. Inoltre penso che le avrebbe dato molto fastidio dover rimanere a letto per tre mesi, e con l'ostetrica sarà un po' più libera. Ammetto che non mi aspettavo che la situazione fosse tanto grave e nemmeno che potessimo avere altri problemi dopo quelli che abbiamo appena superato, ma sono convinto che riusciremo a passare anche questi. Magari era il segno che lei stava tirando un po' troppo la corda. Ora si è addormentata: i macchinari dicono che i piccoli stanno bene, quindi esco e vado a informare le nostre famiglie che, per ora, è tutto a posto.
STAI LEGGENDO
Una parte di me ~ We stay together trilogy~# Wattys 2017
ChickLitMatilde è incinta di due gemelli e lei e Samuele non vedono l'ora di formare una famiglia tutta loro. Tra difficoltà in gravidanza, notizie inaspettate, strani festeggiamenti e amici ancor più pazzi, vedremo come se la caveranno i due ventenni in qu...