Cap 8

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Appena arriviamo a casa mi metto a cucinare. Ho deciso di fare qualcosa di leggero visto che la prossima settimana è Pasqua e mangeremo un sacco di cibo. Quindi ho deciso di preparare l'insalata di pollo e un po' di pasta al pesto. La pasta la cucina era più tardi visto che ora sono solo le 5:30 quindi gli chiedo di preparare l'insalata. Taglio varie verdure tra cui radicchio, sedano e finocchio e metto sul fuoco la padella per cuocere il petto di pollo. Samuele, nel frattempo, sistema salotto chi vende il divano-letto e pulendo i mobili. Alle 6:30 quando l'insalata è pronta al nel bagno in camera a farmi una doccia per essere più pulita e non avere l'odore della carne addosso. Mi metto un vestito azzurro lungo fino al ginocchio che fa vedere la pancia e nei piedi metto delle ballerine nere. Scendo al piano inferiore, vado in cucina e metto su l'acqua per cominciare a preparare la pasta. Nel momento in cui butta la pasta senza il campanello suonare così mando siamo ad aprire la porta i nostri amici entrano in quella che sarà la nostra casa ancora per poco. Ele Simo e Francy vengono subito in cucina. "Ciao Mati!"  "Ciao ragazze."  Le abbraccio a tutte e tre e loro ricambiano accarezzando anche il panzone una alla volta. "Allora come stanno i nostri nipoti?" Abbiamo sempre detto, fin da quando ci conosciamo, che, anche se non siamo sorelle, avremmo trattato i nostri figli come nipoti e così avverrà anche per i miei maschietti. "Tutto bene. Avete visto la foto su internet?"  "Si! Ci saranno due maschietti in casa." Poi Ele abbassa la voce "Sarebbe stato meglio se fossero state due bambine, ma sono comunque due piccoli da coccolare." "Vi va di aiutarmi apparecchiando la tavola?" "Certo." Tirano fuori tutto il necessario e sistemano tovaglia, piatti, bicchieri, posate e bevande sul tavolo. Intanto io scolo la pasta, mischio pesto e ricotta con un po' d'olio e li uso per condire il primo.
"Uomini é pronto. " Richiamo i ragazzi e preparo già i piatti lasciando la pentola in tavola per chi volesse fare il secondo giro. Ci sediamo tutti e Samuele si siede di fianco a me e mi bacia la tempia." Quindi avremo due nuovi maschi nel gruppo?"Mi volto verso Max. "Direi di si. Immagino sarete contenti come lui." Dico indicando il ragazzo al mio fianco. "Certo. Finalmente saremo più maschi che femmine." "Non si sa mai cosa può accadere." "Quindi vi trasferirete?" " Sì,  ancora non sappiamo bene dove ma stiamo guardando un poco in giro in modo da non dover fare tanta strada ed essere vicini ai nostri genitori." "Ma qui intorno vendono o affittano qualcosa?" "Oggi abbiamo scoperto che quella casa che sembra abbandonata sta per diventare di un'agenzia in cui lavora una ragazza che conosco, quindi, forse, abbiamo un posto qui vicino che non costa molto." "Beh sappiate che se avete bisogno per sistemare spostare i mobili noi cinque ci siamo." "Grazie ragazzi." "Compimenti mati é tutto buonissimo." "Sono felice che vi piaccia anche se non é molto elaborato."  Dopo cena andiamo in salotto per parlare ancora un po'. "Sapete già la data prevista per il parto?" "Sì,  ci hanno detto che dovrebbe partorire più o meno fra il 10 e il 15 di agosto." "Vuoi dire che, in casa nascano, prima potrebbero nascere il giorno del tuo compleanno?!" "Sì,  ma spero non accada." "E perché?" "Non lo so, non mi piace l'idea di compiere gli anni lo stesso giorno dei miei figli." "Non si può mai sapere quando nasceranno." "Su questo avete ragione ma spero che nascano o prima o dopo."  Chiacchieriamo ancora per un paio d'ore poi, verso le 11:15 se ne vanno tutti lasciandoci soli. "Come stai?" Quando sento domanda Samu ha appena chiuso la porta per mandare via i nostri amici. "Sono un po' a pezzi." "Aspetta un attimo che apro il divano, poi andiamo a letto che per oggi ti sei stancata abbastanza." Quando mi stendo sul divano faccio una smorfia per il dolore ai piedi e alla schiena. "Cosa c'è?" La voce preoccupata del mio ragazzo mi fa sorridere. "Ho un po' male ai piedi." È inutile dirgli del mal di schiena, tanto stanotte passerà. Samu mi toglie le ballerine comincia a massaggiarmi le caviglie ei piedi dandomi un sollievo non indifferente. "Va meglio?" "Mm" "Sei stanca?" "Mm" "Vuoi che smetta?"  "Mm" Samuele scoppia a ridere e sentirlo così felice mi scalda il cuore. "Domattina devi lavorare?"  "No, sono di turno al pomeriggio. Pensavo di chiedere a mia madre di venire a farti compagnia." "Non ti preoccupare, avevo pensato di chiedere con mia sorella Giulia di uscire a fare un po' di shopping. Ormai non ho quasi più nulla che mi vada bene e devo prendere anche qualche paio di pantaloni."  "D' accordo allora esci con Giulia basta che non ti stanchi troppo." "Non ti preoccupare." Ci abbracciamo e ci baciamo, poi gli volto le spalle, lui avvolge il mio ventre con le braccia e ci addormentiamo nella nostra posizione tipica.

La mattina dopo mi sveglio con le carezze di Samuele su tutto il corpo. Mi volto verso di lui. "Buongiorno piccola." "Buongiorno amore." Mi bacia e poi torna a guardarmi. "Sei bellissima. La gravidanza ti dona un sacco." Io arrosisco. "Lo dico solo perché non sono ancora così grossa: fra due mesi mi lascerai perché sarò troppo grassa." Scoppio a piangere: odio gli ormoni in gravidanza. Mi fanno piangere continuamente e, a volte, sembro lunatica. "Dai piccola, non è vero. Per me sarai sempre stupenda perché dentro questa bellissima pancia ci sono i miei gemelli e sono fiero che tu sia la loro madre."  "Ti amo Samu." "Ti amo piccola." Mi alzo dal letto e lui fa per seguirmi malori spingo sul divano. "Fermo lì. Oggi tocca a me portarti la colazione a letto."  "Posso almeno voltarmi a guardarti?" "Sì." Vado in cucina e metto sul caffè e il tè, poi tiro fuori dal frigo un po' di yogurt bianco e cereali da metterci sopra. Una volta pronto il caffè prendo un vassoio, ci metto tutto quello che ho tirato fuori e, infine, l'acqua calda con la bustina di tè. Faccio per prendere il vassoio ma un calcio più potente del solito mi fa piegare in due dal male. "Mati!" Samu  corre verso di me e mi fa sedere, poi prende un bicchiere d'acqua e me lo porge mettendosi in ginocchio davanti a me. Bevo un po' d'acqua e faccio qualche respiro profondo per calmarmi. "Tutto bene?"  "Si,  era solo un calcio da tutto a tutti e due, quindi è stato un po' più forte del solito. Ora va meglio." "Mi  sono spaventato, lo ammetto. "" Non devi, va tutto bene. " E mentre lo dico gli accarezzo una guancia con la mano libera." "Sei sicura?" "Si. A a questo punto mangeremo qui a tavola visto che ti sei alzato." "Cosa pretendevi? che rimanessi lì seduto a guardarti star male?" "Sai che quando partorirò sarà così, non potrai fare nulla." "Lo so, perciò ora che posso fare qualcosa lo faccio." "D'accordo." "Te la senti di uscire oggi pomeriggio?" "Non ci sono problemi, massimo torniamo un po' prima." "Hai già chiesto con Giulia per uscire?" "No, le scrivo dopo la colazione. Ora mangiamo che noi tre reclamiamo cibo."  Dico sorridendogli e accarezzando il pancione. Lui si mette a ridere e si siede di fianco a me togliendo dal vassoio l'occorrente per fare colazione.

Una parte di me ~ We stay together trilogy~# Wattys 2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora