Il viaggio è stato lunghissimo, mettici il traffico e abbiamo fatto centro. Se da una parte ho maledetto me stessa per non aver voluto prendere l'aereo, dall'altra non me ne pento affetto. Sono state le ore più spensierate di sempre. Fatte di sorrisi, rida, urla. Canzoni cantate a squarcia gola con livelli di note stonate da far invidia a chiunque. Ma questi siamo noi , io e Davide. Ci siamo fermati penso almeno 4 volte negli autogrill per fare rifornimento di schifezze, perchè non è un viaggio senza quelle. Le pause bagno non state inserite ovviamente nel conteggio precedente. Sorvoliamo anche i luoghi dove ci siamo fermati per le pause fisiologiche. " Dado, ti giuro che se mi sono presa qualche malattia, io ti ammazzo." " Eh , che sarà mai, snobbina. Ti lamenti per tutto." " Tu, tesoro mio caro non hai di questi problemi. Tiri giù la lampo e sei bello che pronto. Bastardo." I nostri battibecchi, se così possiamo chiamarli, sono sempre così. Stupidi, esattamente come lo siamo noi. " Stiamo per uscire dal casello autostradale. Inserisci l'indirizzo dell'appartamento, così evitiamo di perderci". " Subito capo". Già come se non fosse abbastanza incredibile il fatto di lavorare per la mia squadra del cuore, la società mi ha offerto anche un appartamento dove alloggiare tutto il periodo in cui rimarrò qua. Cose da pazzi , lo so, solo a raccontarle sembrano inventate, ma stiamo parlando della Juventus. E no, non sto delirando. Così apro di nuovo la mail della società per controllare e inserire l'indirizzo sul TomTom. Mi ha sempre fatto ridere la voce registrata di quell'arnese. Un pò come i doppiatori del cinema o dei cartoni. Si associa una voce ad un volto, ma poi quel volto è totalmente diverso da quello che si pensava. Quando era piccola immaginavo la cosiddetta " signora del TomTom" come una signora con gli occhiali dalla montatura stile anni 50 , rosa e con tre lustrini su ogni punta. La malattia mentale, già. Mi perdo nei pensieri guardando fuori dal finestrino. Cazzarola, abiterò qui. Il fatto di trasferirmi ovviamente mi mette un pò di ansia, e se fino ad ora non sapevo nemmeno cosa fosse , bhe ora inizio ad accusarla. La pancia mi brontola e lo stomaco mi si ritorce per il nervosismo. " Agitata?" chiede Davide appoggiando la mano sulla mia e volgendomi un sorriso dolcissimo. " Chi, io ?! Nah, affatto". Mi guarda storto e subito vuoto il sacco. " E se mi trovo male? E se non piace come lavoro? E se non dovessi fare amicizia con nessuno? E se la vicina di casa è scorbutica e litigheremo sempre? E se mi perdo? E se ..." non faccio in tempo a finire il discorso che Davide mi mette la mano sulla bocca zittendomi mentre contemporaneamente si ferma con la macchina. " La destinazione è stata raggiunta" blatera la signora del TomTom. " Non penso avrai problemi con i vicini Mema...." dice mio fratello uscendo dalla macchina. Non capisco. Apro lo sportello e scendo anche io. " Oh". Non ci credo. " Ci deve essere un errore, Dado. Non è praticamente possibile." Davanti a me si staglia una villetta a schiera incredibilmente bella. Non è grandissima ma è perfetta. L'intonaco esterno è di un bianco candido e rassicurante, gli infissi neri risaltano subito agli occhi. C'è un piccolo giardino con un viottolo di ghiaia con ai lati tanti fiori di ogni colore. Il portoncino ricorda un po' le case pittoresche di Londra, quelle di Primrose Hill. Sono innamorata. " Io dico che invece siamo proprio nel posto giusto". Prendo le chiavi che ho nella borsa, quelle che mi sono arrivate per posta la settimana scorsa, per dimostrare a mio fratello che non apriranno mai quel delizioso portoncino. Il portachiavi con lo stemma della squadra scintilla non appena un raggio di sole che sta per calare lo colpisce. " Vedi , non si apre ...." comincio " ... la porta" e con uno scatto la porta si spalanca davanti ai miei occhi increduli. " Oooohhhh !!!" urla Davide in preda all'euforia. " Mi piace questa casa. Sai che verrò spesso qui a trovarti vero?!" e senza lasciarmi modo di replicare entra in casa correndo . Sbatto le palpebre due o tre volte e la casa non scompare davanti ai miei occhi come in un sogno. Prendo un respiro lungo ed entro anche io nella mia nuova vita.Se l'esterno della casa mi aveva già conquistata, l'interno mi ha del tutto rapita. Subito entrando c'è un open space che comprende il soggiorno e la cucina. " O mio dio , c'è il camino..." sussurro. In fondo c'è una grande vetrata che da su un altro giardino interno. La luce colpisce i vetri in modo sublime e fa risplendere tutto lo spazio attorno. Appesi ai muri ci sono dei quadri stupendi e tante foto in bianco e nero di palle da calcio e scarpini. Le scale ovviamente conducono al piano superiore dove ci sono due camere da letto e due bagni. Solo dopo una breve visione di tutta la casa mi accorgo che sull'isola della cucina c'è un cesto di frutta. Mi avvicino notando anche un biglietto posto vicino al grande fiocco bianconero. Lo apro sorridendo e comincio a leggere ad alta voce.
<< Gentile Emma, Le porgo questo cesto come benvenuto nella nostra società. All'interno troverà anche le chiavi della sua nuova auto messa a disposizione per ogni suo movimento. E' convocata domani mattina per le ore 9.30 presso lo Juventus Center per una riunione con lo staff e la presentazione a tutto il team. A presto , Andrea Agnelli >>.
" Dado , ho bisogno di sedermi un attimo." Lui intanto se la ride beatamente mentre io barcollando raggiungo il divano. " Oh mio dio, oh mio dio, oh mio dio" dico con gli occhi chiusi. " Tutto ok Mema?!" "Dà..... E' una cazzo di figata ! Ti rendi conto ? Andrea Agnelli?! Quell'Andrea Agnelli ! Mi ha dato una macchina, e una casa , e il lavoro più bello del mondo. O mio Dio, o mio Dio !!". L'autocontrollo non ha mai fatto parte della mia persona, tanto meno in situazioni come queste. " Immagino solo cosa farai quando vedrai i calciatori!" "Parla lui che quando vede la partita momenti ha un orgasmo ogni volta che inquadrano Marchisio." Continuiamo a scherzare ancora un pò, fino a che il sole non cala totalmente. Davide comincia così a portare gli scatoloni in casa, lamentandosi ogni due per tre. " Certo che potevano mandarti anche un facchino, che vuoi che sia per loro!" " Dai stupido muoviti ! Attenzione a quello !!! Ci sono dentro gli obbiettivi!!". Lui porta le scatole in sala e io poi le divido in base al contenuto. Cautamente cercando di non uccidermi per le scale porto quelli contenenti i vestiti in quella che sarà la mia nuova camera. E' bella, ovviamente, come tutto il resto della casa. Anche qui c'è un piccolo caminetto, dove già mi immagino a scattare foto. Noto che accanto alla porta del bagno ce n'è esattamente un altra uguale. Perplessa giro la maniglia e premo l'interruttore poco distante. Le luci fredde si accendono rivelandomi la "modica" cabina armadio. " Oh porco cazzo". Porto la mano sulla bocca ed entro titubante. Gli scaffali sono pieni di ogni sorta di capo d'abbigliamento pensabile. Dalle tute più sportive ai vestiti di lusso. E le scarpe? A fiumi !Sembra un sogno davvero , e se così fosse, vi prego, non svegliatemi.
"Ecco, questo è l'ultimo" dice Davide lasciando cadere il pacco che rimbalza con un tonfo sul parquet lucido. " Bravo somaro! Dai vatti a sedere che è pronto da mangiare". Inutile dire che dispensa e frigo erano stracolmi di viveri nemmeno dovesse arrivare Attila. Facendo il finto somelier Dado apre una bottiglia di vino e lo versa nei costosi bicchieri di cristallo che ho messo a tavola. " A te sorella mia, al nuovo capitolo della tua straordinaria vita" e il rumori del clinck canonico riempe la casa. Finita la cena ci mettiamo un pò sul divano a guardare la tv ma dopo solo 20 minuti mi addormento tra le braccia del mio fratellone che mi culla.
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We keep this love in a photograph - Paulo Dybala
FanfictionMai avrei pensato che le mie due più grandi passioni sarebbero potute diventare il mio lavoro. E quella sera di due mesi fa, quando inviai quella mail, non ci avrei scommesso nemmeno un centesimo. Emma dovrà lasciare la sua famiglia, ma ne troverà...