Sono in super mega ritardo, ma giuro che non é colpa mia. Questo letto é decisamente troppo comodo, fuori é decisamente troppo freddo per uscirne e la sveglia é decisamente una gran seccatura. Ma oggi proprio non posso mancare, è il mio primo shooting per la Champion. Mamma la Champion, un sogno davvero, anzi il sogno. Ancora non ci credo che quest'anno andrò a tutte le partite. Non dovrò più maledire il PC per lo streaming che si blocca ogni due per tre o cercare di capire le telecronache in qualche lingua straniera incomprensibile insieme a quell'idiota di mio fratello che puntualmente trovava solo siti russi o arabi. Ovviamente gli ho promesso i biglietti per le partite qui a Torino e alla notizia ha avuto quasi un mancamento. Dado, quanto mi manca.... Non riusciamo a parlare spesso, lui è troppo impegnato con il lavoro e io sono troppo impegnata ad organizzare la mia vita e cercare di non fargli capire come ultimamente sia stato tutto un po' più complicato. Per il mio compleanno mi ha mandato il suo regalo e quello della mamma per posta insieme ad un mazzo di fiori che ho fatto seccare e che adesso è in cucina come centrotavola. Proprio oggi ho deciso di mettere la camicetta che mi ha regalato la mamma, lei ci azzecca sempre e mi piace davvero tanto. È semplice, bianca con un nastro al collo da legare a mo' di fiocco, ovviamente nero. Raccatto al volo la borsa e le chiavi e mi catapulto fuori casa per andare alla macchina, se mi muovo potrei anche arrivare con solo 10 minuti di ritardo. Piove, stranamente. Sono giorni che non smette ma a me non dispiace anche se in questo momento vorrei evitare che i miei capelli si bagnino tutti, visto che ovviamente l'ombrello l'ho lasciato in macchina. Schiaccio il pulsante della chiave e tiro la maniglia con forza per entrare il prima possibile nell'abitacolo della jeep. La forza che ci metto però mi fa sobbalzare all'indietro, la porta non si apre. Sbuffo spazientita, forse sono ancora nel mondo dei sogni, e con più decisione tiro un'altra volta. NIENTE. "Oh avanti..." dico tra me e me riprovando almeno altre 10 volte. Niente, niente, niente. "Dannazione, dannazione!!" urlo mentre correndo ritorno verso il portico di casa per ripararmi dalla pioggia che adesso scende più copiosa rispetto alle goccioline timide di prima. Tiro fuori il telefono dalla borsa dopo aver rovistato per due-tre minuti tra il caos che regna li dentro, chissà perché mi ostini a prendere borse grandi che sembrano dei buchi neri.
< Dimmi che riesci a passarmi a prendere, la mia macchina non va stamattina e sono già in super ritardo > digito velocemente sperando in un'altrettanto celere risposta.
< Sei la solita. Sto arrivando >.
Meno male, una piccola gioia."Dovevate vederla quanto era furiosa quando sono passato a prenderla stamattina...." se la ride Paulo mentre si sistema con gli altri nello studio fotografico. Come al solito mi stanno prendendo in giro da almeno dieci minuti, ma in effetti scappa un mezzo sorriso anche a me. È bello tornare alla "normalità". "Sempre gentili ragazzi, avrei voluto vedere voi nella mia situazione..." " Emma ma noi uomini non lasciamo le luci accese della macchina. Sappiamo che poi la batteria si scarica e la jeep poi non va e non si apre" ride di gusto Alvaro. "Bhe genio, perché non sei andato a lavorare alla Ferrari visto che ne sai tante? Su forza mettetevi in posa e finitela di fare i bambini o nell'editing vi faccio sembrare più grassi e pieni di brufoli" li minacciò io poggiando il viso sulla mia fidata Canon coprendo un sorriso. Ovviamente scoppiano a ridere e non posso non notare l'occhiolino che mi rivolge Paulo. Lo vedo tranquillo finalmente, o almeno lo sembra. Abbiamo chiarito qualche giorno fa e tutto sembra tornato come prima, più o meno. Ha tanti pensieri mi ha confessato, ma i più sono rivolti alla Champions a detta sua. La sua prima volta, deve essere terribilmente emozionante dopo tutto, un po' come per me. "Non vedo l'ora che passi e di scappare per qualche giorno, godendomi un po' di relax" mi ha confessato quella sera. Il ritmo di questo mese è martellante, hanno tutti i giorni allenamenti e potenziamento muscolare, per non contare le partite di campionato a cui bisogna sempre arrivare pronti se si vuole cercare di vincere lo scudetto anche quest'anno. Grazie al cielo finiamo presto, sono stati bravi in fondo anche se ovviamente qualche comportamento da coglioni l'hanno dovuto comunque avere. Peggio dei quindicenni, davvero. "Ma quindi non ci sei Paul questo weekend?" chiede l'argentino all'amico alludendo al suo compleanno. Per fortuna non si sta accorgendo che gli stiamo organizzando la festa a sorpresa e dato che si gioca venerdì sera l'anticipo, quasi tutti gli stiamo dicendo che torneremo a casa per un paio di giorni dai nostri cari prima di partire lunedì sera per la partita a Liverpool. Strano ma ci sta davvero credendo. " Oh, nono, sai mia mamma non é stata bene ultimamente e non potendo venire a Liverpool mi ha chiesto di andare da lei..." inventa il francese cercando di rimanere il più serio possibile. "Ah, okay" risponde Paulo un po' deluso.
Ho finito l'editing e ne sono particolarmente fiera. Sono migliorata molto anche grazie a Lorenzo che mi ha insegnato qualche trucchetto di cui non ero a conoscenza. Carico le foto sulla pagina Facebook e attendo le prime reazioni da parte dei tifosi che non tardano ad arrivare. Mi fa sentire veramente bene leggere i commenti di apprezzamento dei vari scatti, mi sento proprio in un brodo di giuggiole. Il telefono vibra, sarà sicuramente Claudia visto che oggi dobbiamo andare a recuperare le ultime cose per la festa a sorpresa. L'organizzazione procede davvero bene anche se ancora non ho digerito il fatto che Antonella verrà. Dio mio, aiuto. Che tra tutte le sfighe poi dovrà restare a casa mia visto che non può rimanere ne da Claudia ne da Alvaro dato che sono gli unici due che "rimarranno qui per il weekend con Paulo". Dio mio, aiuto proprio. Apro la porta e senza accorgermene finisco addosso a qualcuno. " Oh scusami Emma..." Paulo. "Ma va, sono io che sono sempre sbadata" dico mentre raccolgo le chiavi dell'ufficio da terra. " Ti riporto a casa, ho finito adesso allenamento" dice gentilmente. "No tranquillo, oggi pomeriggio devo fare dei giri con Claudia, sai shopping eccetera, cose da donne" "Ah allora meglio non immischiarsi" ride di gusto l'argentino. Ci incamminiamo insieme verso il parcheggio chiaccherando del più e del meno come sempre quando vedo Claudia sventolare la mano in segno di saluto. "Bene, io vado. Ci sentiamo stasera, così mi fai sapere se il film ti é piaciuto" dico a Paulo indietreggiando per raggiungere Claudia. Lui dal canto suo annuisce per poi entrare nella sua macchina. "Dimmi che non sospetta nulla?!" chiede Claudia appena mi avvicino a lei. "Zero, nulla!" sorrido io battendole il cinque.
Eccomi qui! Finalmente sono riuscita ad aggiornare, tra esami e università è proprio un periodaccio. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, votate e lasciatemi un commento... Ma Antonella a casa di Emma ce la vedete? Cosa capiterà?
Un bacione e grazie, siamo #11 nelle storie di dedicate a Paulo 😘
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We keep this love in a photograph - Paulo Dybala
FanficMai avrei pensato che le mie due più grandi passioni sarebbero potute diventare il mio lavoro. E quella sera di due mesi fa, quando inviai quella mail, non ci avrei scommesso nemmeno un centesimo. Emma dovrà lasciare la sua famiglia, ma ne troverà...