Capitolo - 5 (parte I)

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Ricapitolando : due giorni fa è stato il mio primo giorno "di lavoro", ho incontrato i miei più grandi idoli, ho fatto non una ma ben due figure di merda tra cui un pietoso discorso davanti a tutta la società. Non male Mema. Sono le 11 e ancora sono nel letto, beandomi della luce che attraversa le tende in modo così sublime. Ci vuole un'istantanea, così pigramente mi alzo per andare a prendere la macchinetta sul comò di fronte all'immenso letto matrimoniale. Vi scrivo sopra scendendo le scale per andare ad attaccarla sul frigo. Lo apro prendendo il latte per poi andare a tirarfuori i cereali dal pensile accanto. Mi metto seduta sull'isola della cucina con in mano la ciotola piena di latte e cereali fissando le foto appese nel frigo. " Non va bene" dico tra me e me " Ci vuole un posto nuovo...". Prendo il telefono, magari Chiara ha voglia di fare un giro. Al settimo squillo ancora non risponde, forse ha lasciato il telefono da qualche parte. Sto per riagganciare quando sento il suo pronto un pò affannato dall'altra parte. Ottimo stava facendo la doccia, il mio tempismo è sempre perfetto. Le chiedo quindi se ha voglia di fare un giro per accompagnarmi in qualche negozio e lei risponde entusiasta. " Ma certo!! Giusto il tempo di vestirmi e ti vengo a suonare", giusto non mi ricordavo che praticamente siamo vicine di casa. Ci diamo appuntamento tra mezz'ora così ho il tempo anche io di darmi una sistema visto che sono ancora in pigiama. Fuori c'è il sole e fa caldissimo, posso bearmi dei capi estivi ancora per un pò. Canotta, shorts e adidas, un filo di trucco, crocchia alla " si ho i capelli alla cazzo, cosa mi guardate" , borsa e sono pronta. Nel momento in cui chiudo la lampo della bellissima Michael Kors, Chiara suona al campanello. " Buongiorno vicinabarracompagnadilavorobarranuovamica !". Un sorriso compare sul mio volto e la saluto allegramente anche io. " Dove si va ?" " Devo trovare qualcosa su cui appendere tutte le foto, il frigo non va bene". Dopo dieci minuti decidiamo di prendere la mia macchina, visto che probabilmente dovremo comprare qualcosa di grande. Chiara attacca il suo telefono al cavo AUX e subito la musica dei The 1975 invade l'abitacolo. " Tu li conosci ?" chiedo sbigottita. " Conoscerli? Io li amo, li venero!" mi scappa una risata non appena vedo la sua faccia. Metto in moto e cantando a squarciagola ci dirigiamo verso il centrocommerciale.

" Tutto questo girovagare per negozi mi ha fatto venire fame, tanta fame !". Guardo la mia nuova amica e non posso far altro che ridere : ha le mani piene di buste contenenti vestiti, ha una specie di mania ossessiva compulsiva per i vestitini. Che ci vuoi fare, ognuno ha le sue di malattie mentali. " Ridi, ridi tu! No sul serio se non ci fermiamo da qualche parte a mangiare un piatto di pasta svengo!" " Chiara ma sono quasi le quattro di pomeriggio!" " Ah.... Eh vabbè allora ci prendiamo un gelato, una crepes, una qualsiasi cazzo di vivanda. STO. MORENDO. E tu non vuoi avermi sulla coscienza vero?!" . Troviamo subito una gelateria e ci prendiamo una bella coppa di gelato guarnita con frutta e cioccolato. Cominciamo a chiaccherare un pò su tutto e nulla in realtà. " Sai, avevo paura che mi sarei sentita sola quassù..." ammetto. " Fidati di me Emma, qua non sarai mai sola. Ora hai me e tipo trenta fratelli !" " Già me ne bastava uno credimi !" scherzo prendendo un'altra cucchiaiata di gelato. " Sul serio Emma, anche io avevo la stessa paura, ma la Juventus è la cosa migliore che mi sia successa. Amo quel branco di sbandanti anche se mi mandano fuori di melone e non li cambierei con nessun altro lavoro al mondo" le sorrido cercando di trasmetterle tutta la mia gratitudine. " Bhè direi che dobbiamo festeggiare questa nuova amicizia immortalandola con una bella foto!" " Oddio no, non con me almeno!" " Come non con te? E con chi ,il muro?!" " Non amo molto che mi si facciano foto...." ammetto. " Una fotografa che non vuole essere fotografata... bhe ci sta. Ma non me ne frega. Ora vieni qui e facciamoci questo bel selfone!". Non riesco a dirle di no e quindi mi avvicino, guardo la fotocamera interna del suo costosissimo telefono e dopo un click eccoci li, immobili sullo schermo. " Ma è bellissima ! Cazzo Emma sei fotogenica da morire! Devo postarla !" non faccio in tempo a fermarla che già mi è arrivata la notifica del tag. Il telefono di Chiara comincia a squillare e il dislay si illumina mostrando la faccia di Alvaro. " Pronto rompipalle !" esordisce la ragazza. Riesco a sentire la voce dell'attaccante ma parla talmente veloce che non riesco a capire bene cosa stia dicendo. " Si, siamo in gelateria........ Tu pensa ad allenarti ciccione ...... ah ah..... si ..... ovvio che ci siamo. Adios idiota!" e poi riggancia. " Che voleva?!" chiedo curiosa, non capita di essere chiamata tutti i giorni da Alvaro Morata, o almeno non capita a me. " Si lamentava del fatto che lui fosse ad allenarsi mentre noi ce la spassiamo e mangiamo gelato ...." " E come ha fatto a .... Oddio. L'ha visto su Facebook. Cioè lui ha Facebook?" " Quanto sei ingenua Emma, ovvio, tutti loro hanno un profilo privato. Coooomunque ci ha invitato a casa sua stasera per la VERA festa di inzio stagione, ci saranno tutti , tranne i pezzi grossi ovviamente. Vamos o non saremo mai pronte in tempo." Devo ancora capacitarmi di quello che ha appena detto che già lei è scattata in piedi pronta per tornare a casa. Stiamo per salire in macchina quando anche il mio telefono trilla. E' mio fratello che chiede come sto; gli rispondo velecemente dicendogli che stasera andrò ad una festa non specificando bene con chi e dove, voglio fargli una sorpresa. Prima di rimettere il telefono in borsa noto che ho delle nuove richieste d'amicizia. Apro la tendina e mi prende un infarto: sono i giocatori. Chiara nota il leggero pallore e comincia a prendermi in giro " Ci devi fare l'abitudine, tra due giorni cominciarai a vederli sempre al campo. Vedrai, non è così difficile." Salgo in macchina, accendo la musica e riparto verso casa. Ancora non ho trovato qualcosa di adatto per le foto ma spero di riuscirci presto.

Alle 19.30 spaccate Chiara suona di nuovo al mio campanello. " Ma guarda un pò chi si rivede,n'è passato troppo di tempo amica mia !" scherza. La guardo ed è bellissima, sembra uscita da un catalogo di moda. " Su chi devi fare colpo eh ..?!" chiedo ammiccando. Lei ci rimane un secondo di sasso ma si riprende subito sviando la domanda " E tu con quella gonna a vita alta e il croptop dove pensi di andare!?" Ridiamo, non facciamo altro che ridere, ma si sa che ridere allunga la vita e se così fosse giuro che non ci ammazza nessuno. Prima di uscire mi ricordo di prendere la reflex, non posso non immortale la prima festa con la squadra. La mia vicina si offre di guidare al mio posto dicendo che un pò per uno non fa male a nessuno. Io insisto ma lei ribatte subito " Se poi mi sbronzo, cosa alquanto probabile, hai il permesso di guidare al ritorno" " Ci sto!" " Ma ti avverto, la sangria di Alvaro è micidiale !" " Starò attenta" e facendole l'occhiolino partiamo. Casa di Alvaro non è molto distante dal nostro complesso di villette. Manco a dirlo casa sua è il doppio, triplo o forse anche quadruplo della nostra. Magnifica? No, qualcosa di più. Chiara inserisce il codice di entrata nel cancello e questo si apre subito. Qualcosa mi dice che viene qui molto spesso. Una volta parcheggiata la macchina andiamo direttamente sul retro, nel giardino. E' addobbato con tante luci appese agli alberi , su un lato c'è un grosso tavolo pieno di cibo e alcol e nell'angolo opposto la griglia già fuma emanando un'odore di brace che fa venire l'acquolina in bocca. Non resisto e tiro fuori la reflex. " E' qui la festa ?!" urla Chiara per far notare la nostra presenza. Tutti subito ci vengono incontro per salutare, non mi sento a disagio stranamente. Paul indossa una parnanza con scritto in francese << le meilleur chef >> , un cappello bianco e in mano un paio di grosse pinze da barbeque. " Scommetto che sei tu l'addetto alla griglia?!" scherzo mentre mi stringe in un caloroso abbraccio. " Oui !! Sentirai che roba !!" fa il modesto. " Niente a che vedere con la mia sangria!" borbotta Alvaro un pò offeso. " Si, mi è giunta questa voce da un uccellino, ma sono tosta abbastanza da reggerla " " Vedremo chica !". Anche Paulo si avvicina e vederlo mi fa rivenire in mente la bella figura di merda che ho fatto con lui appena due giorni fa facendomi sentire un pò in imbarazzo " Hola Emma !" " Ciao Paulo, oggi non sono elettrica!" quasi urlo. Ma che cazzo. Brava, brava Emma, no ma continua così. Una figura di merda al giorno , toglie il medico di torno. Lui ride e io già cerco il modo di sotterrarmi, in un giardino non dovrebbe essere difficile. " Tranquilla, può succedere!".Non so che rispondere il che aumenta l'imbarazzo ma lui sembra capire e continua in modo calmo a parlarmi. " Ti va un pò di sangria, non è male lo ammetto" " Si, magari...". Alcol , ci vuole alcol per sbloccare la situazione. Dopo già un paio di sorsi mi sento molto più a mio agio anche con Paulo. Parliamo per un pò, in attesa che chef Pogba finisca di cuocere non so cosa. E' simpatico, mi fa ridere ( o forse è la sangria). Mi racconta del Palermo, di come sia felice adesso di giocare per la Juve e di come spera di far grandi cose. " Bhe ti chiamano la Joya, un motivo ci sarà". Mi parla della madre e del fratello, non accenna nulla sul padre e io non chiedo. Cala per un attimo il silenzio ma non di quelli imbarazzanti, più un silenzio condiviso che però viene interrotto da Paul. " Ragazzi è pronto!" " Era ora, qui stiamo morendo di fame!" sbraita Simone. La cena prosegue e mi sento davvero come se fossi ad una di quelle riunioni di parenti o vecchi compagni del liceo. " Emozionata per lunedì ?!" chiede Alvaro riferendosi al primo shooting ufficiale che dovrò fare. " Spero per voi che siate pronti, sono severa sul set!" scherzo. " Vorrà dire che ti corromperemo!" controbatte Simone addentando un hamburger. Ammetto che sono davvero buoni, un punto per Paul. Il dopo cena si scalda subito non appena parte la musica e la sangria comincia a fare effetto. Scatto un sacco di foto e prometto poi ai ragazzi di passarle. Sento il telefono vibrare, deve essere il mio amato fratellorompipalle. Mi ricordo solo ora di non avergli detto nulla riguardo la festa così decido di fare una cosa decisamente non alla me. " Chiara, dobbiamo farci un selfie!" " Eh?! Sei ubriaca? E' la sangria?!" " Probabile, ma ora dobbiamo farci un selfie anche con i ragazzi. Lo devo mandare a mio fratello. Ci muore se sa che sono ad una festa con la squadra." " Ok ci penso io a radunare quelli messi meno peggio !". Sapevo di poter contare su Chiara, tempo due minuti che tutti i ragazzi sono vicino a me. Tiro fuori il telefono e ci stringiamo per poter entrare tutti nell'inquadratura. Una piccola parte di me, la parte di fotografa muore un pò sapendo che sto per scattare un selfie ma al momento non me ne importa. Mi viene da ridere, forse perchè lo fanno gli altri mentre si spingono, forse per la sangria. Mi sento felice, mi sento un pò a casa. " Pronti ?! ... Uno ... due... tre... Cheesee!" e scatto. Immortalati per sempre.

We keep this love in a photograph - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora