Capitolo - 1

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Ancora non ci credo. Lo sto facendo davvero. Una parola, otto lettere, stress fisico e psicologico indescrivibile, incubo di ogni essere umano: il TRASLOCO.

Non pensavo di avere tutte cose da piegare, inscatolare e ricoprire con quella fantastica carta da imballaggio con le bollicine. Inutile dire che ho impiegato più di un'ora a giocare con quella che a riempire effettivamente gli scatoloni. Dopo quattro ore, e dico quattro ore, finalmente tutto è stato imballato. Mi guardo attorno e vedere la mia camera così vuota, ammetto, mi fa venire un pò i brividi. Quante cose sono successe qui dentro. La prima foto appesa al muro, le prime chiacchierate al telefono con le amiche (quelle che durano ore si intende), le prime notti passate a far avanti indietro letto/bagno - bagno/letto ( nottata da leoni , mattina da coglioni si sa). I primi litigi , le risate, la musica alta, gli scleri per la maturità e quelli per gli esami universitari. La prima volta, si proprio quella. Quante volte la porta è stata sbattuta in malo modo nemmeno me lo ricordo. Quante volte è stata aperta da quell'angelo di mio fratello che veniva a consolarmi.Gli abbracci, i baci, la pizza mangiata sul letto come solo un camionista saprebbe fare. I film, i balli, i momenti di pura follia. Le partite, le urla per i goal, la felicità. Le lacrime, di quelle ne ha viste proprio tante. Il primo tentativo di camera oscura, il primo tentativo di studio fotografico. Insomma questa camera era la MIA camera. Quel rifugio sicuro dove passare ore e ore. E adesso dopo 20 anni, sono pronta a lasciarla in un certo senso. " Preso tutto Mema?". Un sorriso si dipinge sul mio volto. Solo una persona mi chiama così da 20 anni. " Si, Dado !" rispondo facendogli la linguaccia. Davide è mio fratello (banana), l'unico e vero uomo della mia vita. Da quando papà se n'è andato, ha preso il suo posto e per me adesso ,lui, è tutto il mio mondo. E' il mio migliore amico, con lui posso dire e fare quello che voglio, non mi giudica mai. E' il perfetto tutto. E' anche un grandissimo rompi palle intendiamoci, ma il più delle volte basta un sorriso, un paio di occhioni dolci e una tavoletta di cioccolata che tutto si sistema. Lavora tanto per dare una mano in casa e quindi non lo vedo più così spesso come facevo quando ero piccola, ma appena ha un attimo libero si mette con me nel letto a parlare di ogni cosa. Se oggi sono la persona che sono, lo devo a lui. Gli devo questa grande opportunità che mi si è presenta. Fin da piccola mi ha sempre spronata a perseguire ciò che amo. Ricordo ancora che la prima macchinetta fotografica me l'ha regalata proprio lui. Ed è stato poi lui il mio primo vero modello. Andavo a tutte le sue partite, mi mettevo li e scattavo, scattavo e scattavo ancora. Era bravo. Sarebbe potuto arrivare lontano, lo dicevano tutti. Ma il karma non riservava quella strada per lui. Ama il suo lavoro, ma quando guardiamo la partita insieme , mi accorgo sempre di quel velo di malinconia che copre i suoi occhi. E quella sera di due mesi fa è stato lui ad obbligarmi a mandare il curriculum a Casa Juve. " Ti sei incantata?" dice scuotendomi. " Eh? Cosa? No stavo solo pensando a dove diamine ho messo il cavalletto" invento. " Ma quale? Quello proprio davanti a te?!". Ok. Mai saputo dire le balle in vita mia, motivo per cui mi hanno sempre beccato quando uscivo di nascosto e tornavo a casa alle 5 di mattina. " Su Holmes, cominciamo a caricare gli scatoloni in macchina, o a Torino ci arriviamo il giorno del mai " dico prendendo il primo scatolone di una lunga serie. Dopo svariati su e giù, finalmente posso dire si essere pronta. Mia mamma sta piangendo da questa mattina ma ormai ci ho fatto l'abitudine. " La mia bambina.... la mia bambina che adesso sta diventando una donna". Mi guarda con quegli occhioni gonfi e rossi e non posso evitare di farmi sfuggire una lacrima anche io. La mamma è sempre la mamma infondo. Se Davide è l'uomo della mia vita, mia mamma è quel qualcosa che non so nemmeno come potrei descrivere. Ha portato avanti questa famiglia da sola, ci ha messo il cuore, ci ha messo l'anima. Non è stato facile all'inizio, ma sono fiera di lei. Mia mamma è la donna più cazzuta che conosca. E vederla così, mi manda fuori di testa. La stringo forte, come faceva lei quando ero piccola perchè non riuscivo a dormire per il temporale. La stringo così forte le levo il respiro. " Ora, se voi due avete finito la scena d'addio strappalacrime alla << C'è posta per te >> , che tanto un addio non è, io direi che possiamo partire. Mema, andiamo?!". " Sei un emerito coglione Davide !" sbraita mia mamma asciugandosi le ultime lacrime. Le stampo un bacio sulla guancia dicendo " Ti chiamo quando arriviamo, ti voglio bene lo sai?!" " Lo so amore. Chiamami. Fate buon viaggio e state attenti che tuo fratello è un pericolo ambulante." Con un ultimo bacio volante e un saluto con la manina come un bimba indifesa salgo in macchina. Davide ha già acceso il motore. I finestrini sono abbassati, la musica è a tutto volume. Torino, vita nuova, sto arrivando. 


We keep this love in a photograph - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora