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Prospettiva di Alicia
I soldati stavano facendo fuoco davanti all'entrata della base a ritmi insostenibili per lungo tempo alzando un gran nuvola di polvere. Il rumore prodotto dai colpi era assordante a tal punto che dentro Alicia e i suoi colleghi non riuscivano a sentirsi se provavano a parlarsi. Continuavano a guardare fuori cercando di capire cosa stesse accadendo, ma la polvere stava creando un muro impenetrabile.
I colpi si fermarono e all'improvviso cadde un silenzio tombale, quasi sinistro e inquietante. Si sentivano solo i loro respiri, ma fuori dall'edificio nulla. La nuvola si diradò lentamente e lo spettacolo che si presentò al personale ospedaliero era a dir poco raccapricciante: era stata una vera e propria carneficina. A terra vi erano almeno una ventina di corpi privi di vita forati da decine di proiettili. C'era sangue e parti, esterne o interne, di quei cadaveri ovunque. Il terreno era letteralmente sconvolto, come se fosse stato rivoltato come un calzino.
La nebbia scomparve del tutto e apparvero 3 figure umane che brandivano ciascuna un mitra. L'uomo centrale, che si stava avvicinando alla porta, mentre gli altri due lo seguivano appena dietro, teneva stretta nell'altra mano una piccola bomba. Dal tetto arrivavano le urla dei comandanti che stavano riorganizzando le forze per abbattere gli ultimi soldati nemici rimasti.
Ma i medici erano tutti in pericolo, compresa Alicia, perché continuavano ad avanzare inesorabilmente.
L'uomo al centro alzò il braccio con la bomba e la scagliò contro la porta.
Tutti corsero via immediatamente cercando di raggiungere il lato opposto della stanza, ma l'effetto d'urto e i detriti li raggiunsero scaraventandoli a metà della grande sala.
Alicia sentiva i colleghi lamentarsi, chi più e chi meno, altri urlavano per il dolore, ma ogni suono le giunse ovattato a causa dello scoppio appena avvenuto. Cercò di rialzarsi per scappare lontano da lì, ma ebbe solo scarsi risultati perché riuscì solo ad appoggiarsi sui gomiti.
Si guardarono intorno per capire cosa sarebbe successo ora: i 3 uomini erano esattamente di fronte a loro con le armi pronte a fare fuoco. L'uomo che era al centro prima dello scoppio ora stava puntando l'arma contro Alicia che ebbe la sfortuna di ritrovarsi esattamente sulla sua traiettoria.
-no no ti prego...le avevo promesso che sarei tornata...non voglio morire...non ora..piccola..perdonami se puoi..non sarei dovuta partire..-
Il cuore le batteva a mille e sembrava esserle salito in gola. Era come se non ci fosse aria e la gola era talmente secca come se non bevesse da giorni.
Tolse la sicura e caricò l'arma per poi puntarla alla sua testa. Alicia tremava mentre quegli occhi spietati la scrutavano, trovando godimento nel suo terrore. Era solamente questo che Alicia vedeva in quegli occhi, altrimenti sarebbero stati completamente vuoti, privi di qualsiasi emozione di fronte a una persona terrorizzata. Fece un piccolo ghigno di soddisfazione dopo aver sentito Alicia pregarlo di non sparare, sembrava ancora più divertito e ciò non fece altro che far imbestialire Alicia. Stava giocando con la vita di una persona a lui sconosciuta, che non gli aveva fatto nulla e che era inerme, disarmata e senza alcuna protezione.
Mentre cercava di trovare una spiegazione a tutto ciò sentì tre spari. Vide due soldati che aveva avuto in cura di sfuggita e poi più niente. Era tutto buio.

Prospettiva di Jade
Non se l'era immaginato proprio così, a rispondere al telefono tranquillizzando tutti coloro che erano preoccupati per lei.
E anche la serata se l'aspettava diversa.
Invece..era il 23 aprile ed era sdraiata nel letto da sola. In quei 3 mesi aveva pianto molto, soprattutto nelle ultime settimane in cui aveva perso ogni contatto e ogni notizia.
Ice dormiva profondamente ai piedi del letto, mentre lei non riusciva nemmeno a chiudere le palpebre.
Ogni tanto fissava il soffitto come se lui potesse raccontarle cosa stava accadendo alla sua ragazza. Ogni tanto guardava Ice, la sua dolce e giocosa compagnia, nonché unica negli ultimi tempi. Ogni tanto lo sguardo cadeva sul suo abito da sposa racchiuso in un grande sacco di tela bianco e di fianco quello di Alicia, contenuto in un sacco simile. Nonostante la curiosità non l'aveva aperto, ma solo appoggiato all'armadio accanto al suo. Voleva tenersi la sorpresa per il giorno del matrimonio. Ogni tanto guardava le due scatole poggiate sotto l'abito contenenti le scarpe e l'intimo con la giarrettiera. Era lì..tutto pronto..ma tutto fermo. Fino all'ultimo aveva sperato di vederla tornare prima del matrimonio, anche soltanto il giorno prima. Invece aveva avvisato tutti gli invitati e l'agriturismo aveva lasciato in sospeso la loro prenotazione.
I suoi pensieri vennero interrotti da degli strani rumori giù in salotto. Si tirò su sui gomiti per sentire meglio: qualcuno stava armeggiando con la serratura. Il cuore iniziò a batterle forte nel petto e le martellava nella testa.
-ma proprio adesso che lei non c'è! Cazzo-
Jade era consapevole che Alicia era più coraggiosa di lei e soprattutto si sarebbe difesa molto meglio di lei in caso di ladri in casa. Ma era completamente sola.
Mentre la porta d'ingresso si apriva, Jade prese la mazza da baseball che aveva messo sotto il cuscino di Alicia. Le era stata regalata poco dopo la partenza della compagna dai coach di una squadra di baseball di bambini a cui aveva fatto un servizio fotografico.
Sentì dei passi farsi avanti in casa e la porta chiudersi: era un solo ladro. Jade respirava piano come per non farsi sentire e per calmarsi: doveva avere sangue freddo perché l'agitazione di certo non l'avrebbe aiutata. Sentì che poggiò qualcosa sulla mensola, ma non riuscì a capire cosa fosse.
Prese la mazza con una mano e uscì dal letto stando a piedi scalzi. Non sapeva se fosse armato e voleva evitare di farsi sparare/accoltellare nel caso lo fosse stato. Tenne la mazza a penzoloni lungo la gamba e scese le scale lentamente, attenta a non fare alcun rumore. Arrivò all'ultimo gradino e vide la figura del ladro a pochi metri da lei, ma dato che c'era buoio non poteva vederlo bene, le appariva solo la sagoma. Era più alto di lei almeno di 10/15 centimetri vedendolo da lontano. Le voltava leggermente le spalle muscolose, ma a causa del muro che faceva angolo non riusciva a vedere di più: se si fosse esposta maggiormente l'avrebbe con molta probabilità vista.
Il ladro le voltò del tutto le spalle, così Jade decise di agire prima che lo facesse lui.
Scese l'ultimo gradino, svoltò l'angolo prodotto dal muro delle scale e fece tre passi per avvicinarsi all'uomo. Alzò la mazza tenendola con entrambe le mani, ma quando fece per abbassarla contro quell'uomo, lui si girò di scatto e bloccò il tragitto della mazza a mezz'aria.
I loro occhi si incrociarono: verde nell'azzurro e azzurro nel verde. Tutto sembrò fermarsi in quel contatto fra sguardi, persino il tempo.
-non ci credo...non è possibile...-
Lei conosceva bene quegli occhi colore del cielo e ora che era così vicina, anche quel profumo lo conosceva bene..sapevano entrambi di casa.
"Piccola..sono io..sono tornata a casa finalmente" la sua voce era rotta da un nodo in gola.
Jade lasciò cadere la mazza a terra senza nemmeno rendersene conto.
"Amore...s-sei davvero tu..?" il suo cuore stava per esplodere e il suo cervello era sul punto di un corto circuito a causa della confusione"
"Si sono davvero io"
Jade era incredula, si sentiva in un sogno, non nella realtà: aveva perso ogni speranza di rivederla viva.
Le poggiò una mano sulla guancia delicatamente e a quel piccolo innocente contatto Jade si risvegliò. Si buttò addosso a lei cingendole il collo con le sue braccia. Il "ladro" la strinse teneramente a se sussurrandole parole dolci per tranquillizzarla.
Jade si sentiva in paradiso e finalmente quel nodo d'ansia che l'aveva tormentata per mesi si era sciolto. Qualche lacrima scese, ma erano solo di gioia.
Jade le accarezzò i capelli mentre respirava a pieni polmoni l'odore della sua pelle. Si staccò leggermente per guardarla negli occhi: era visibilmente stanca, emotivamente e fisicamente, ma nei suoi occhi c'era ancora quella luce che la rendeva viva e speciale.
Avvicinò il viso al suo annullando la distanza che le divideva con una bacio pieno d'amore, bisognoso e disperato. Le sue labbra erano morbide proprio come le ricordava e, dopo aver fatto incontrare le loro lingue, pensò che il suo sapore fosse il migliore del mondo. Alicia la teneva stretta poggiandole le mani sui fianchi e sulla sua schiena. Indossava soltanto una maglia di Alicia da allenamento, perciò fu facile per la giovane infermiera infilare le mani sotto e accarezzarle la pelle e rendere il contatto molto più intimo.
Dopo alcuni minuti si staccarono per mancanza d'aria.
"Mi sei mancata così tanto.." le disse Jade ricordando quei 3 mesi infernali lontana da lei.
"Anche tu piccola...ho avuto paura di non tornare più di te.."
"No no tesoro" Jade l'abbraccio notando i suoi occhi incupirsi.
"Mi spiace non essermi fatta sentire per settimane..ma era andato tutto distrutto..e-e..." Jade si accorse che stava andando in panico così cercò di tranquillizzarla accarezzandole il viso. Vide il suo corpo distendersi e rilassarsi, nonché il suo respiro tornare regolare.
"Ci hanno raccontato cos'è successo..non è colpa tua amore..l'importante è che sei tornata" erano entrambe commosse.
Vedendo la sua stanchezza, Jade decise di non chiederle più nulla "Sei a pezzi amore..che ne dici di fare un bagno caldo e poi andare a dormire?"
"Solo se stai con me tutto il tempo...non voglio più allontanarmi da te"
Jade sorrise dalla gioia a quelle parole "Tu non dovrai fare altro che immergerti nell'acqua, a tutto il resto ci penso io"
Dopo un tenero e dolce bacio, Jade intrecciò le loro dita e la portò di sopra. Preparò tutto l'occorrente per un bagno caldo e la lavò da capo a piedi approfittandone per farle qualche massaggio.
Mezz'ora dopo erano nel loro letto abbracciate e felici di essere di nuovo insieme. Jade si mise subito fra le sue braccia accocolandosi contro il suo petto per sentire il suo cuore battere.
"Piccola?"
"Mmm?" Jade stava già per addormentarsi. Dopo notti intere a dormire poco o proprio per nulla, con lei accanto era un gioco da ragazzi crollare.
"Ti amo tanto e appena potremo ti sposerò"
"Ti amo tanto anch'io e non vedo l'ora arrivi quel momento"
"Buona notte piccola"
"Buona notte amore mio"

My Fable~Bisogna volerlo in due..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora