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Jade tornò a casa che ormai era notte inoltrata. Ice era talmente distrutto che andò subito a dormire con le orecchie basse.
Jade mise giù borsa e chiavi per sdraiarsi sul divano. Chiuse gli occhi, ma l'unica cosa che vedeva era l'aereo che prendeva il volo.
Ormai era l'una passata, ma non aveva intenzione di addormentarsi perché erano rimaste d'accordo di sentirsi appena Alicia sarebbe scesa dall'aereo.
Passò ancora una mezz'ora buona prima che il suo cellulare squillasse.
"Pronto?!" disse scattando appena sentì la suoneria.
"Ehi piccola.."
"Amore com'è andato il viaggio? Stai bene?"
"Non amo viaggiare in aereo e lo sai, però non posso dire sia andato male e io sto benone"
"Come ti trovi..?"
"Ora siamo nella sede dell'associazione dove dormiremo. Domani ci portano a vedere l'ospedale da campo e nelle nostre case..case..sono stanze con letto, piccolo fornello e un bagno per tutti"
"Sei agitata..?"
"Un po preoccupata..si sente la tensione nell'aria e chiunque incontri ti guarda male.."
"Tieni gli occhi bene aperti mi raccomando tesoro.."
"Ehi bimba..stai tranquilla..ho tutte le intenzioni di tornare..ora devo andare..ma tu cosa ci fai ancora piedi?"
"Non riuscivo a dormire.."
"Ora vai a dormire piccola..ora anch'io vado a dormire qualche ora. Appena so gli orari giusti te lo faccio sapere così potremo sentirci su Skype"
"Certo tesoro..ti amo tanto"
"Ti amo anch'io..a presto"
"A presto" disse Jade e mise giù. Guardò lo schermo del telefono dove appariva una loro foto insieme.
Salì in camera, tolse i vestiti e si buttò nel letto senza mettersi il pigiama, noncurante delle temperatura. Le lenzuola erano fredde, proprio come lei in quel momento. Aveva paura e parecchia anche. Fosse stato un comune viaggio di lavoro non avrebbe reagito così, ma questo era tutto fuorché comune. Voleva vederla tornare, ma non era sicura che sarebbe successo.
Prese il cuscino di Alicia e lo strinse a se come se fosse la sua ragazza. Aveva ancora il suo profumo così come le lenzuola. Si raggomitolò su se stessa e chiuse gli occhi all'alba delle 2 del mattino.

2 mesi dopo
La vita di Jade prese una strana quotidianità.
Il suo capo, Andrea, le aveva dato il permesso di connettersi a Skype anche durante l'orario di lavoro appena la sua ragazza si fosse fatta sentire. Così la pausa pranzo la passava a parlare con lei e così anche la sera a cena, dopo di che Alicia andava a dormire.
Da quando era partita si era buttata sul lavoro per non pensare e quando non lavorava o si allenava intensamente o portava fuori il cane. Più la mente era occupata più stava bene. Bene..si fa per dire bene.
Iniziò a lavorare tutti i weekend, sia sabato e domenica, per lasciare quei due giorni liberi ai colleghi con famiglia.
Purtroppo il cane ne risentì ben presto, era sempre solo in fin dei conti, così quell'angelo del suo capo le permise di portarlo con se al lavoro quando rimaneva in negozio, mentre durante i servizi in giro sarebbe rimasto a casa. All'inizio non fece altro che far disperare Andrea, ma una volta ambientato diventò la mascotte e attirò un sacco di nuovi clienti: nessuno poteva resistere ai suoi occhioni innocenti dopo averne combinata una delle sue. Jade lo guardava e lo trattava come se fosse un figlio, anche dopo uno dei suoi guai, e in parte riempiva il vuoto lasciato dalla sua partenza.
Nonostante la nostalgia e la lontanza dalla futura moglie, tutto procedeva al meglio: Jade si era abituata alla nuova routine e aveva la preparazione del matrimonio sotto controllo, Ice era diventato una piccola celebrità e Alicia si trovava bene. Ogni giorno le raccontava di come fosse orgogliosa di poter salvare quei soldati e far parte di qualcosa di così grande. In più sarebbe stato un valido aiuto per la sua carriera e per la sua esperienza lavorativa. La paura per i bombardamenti era passata ed entrambe erano relativamente tranquille, finché non arrivò quella telefonata che distrusse la sua precaria stabilità.
"Ciao piccola"
"Amore..come stai?"
"Bene, sono un po stanca..è sfiancante stare qui, ma ne vale la pena"
"Cerca di riposare mi raccomando..ne hai bisogno per essere lucida"
"Lo so lo so.."
"Tesoro..va tutto bene..? Mi sembri un po giù.."
Alicia sospirò pesantemente prima di risponderle "Il nemico è riuscito ad avanzare verso di noi"
"Quindi...?"
"Quindi..potrei fare fatica a chiamarti.."
Jade si sentì morire. Aveva bisogno di quelle chiamate. Aveva bisogno di vederla e sentirla viva.
"Oh..beh quando riuscirai ci sentiremo..non preoccuparti" avvicinò la mano allo schermo per accarezzarle la guancia. Si rilassava sempre quando lo faceva.
Alicia chiuse gli occhi inclinando la testa verso la sua mano come se ci fosse veramente un contatto fisico tra di loro.
"Potremmo non sentirci per giorni.."
"Io ti aspetto amore..sempre" entrambe avevano gli occhi lucidi "e poi fra una ventina di giorni torni. Abbiamo resistito fino ad ora, potremo farcela ancora"
"Piccola..apri il primo cassetto del mio comodino" Jade la guardò storto, ma salì in camera e fece come le era stato richiesto. Trovò una cartellina e la aprì incuriosita. Appena capì cosa fosse scese di corsa con le lacrime agli occhi.
"Che significa?!" le chiese immediatamente.
"È una polizza assicurativa sulla vita di cui tu sei beneficiaria"
"Fin qui ci arrivavo anch'io!"
"Avevo intenzione di stipularla fin dall'inizio, ma a nome dei miei fratelli, così ho iniziato tutti i mesi a mettere da parte dei soldi per poterla fare. Poi sei ritornata nella mia vita e quando mi hanno detto di avermi presa..ho avuto paura di lasciarti sola..così decisi che se mi fosse successo qualcosa tu avresti comunque avuto un aiuto da parte mia..per ricominciare a vivere.." a quel punto erano entrambe in lacrime. Jade si accasciò sulla sedia. Il fatto che avesse scelto proprio quel momento per mostrargliela non era un buon segno..proprio ora che i nemici si erano fatti più vicini "Non te l'ho fatta vedere prima per evitare di spaventarti senza motivo"
"È così grave la situazione..?"
Vide Alicia aprire la bocca per dirle qualcosa, ma un grande boato sovrastò la sua voce e una marea di polveri invase la sua visuale. Alicia la guardò terrorizzata, con gli occhi spalancati. Fecero in tempo a dirsi 'ti amo', poi la connessione saltò. Jade cercò in tutti i modi di ristabilirla "Amore ti prego...rispondi...per favore! Amore..amore!!"
Si ritrovò ad urlare il suo nome contro quello schermo da cui non accennava a riapparire.
Jade con una spinta scaraventò via il computer, noncurante della fine che potesse fare. Appoggiò i gomiti sul tavolo. Mise la testa fra le mani piangendo. Guardò quel fascicoletto di documenti. Non voleva nemmeno pensare che quello sarebbe stato l'unica cosa che le sarebbe rimasta di lei. Voleva sposarla, voleva diventare mamma con lei e con nessun'altra.
Ice si avvicinò lentamente a lei e appoggiò il muso sulle sua gambe, piangendo anche lui. Quel cucciolotto era un grado di capire ogni situazione, quando era il momento di ridere e giocare, quando era il momento di proteggere la sua padroncina e quando era il momento di consolarla, come Alicia gli aveva chiesto. Jade si mise per terra accanto a lui per abbracciarlo. Aveva bisogno di affetto e lui lo capì: la riempì di baci sul viso.
-ti prego...torna..-

My Fable~Bisogna volerlo in due..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora