Capitolo 1

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SEQUEL DI: " CORREGGIMI SE SBAGLIO~ MOSTRO".

PREQUEL DI: " PROTEGGIMI, SIAMO RONDINI CON IL GUINZAGLIO".

GIORGIO
Quando ero un ragazzino, ed in generale fino ad un paio di anni fa, credevo che la vita fosse una merda. Credevo che le persone a me care non avrebbero mai avuto una vita felice, ma adesso tutti noi stiamo alla grande, ed è questo ciò che conta.

Oggi accompagnerò Vittorio in una gioielleria: ha deciso di chiedere a Clarissa di sposarlo. Stanno insieme da quasi 10 anni e sono fatti l'uno per l'altra, sono veramente contento per loro. A molti potrebbe sembrare una cosa da pazzi sposarsi a 24 anni, ma se l'amore è così forte non vedo cosa ci sia di male.
Dopo aver controllato col telefono le vie delle gioiellerie, saliamo in auto e, tra le varie possibilità, alla fine decidiamo di andare da Tiffany.
< Cazzo, che ansia>, sbotta Vittorio interrompendo il silenzio che si era creato tra di noi all'interno dell'abitacolo.
< Per comprarle l'anello?>.
< Ma no, per tutto. E se non dovesse piacerle l'anello? E se non volesse sposarmi? Cazzo, penso che morirei>, esclama, passandosi una mano tra i capelli.
< Bro', calmati cazzo, sta tranquillo. Clarissa ti ama, non c'è nulla di cui devi preoccuparti>, cerco di rassicurarlo, ma lui continua ad essere nervoso, e penso che sia più che normale.
Una volta giunti a destinazione, parcheggiamo davanti alla gioielleria e scendiamo.

< Buona sera, posso esservi utile?>, domanda gentilmente la commessa non appena entriamo. Ci rivolge un sorriso cordiale e distaccato, che ricambio.
< Sì, stavo cercando un anello di fidanzamento>, balbetta mio fratello accanto a me. Rido per quanto è nervoso e in cambio ricevo una gomitata sul braccio.
< Oh, certo, da questa parte>. La commessa ci conduce dall'altro lato della vetrina, mentre io continuo a massaggiarmi il braccio dolorante.
< Aveva già in mente qualcosa?>, domanda con il solito tono cortese.
< Pensavo a qualcosa con un diamante sopra, magari quadrato o tondo, ma non troppo grande>. Mentre la ragazza mostra a Vittorio degli anelli simili a come lo ha descritto lui, io guardo i vari anelli esposti nella vetrina, fin quando uno non attira la mia attenzione: non ha un diamante grosso, ma tanti piccoli diamanti che percorrono il perimetro dell'anello. È a dir poco meraviglioso. Sembra fatto apposta per essere indossato da Nicole. Non è né troppo vistoso, né troppo semplice: in una sola parola perfetto.
< Io prendo questo>, dico indicandolo.
La commessa lo prende e me lo porge per ammirarlo da vicino. Me lo rigiro tra le mani con un sorrisino stampato in volto. È proprio quello giusto.
< Ma che cazzo dici, bro'? Vuoi chiedere a Nicole di spostarti?>, urla mio fratello. Lo fulmino con lo sguardo e gli faccio cenno con la mano di abbassare il volume della voce. Fa per ripetere la domanda a voce più bassa, ma lo interrompo.
< Ho capito, non c'è bisogno di ripeterlo>.
< Rispondi>, dice spazientito.
< Sì. Cioè, non subito, tra qualche tempo, forse anche anno, ma questo, cazzo è perfetto. Glielo chiederò quando sarà il momento giusto>, spiegò ammirando l'anello tra le mie mani. È minuscolo, adatto alle esili dita di Nicole. A me non entrerebbe nemmeno nel mignolo.
< Ma sei cretino? Ne ritroverai altri mille così, forse anche più belli>.
< Non per intromettermi nei vostri discorsi>, inizia la commessa, così ci giriamo per guardarla; < ma questo è l'ultimo che ci è rimasto. Fa parte di un' edizione limitata e ce ne erano stati consegnati solo due pezzi; l'altro lo abbiamo venduto qualche giorno fa ad un signore tedesco. Essendo un pezzo raro il prezzo è molto elevato>, continua.
Guardo il prezzo sulla targhetta che c'è attaccata. Non è una cifra poi così alta per un anello di fidanzamento, o almeno credo. Con tutti i live e gli instore che abbiamo fatto io e Giulio sono riuscito a mettere da parte un bel gruzzoletto, perciò i soldi in questo momento non sono un problema.
< Lo prendo>.
< Io prendo questo>, dice Vittorio indicando uno di quelli che era sulla vetrina.
< Ottima scelta ragazzi>.

Usciamo dalla gioielleria con una bustina in mano per uno, entrambi sorridenti.
< L'avresti mai detto che ci saremmo sposati?>, chiede Vittorio non appena chiude lo sportello dell'auto.
< Sinceramente credevo che sarei morto facendo puttan tour>. Ride e mi tira uno scappelloto.
< Ora lo dico a Nicole>.
< Diglielo pure, tanto non li faccio>.
< Ma che bravo!>, esclama accarezzandomi la testa come se fossi un cane. Faccio finta di mordergliela facendo uno strano verso che dovrebbe ricordare quello di un cane e scoppiamo entrambi a ridere.
< Lo sai cosa viene dopo il matrimonio?>.
< Il sesso?>, domanda inarcando il sopracciglio.
< Esatto, e cosa viene dopo il sesso?>, incalzo.
< Una sigaretta?>.
< No, i figli!>, esclamo con fare teatrale.
< Ehi, shalla, non ho intenzione di avere dei piccoli mostriciattoli che mangiano e vomitano in giro per casa, almeno non per altri 5-6 anni>, ribatte mio fratello facendomi segno con una mano di calmarmi.
< Tanto prima o poi ti tocca>, continuai, dandogli una pacca sulla spalla.
< Anche a te, è inutile che scassi il cazzo>. Alla sua affermazione scoppio una grassa risata, guadagnandomi una sua occhiataccia.
< 'A bro', ma un lo vedi come so? Ti sembro tipo che possa diventare padre? Ma vai in culo va>.
< Tanto prima o poi ti tocca>, ripete le mie parole, imitando la mia voce.
Abbandoniamo quel discorso ed iniziamo a parlare del più e del meno, fin quando Vittorio non torna sul discorso del matrimonio.
< Ora devo trovare un modo per chiederglielo>.
< Cose romantiche tipo petali di rose e candele o qualcosa tipo cartellone?>.
< Che ne dici se vi facessi indossare ad ognuno di voi una maglietta con una lettera che compongono la frase: "mi vuoi sposare?"?>.
< Zitto, zitto, m'è venuta un' idea. Ci inviti tutti a casa tua a cena e veniamo tutti con una camicia e sotto la maglia come dicevi tu. Ad un certo punto della serata diciamo che vogliamo fare un gioco, ci inventiamo qualcosa, e ci mettiamo tutti in fila davanti a lei. Ci dai il via e apriamo tutti insieme le camicie, mentre tu ti metti in ginocchio davanti a lei>, propongo, immaginando già la scena nella mia mente.
< Wow, fico>.
< Sono o non sono un fottutissimo genio?>.
< Sì, sei un genio, ma cazzo, parla più lentamente, sembrava tu stessi rappando>, mi ammonisce.
< Me lo dite tutti>, mi lamento, sembrando quasi un bambino.
< Perché è vero>.
< È l'abitudine>.

NICOLE
Sento il rumore delle chiavi ed il portone aprirsi.
< Amore, sono a casa!>, urla Giorgio entrando in casa .
< Ciao amore miooo!>, urla Tommaso precedendomi e facendo una voce da donna. Junkies corre incontro a Giorgio e gli fa le feste; quest'ultimo si abbassa e gioca col cane, che, ormai, è diventato davvero grande. Non è più il cucciolo timido di un anno fa.
< È il mio turno stronzi>, urlo imitando Giorgio in "Oh damn". Lui se ne accorge e mi viene incontro canticchiando:
< Esco di casa, devo uccidervi, è un pensiero fisso...>. Posa le mani sui miei fianchi e mi bacia con passione, facendo incontrare le nostre lingue.
< Ti amo>, sussurra sfiorandomi le costole attraverso la maglietta, proprio in corrispondenza del tatuaggio dedicato a lui.
< Anche io>, sussurro stringendolo di più a me.
< Ti devo dare una bella notizia>, dice sorridendo e rompendo l'abbraccio.

SPAZIO AUTRICE
Ragazze, ecco qua il sequel. Vi avverto che questi primi capitoli non saranno niente di che, ma saranno le basi per ciò che succederà dopo.
Come sempre fatemi sapere se la storia vi piace e se devo migliorare qualcosa.
Ciao bitchaaaah 😂❤

Sorreggimi se cado~ MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora