Capitolo 31

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GIORGIO
Rimango immobile a fissare Nicole allontanarsi da me e dirigersi nuovamente verso l'edificio di mattoncini.
Ci sono rimasto male; stavo cercando di aiutarla e lei se ne è andata così, di punto in bianco senza darmi spiegazioni. Non mi piace la Nicole che è diventata, la sento distante da me, e non lo era mai stata. La situazione era critica già dal giorno del suo incidente, ora è ulteriormente peggiorata per la morte di Clarissa, non so per quanto resisterò ancora. Le sono sempre stato vicino e l'ho sempre aiutata nei periodi brutti, l'ho sempre sorretta quando è caduta, ma ora come posso farlo se si sta allontanando da me? Proverò ad aiutarla, ci proverò con tutto me stesso, ma se non vorrà che io mi avvicini a lei dovrò arrendermi.
Avevo intenzione di chiedere finalmente a Nicole di sposarmi, l'anello che avevo comprato con Vittorio era già nascosto in macchina e stavo già pensando a un modo carino per chiederglielo, ma ho cambiato idea, non credo proprio che questo sia il periodo giusto.
Mi premo il pollice e il medio agli angoli degli occhi e faccio un respiro profondo, cercando si calmarmi.
< Gio', tutto bene?>, domanda Matteo avvicinandosi a me.
< Sì sì>.
< Non dirmi cazzate>, mi rimprovera inclinando la testa leggermente di lato; mi guarda con le sopracciglia alzate e facendo una smorfia con la bocca. Cedo e decido di parlargli del mio problema, visto che lui è uno tra i miei più cari amici, e so che sfogarmi mi farà bene.
< È solo che non ce la faccio più>, rispondo passandomi una mano sul viso.
< A cosa ti riferisci in particolare?>.
< A Nicole, non riesco più a gestire tutti i suoi problemi; qualsiasi cosa faccia si allontana sempre di più da me, e non so veramente come evitarlo>.
< Stai dicendo che vuoi lasciarla?>, chiede sbalordito.
Lasciarla? Mi sembra irreale. Ci conosciamo da quando siamo nati, nulla potrà mai essere tanto grave da farci lasciare, è solo un momento difficile che dobbiamo cercare di superare.
< Non ho detto questo, sto solo dicendo che è tutto un gran casino>, rispondo passandomi le mani davanti al viso.
< Vedrai che si sistemerà tutto>, mi incoraggia rivolgendomi uno dei suoi sorrisi sbilenchi.
< Grazie bro'>, lo ringrazio  andandolo ad abbracciare.

NICOLE
Siamo stati tutto il giorno all'obitorio. Penso che mi abbiano fatto le condoglianze centinaia di persone, ma io mi limitavo semplicemente a rispondere con un "grazie" di circostanza.
Odio le condoglianze, le trovo una cosa così stupida. Si dicono giusto per tradizione, quando invece non hanno alcuna utilità, se non ricordarti costantemente che una delle persone più care a te se ne è andata.
Mia madre, fortunatamente, non mi ha più rivolto parola.

< Io vado da Giulio, ti va di venire?>, mi chiede Giorgio non appena parcheggia davanti a casa. Tommaso scende dall'auto e ci saluta, entrando subito dopo in casa.
< Perché vai da Giulio?>, domando a mia volta voltandomi verso di lui.
< È il suo compleanno>.
< Ah, già. No, non vengo, fagli gli auguri anche da parte mia>.
< Dài, vieni solo a fargli gli auguri e ti riporto a casa>, insiste.
< Ho detto di no>.
< Ci rimane male, sei la sua migliore amica...>.
<Non mi interessa>.
< Ti farebbe bene uscire un po'>, continua lui con tono apprensivo.
< Senti, non rompere il cazzo, non ho voglia>, sbotto per poi scendere dall'auto e sbattere con forza lo sportello, per poi incamminarmi a grandi passi verso casa.
< Tu non sei normale!>, urla Giorgio dal finestrino abbassato, poi sfreccia via.
Con quale coraggio mi chiede di uscire dopo che è appena morta mia sorella?

GIORGIO
Okay, è ufficiale: quella ragazza è completamente impazzita. Ha fatto una smattata semplicemente perché le ho detto di venire a fare gli auguri al suo migliore amico. Che si fotta, non è l'unica a stare male. Mi sono rotto delle sue paranoie, dei suoi incubi, dei suoi attacchi di panico, dei suoi incubi, della sua aggressività e della sua acidità, di tutti i suoi stupidissimi problemi, non è l'unica a stare male; perché deve trattarmi male solo perché cerco di aiutarla? Ma che se ne vada a fanculo, ho già i miei di problemi a cui pensare.
Raggiungo velocemente casa di Giulio, prendo il regalo dalla macchina e suono al campanello; mi apre subito dopo e salgo fino al suo appartamento.
< Auguri mangiammmerda!>, urlo non appena entro nel suo appartamento ed imitandolo.
< Grazie mangiammmerda! E Nicole?>, domanda facendo una faccia dispiaciuta.
< Non è voluta venire, ma ha detto che ti fa gli auguri>, spiego con un po' di malinconia nella voce e porgendogli il regalo.
< Vabbe, poverina , la capisco. Senti, stasera ho voglia di scopare come se non ci fosse un domani!>, annuncia felice. Giulio e Chiara si sono lasciati una settimana fa, credevo si sarebbero messi insieme subito, invece nessuno dei due sembra intenzionato a tornare insieme. Chiara era stufa della stupidità di Giulio e delle sue fans, perciò hanno deciso che era meglio finirla lì.
< Allora con Chiara non avete risolto?>.
< No, e non mi interessa nemmeno farlo. Dài, vieni di là, finisco di prepararmi e poi usciamo con gli altri>, mi incita facendo un cenno con la testa. Lo seguo fino in camera sua, non appena la raggiungiamo mi siedo sul letto; oramai non facciamo più "complimenti", io faccio come se fossi a casa mia a casa sua e viceversa. Prendo il cuscino e me lo metto dietro alla schiena, per poi appoggiare la testa alla parete arancione.
Apre il regalo e mi ringrazia, dicendo di riferire i suoi ringraziamenti anche a Nicole.
< Bro', dimmi la verità, come va con lei?>, mi chiede il mio migliore amico togliendosi la maglia e prendendone una pulita dall'armadio.
< Si vede così tanto che non va bene?>. È la seconda persona oggi che lo capisce, la cosa deve essere abbastanza evidente.
< Beh, è da qualche tempo che litigate spesso...dio cane>, sbuffa cercando di far passare la testa per il collo della maglia, non riuscendoci; continua a spingere per qualche istante e poi i suoi riccioli sbucano finalmente fuori.
< È vero, litighiamo spesso e volentieri... sai, avevo anche intenzione di chiederle di sposarmi, ma ho cambiato idea>, ammetto con malinconia.
< Cosa?>, chiede lui incredulo e voltandosi per guardarmi, alzando il tono della voce.
< Che c'è?>, domando calmo, stupito per la sua reazione.
< Volevi chiederle di sposarti?>.
< Già, ma questo non è di certo il momento>.
< Oddio, no, non vi ci vedo sposati!>.
< Perché no? Ci conosciamo da quando siamo nati e stiamo insieme da quasi due anni>.
< Lo so, ma semplicemente non vi ci vedo, anche se vi shippo troppo>.
< Grazie>, dico ridendo. Giulio finisce di prepararsi e poi raggiungiamo gli altri nostri amici al ristorante preferito di Giulio.
Dopo aver mangiato, tra l'altro come dei bufali, ordiniamo i dolci e su quello di Giulio facciamo sistemare due candeline, precisamente due 2.
Io e Valerio gli tiriamo ventidue volte le orecchie mentre cantiamo tutti insieme "tanti auguri a te"; Giulio è arrossito per la vergogna, cosa più unica che rara.
Decidiamo tutti insieme di andare in discoteca, ma prima di andarci andiamo in un locale, dato che sono solo le 22:30, per bere qualcosa.
Dato che è il compleanno di Giulio, il primo giro lo offre lui. Ci sediamo in un tavolino all'esterno, beviamo e parliamo del più e del meno, facendo qualche battuta di tanto in tanto.
< Stasera si trombaaa>, urla Giulio, ormai ubriaco, alzando in aria il bicchiere con all' interno la vodka lemon in aria. Sfortunatamente viene sentito da delle fan, che si avvicinano a noi e ci chiedono foto ed autografi; sembra che stiano per avere un orgasmo, dato che hanno trovato praticamente tutta l'honiro radunata ad un tavolo. Le ragazze si uniscono a noi ed iniziamo a parlare del più e del meno, mentre io continuo a bere drink e shottini come se non ci fosse un domani.
Giulio inizia a pomiciare con una, che avrà al massimo 17 anni; dopo un po' si alza e la prende per mano, trascinandola verso il bagno. La ragazza squittisce e fa un occhiolino alle amiche, sedute con noi. Una ragazza vicino a me, che mi pare si chiami Alice, inizia a flirtare con me; io, che sono ormai mezzo ubriaco, inizio a ridere come un matto, provocando anche la sua risata. La ragazza, poco dopo, viene a sedersi sulla mie gambe e mi guarda maliziosa, mentre io sto stravaccato sulla sedia. Mi prende per la maglia, si avvicina a me ed inizia a baciarmi il collo, per poi salire verso la mascella. Non appena capisco ciò che sta facendo apro di scatto le gambe, facendola cadere a terra mentre caccia un urlo.
< Si può sapere che cazzo fai?>, mi chiede arrabbiandosi e gesticolando.
< Non mi devi toccare, puttana!>, sbraito per poi andare dentro al bar; mi siedo al bancone ed ordino un Cuba libre. Questo drink è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, difatti avverto il bisogno di vomitare: ho ingerito troppo alcool. Fortunatamente arrivo in bagno giusto in tempo, subito dopo che Giulio e la ragazza sono usciti. Mentre sono chino sul water, un Giulio fin troppo allegro mi scatta una foto, me ne accorgo perché ha lasciato il flash acceso. Quandi finisco di rimettere lo mando a fanculo e vado a sciacquarmi la faccia e la bocca.

Un'ora dopo.

Sentendomi stanco di ballare, vado a sedermi sul divanetto. Estraggo dalla tasca dei jeans il telefono, che non avevo guardato per tutta la sera, e noto che ci sono numerose chiamate e messaggi, così inizio a leggere quest'ultimi.
Tommi:" Giorgio, devi tornare a casa.".

" Nicole ha avuto un attacco di panico, non ha voluto prendere le medicine e si è tranquillizzata solo dopo aver vomitato".

" Giorgio, rientra, ha bisogno di te!".

Noto che l'ultimo messaggio da parte di Tommaso è di pochi minuti fa. Avverto Giulio e poi esco, chiamo un taxi, visto che non sono assolutamente im grado di guidare, e mi faccio portare a casa; Nicole ha bisogno di me e non posso lasciarla sola, nonostante sia ancora incazzato con lei.

SPAZIO AUTRICE
Okayyyy, questo capitolo non è nulla di che, ma come sempre fatemi sapere 😘❤.

Sorreggimi se cado~ MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora