Capitolo 33

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GIORGIO
Quando rientro a casa, trovo Nicole sdraiata sul divano e Tommaso che le fa aria sventolandole una rivista davanti alla faccia.
< Sta dormendo?>, chiedo posando le chiavi sul mobiletto.
< No, è svenuta da poco>.
< Come svenuta?>, domando preoccupandomi all'istante, ed agitando.
< Già, prima ha vomitato, poi ha messo a soqquadro tutta la sala ed è svenuta, fortunatamente ero dietro di lei e non è caduta a terra>, racconta Tommaso avvicinandosi a me. Mi guardo intorno e noto che effettivamente la sala è un casino: ci sono libri sparsi ovunque a terra ed un bicchiere rotto vicino ad una parete.
< Non è più in se>, afferma con un accenno di malinconia nella voce e poggiando una mano sulla mia spalla.
< Lo so>, ammetto sospirando con amarezza.
Mi avvicino a Nicole e la prendo in braccio a mo' di sposa.
< La porto a letto>, spiego a Tommaso per poi incamminarmi per le scale. La testa mi gira ancora un po' a causa di tutto l'alcol che ho ingerito, ma non farei mai cadere Nicole per le scale. La poggio delicatamente sul letto e poi mi stendo accanto a lei. Mi avvicino ed alzo leggermente il busto, facendo peso sul braccio e le sposto una ciocca di capelli da davanti al viso.
< Ti amo, Rihanna>, le sussurro accarezzandole una guancia. Nonostante tra noi le cose non vadano per niente bene, sorrido vedendo il suo viso angelico e le lascio un bacio sulla fronte. Io l'amo come sempre, i miei sentimenti per lei non sono cambiati, nonostante sia più difficile stare insieme. Abbiamo sempre combattuto contro i nostri demoni, supereremo anche questa, insieme.
Mentre sono impalato a guardarla, si sveglia, aprendo lentamente le palpebre.
Mi guarda per qualche istante, forse cercando di capire cosa sia successo.
< Oh, ti sei degnato di rientrare. Dimmi, con quante ragazze mi hai tradito?>, domanda con un' acidità e una cattiveria che mi fa ribollire e contemporaneamente gelare il sangue nelle vene.
Senza dire una parola mi alzo dal letto ed esco dalla stanza, sbattendo la porta dietro di me, cosa che solitamente mi dà fastidio, ma lo faccio per scaricare un po' la rabbia.
Quella ragazza mi sta facendo impazzire. Io ci provo ad essere lo stesso Giorgio di sempre con lei, ma lei non fa altro che risponderemi male e trattarmi come una merda, facendoci allontanare sempre di più l'uno dall'altra. Qualsiasi cosa faccia non è apprezzata, anzi, sembra anche che le dia fastidio. Se fino a due minuti fa credevo che fosse comunque bella e di amarla come sempre, ora credo che sia solo una  fottutissima bastarda. Perché mi tratta così? Non ho fatto niente, la stavo solo aiutando a superare il peggior momento della sua vita. Mi sono alquanto rotto di cercare di capirla, anche io ho perso mio fratello e una delle mie più care amiche, ma non mi sono mai permesso di trattarla così, anzi, l'ho ringraziata milioni di volte per essermi stata vicina in quel momento difficile.
Vado nello sgabuzzino e prendo un plaid, mi tolgo tutto, rimanendo solo in boxer, mi sdraio sul divano, mi copro con la coperta e cerco di addormentarmi, senza ottenere un risultato positivo. Ho troppi pensieri nella testa che mi fanno male.
Accendo la televisione, ma ne c'è nulla, così mi alzo, apro un mobile e tiro fuori un blocco di fogli e un pennarello nero.
Ci penso un po' su e poi scrivo a carattere da graffito una frase di una mia canzone: " Per tutte quelle sere dove soffri dentro, baby, moriremo sorridendo. "  Guardo soddisfatto il foglio poi poso tutto sul tavolino, per addormentarmi poco dopo.

Quando mi risveglio noto che la sala non è più nello stato pietoso della sera precedente, i vetri del bicchiere rotto sono stati raccolti e i libri sono stati messi apposto, o almeno la gran parte di essi: Nicole difatti è china a raccogliere gli ultimi rimasti, che saranno all'incirca una ventina. Sbadiglio alzandomi e mi dirigo verso di lei, mi chino e faccio per aiutarla a raccogliere i libri, ma mi blocca.
< Non ho bisogno del tuo aiuto>, dice con il suo solito tono acido.
< Oh, porca madonna, mi spieghi cosa cazzo ti ho fatto per ricevere questo trattamento?>, sbotto con gli occhi ancora semi chiusi per il sonno.
< Non fare cazzate e vedrai che non ti tratto male>, risponde quasi annoiata.
< Ma non faccio cazzate!>, esclamò aprendo le braccia sconsolato.
< Pensa te, non te ne accorgi nemmeno>.
< Dài retta, tu svini! Che cazzo ti sei fumata, eh? Quando la smetterai di dire cazzate sul mio conto vieni a parlarmi, ciao!>. Mi alzo e vado a grandi passi verso la cucina per bere un bicchiere d'acqua e cercare di calmare la rabbia
< Guarda, continuerei a dire cazzate per tutta la vita pur di non sentire quella tua voce assillante e di non vedere quella tua faccetta del cazzo>, sputa con tutto l'odio che ha in corpo. Non appena finisce di pronunciare quella frase sento il cuore come rompersi a metà. Niente, la Nicole che conoscevo se ne è andata, sostituita da una stronza apatica che di Nicole ha solo l'aspetto fisico.
Mi poggio al lavandino mentre inizio a piangere dal nervoso, non riesco più a sopportare questa situazione che si è venuta a creare. Perché fa così? È il suo modo di reagire al dolore o sono io che ho fatto qualcosa che l'ha fatta arrabbiare?
< Scusa, quanti anni hai? 3 o 23? Sai, non lo capisco, stai sempre a frignare!>, urla prendendomi in giro. La ignoro e cerco di calmarmi, cosa che mi riesce poco dopo. È incredibile la persone che è diventata. La conosco da 23 anni, eppure adesso mi sembra una sconosciuta.
Ho preso una decisione: da oggi non l'aiuterò più, almeno fin quando lei manterrà questo atteggiamento restio nei miei confronti, le parlerò solo il minimo indispensabile. Ho provato a starle vicino, ma evidentemente in questo momento della sua vita non sono gradito.

SPAZIO AUTRICE
Stavo pensando ad una cosa carina: perché non mi dite come credete che andrà avanti la storia? Nella mia mente bacata ho già tutto programmato, ma boh, mi farebbe piacere sapere cosa vi aspettate voi; se non ne avete voglia non fa niente.
Okay, magari voi penserete: " dio bono che esagerata Nicole", ma per scriverlo ho praticamente ripreso ciò che era successo tra me e il mio ragazzo quando c'eravamo lasciati, ero diventata realmente testa di cazzo come la Nicole descritta nel capitolo, perciò diciamo che è tratto da una storia vera 😂.
Il prossimo, probabilmente, sarà l'ultimo, anche perché credo vi siate rotte di tutte queste liti tra Nicole e Giorgio.
Ditemi la vostra sul capitolo, anche se nella mia testa mi immaginavo venissero migliori di come non siano in realtà, ma vabbe.

Sorreggimi se cado~ MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora