Capitolo 5

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GIORGIO
Sono passati 10 giorni da quando io e Nicole abbiamo litigato; avevo ragione quando dicevo che la cosa sarebbe durata a lungo, e durerà finché uno dei due non metterà da parte l'orgoglio. Durante questi giorni non ci siamo mai rivolti la parola e a letto dormivamo agli antipodi; sembriamo separati in casa. Fortunatamente sono molto impegnato con i live e la scrittura del disco, perciò passo poco tempo in casa e, quel poco tempo libero che ho lo passo sdraiato sul divano o sul letto a non fare un cazzo, proprio come adesso.
< Gio', ti devo parlare>, dice Tommaso entrando in camera mia e sedendosi sul letto.
< Dimmi Tommi>, lo incalzo poggiando il telefono sul materasso e rivolgendomi tutte le mie attenzioni a lui.
< Nicole ha riniziato ad indursi il vomito>, afferma, facendomi sentire come se il mondo mi fosse crollato addosso. Impallidisco non appena sento quelle dannate parole, nonostante sia incazzato ci tengo a lei, è ovvio, e non vorrei mai che tornasse a stare male.l. Fanculo l'orgoglio, la sua salute viene prima di tutto.
< No, non è vero>.
Non ci credo, non voglio crederci.
< E allora non mi credere, dài. Non ci sei mai a casa, cosa cazzo ne vuoi sapere?>, domanda alterandosi. Anche lui tiene a Nicole, è come se fosse sua sorella.
< Da quanto?>.
<  Da quella sera che avete litigato. Devi parlarle. Metti da parte l'orgoglio, questa è una cosa seria; ha anche smesso di mangiare>. È possibile che tutte le cose brutte avvengano a causa mia?
< Vado subito a parlarle>. Mi alzo dal letto e vado in sala, sicuro di trovarla lì. È sul divano e sta guardando la televisione. Mi siedo vicino a lei e la guardo anch'io, in silenzio, cercando un modo per iniziare il discorso. Con la coda dell'occhio vedo che ogni tanto mi lancia qualche occhiata curiosa.
Cerco le parole giuste per affrontare la questione, dato che è più di una settimana che non ci parliamo, ma non riesco più a sopportare questo silenzio, che oserei definire assordante. So di aver appena utilizzato un ossimoro per descrivere questa situazione che si è creata tra me e Nicole, ma credo  che, pur essendo due parole di significato opposto, ' silenzio' ed ' assordante' vadano di pari passo. Il silenzio ti dà modo di pensare, e non c'è rumore più assordante di quello prodotto dai pensieri. Non puoi fuggire dai  pensieri, perché non puoi scappare da te stesso. Il silenzio è l'unico che sa essere sincero, per questo spaventa le persone.
D'improvviso prendo il telecomando e spengo la televisione, avendo trovato il coraggio per parlarle.
< La stavo guardando>, dice con un tono talmente freddo che mi fa gelare il sangue nelle vene. L'indifferenza è l'arma più spietata che si possa usare contro una persona e  lei sta adottando proprio questa tecnica.
< Dobbiamo parlare>.
< Non ho niente da dirti>. Cerca di prendere il telecomando per tornare a guardare il programma, così alzo il braccio sopra la testa per non farglielo prendere. È vero che è alta quasi quanto me, ma se alzo il braccio non può arrivarci lo stesso.
< Sei un bambino>, sbuffa incrociando le braccia sotto al seno. Si passa la lingua tra le labbra e in questo momento, nonostante sia ancora incazzato, vorrei tanto baciarla, ma non posso; non devo scordarmi  sono venuto qua.
< Sono giorni che non ci parliamo, proprio adesso che sto guardando un programma vieni a rompere il cazzo?>.
< Perché hai ricominciato?>. Non aggiungo altro, non specifico niente, ma lei capisce a cosa mi sto riferendo e sbianca.
< Perché, ti interessa ancora qualcosa di me?>. Riassume la sua faccia inespressiva; i suoi occhi, però, dicono altro. Si vede che si pente di ciò che ha fatto, la conosco troppo bene, con me non può mentire.
< Non vuol dire che se sono incazzato non mi interessa niente di te, ti amo comunque>, affermo dolcemente.
< Okay>. Sta cercando di fare la dura, ma sul suo volto si è formato un leggero sorriso che l'ha tradita.
< Vieni qua>, dico aprendo le braccia per farla avvicinare e poterla abbracciare. Mi guarda storto, come se avessi fatto una cosa illegale, ma poi si addolcisce.
< Fanculo l'orgoglio>. Si avvicina a me e si accoccola tra le mie braccia. Le accarezzo i capelli e rimaniamo in silenzio qualche istante.
< Pace?>, chiedo porgendole il mignolo, proprio come fanno i bambini.
< Pace>, risponde sorridente e incrociando il suo mignolo al mio. È incredibile, non ci siamo parlati per giorni ed è bastata mezza frase per fare pace, ma noi siamo sempre stati così, fin da bambini. Dopo una lite bastava un piccolo tentativo di riavvicinamento da parte di uno dei due per fare subito pace.
< Comunque avevo riniziato a causa del nervoso, ma ora che abbiamo fatto pace smetterò>, ammette, facendomi sentire più sollevato
< Brava bambina>, dico con lo stesso tono e la stessa voce che ho usato in
" la mia storia da scrivere" per dire questa frase.  Le do un bacio sulla fronte e la stringo di più a me.
< Comunque  con il commesso, Gionata, non è successo niente, abbiamo solo parlato>, confessa. Sapevo che non mi avrebbe mai tradito, ma sentire lieto dire è comunque fonte di ulteriore sollievo.
< Ed io quando dicevo che mi sono fatto consolare da qualche fan era una stronzata per farti incazzare. Voglio te, mica un'altra, ne sei consapevole?>. Prendo le sue guance tra le mie mani facendo formare sul suo viso una smorfia a dir poco dolcissima, così le do un tenero bacio sulle labbra. I suoi occhioni verdi sono fissi nei miei color nocciola e sento il battito aumentare leggermente. Cazzo, quanto la amo.
< Riferimenti a Giulio puramente casuali>, risponde sorridendo. Dio, dopo 20 e passa anni il suo sorriso mi manda ancora il cervello a puttane.
La prendo in braccio a mo' di koala e la porto in camera. La poggio sul letto e mi sdraio su di lei. Ci baciamo con passione e intanto le accarezzo una coscia.
< Mi sei mancata>, dico con la voce più sensuale che riesco a fare. Bassa e roca, come piace a lei.
< Anche tu>, risponde con voce sexy.
La passione prende il sopravvento e facciamo l'amore dopo fin troppo tempo, almeno per i nostri standard. Adottiamo la posizione classica del missionario perché riteniamo che sia la più adatta, considerando il momento. Niente cose acrobatiche, solo romanticismo allo stato puro.
Non appena finiamo, poggia la testa sul mio petto e ci fa dei disegni immaginari con l'indice.
Mi fisso a leggere il tatuaggio sul suo costato ed un sorrisetto si fa spazio sul mio volto. Lo sfioro con l'indice, provocandole dei brividi.
< Nicole, ti prometto che farò ciò che hai inciso sulla tua pelle: non sono migliore di te, ma prometto che ti aiuterò a correggere i tuoi sbagli, e spero che tu faccia lo stesso con i miei, ti sorreggerò quando cadrai e ti proteggerò da tutto e tutti. So' che potrebbe sembrare sdolcinato, ma è così>.
< Madonna, il fidanzato migliore al mondo ce l'ho io!>. Detto ciò si mette sopra di me e mi riempie di baci, facendomi ridere.

SPAZIO AUTRICE
Grazie per tutti i complimenti che mi avete fatto, sono felice che la storia vi piaccia! ❤
Bando alle ciance, vogliamo parlare di quanto sia bono Giorgio in quella foto ( nel video)? No, parliamone, poi sembrava stra piccolo😍
Okay Nicole, questi sono gli ormoni.

Sorreggimi se cado~ MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora