GIORGIO
È passata esattamente una settimana dal giorno dell'incidente.
Ogni giorno passo la media di 15 ore dentro a questo schifo di posto, mangio e parlo poco, se non con Nicole. Le ho fatto "guardare" in streaming sul telefono i suoi programmi televisivi preferiti, tra cui Amici, solo perché c'era Mattia, ma non ha mai fatto un movimento, niente di niente. Sono venute a trovarla molte persone, tra cui quell' imbecille di Gionata, che, nonostante si sia preoccupato per Nicole, continua a starmi sul cazzo. Eva non è venuta a trovarla, confermando il fatto che sia una madre di merda. Mia mamma e mio papà, invece, sono venuti a trovarla e a mia madre è scappata anche qualche lacrima. Ora che siamo cresciuti è diventata più tranquilla, il che mi fa più piacere di quanto sembri.
Mentre cammino verso la stanza di Nicole incontro il dottore, perciò mi fermo a parlarci.
< Posso metterle la musica con le cuffiette?>, chiedo dopo un po'.
< Sarebbe meglio di no, potrebbe causarle mal di testa>, risponde cortese.
< Allora posso cantarle qualcosa?>, domando timidamente.
< Certo, ma non a voce troppo alta, e solo se non è troppo stonato>, scherza lui, accompagnando la frase ad una risatina.
< Grazie mille! Diciamo che me la cavicchio>.
Corro verso camera sua ed entro tutto sorridente.
< Buon giorno amore mio!>. Mi avvicino e le lascio un bacio sulle labbra socchiuse.
Prendo la spazzola e le pettino un po' i capelli, dato che sono un po' annodati.
< Ciao Giorgio, le ho portato la colazione, gliela dai tu?>, mi chiede la solita infermiera, Maria, affacciandosi alla porta. Durante questa settimana ha sempre avuto il turno di mattina e abbiamo parlato un po'. Si chiama Maria, ha 48 anni e due figlie: una di 25 anni e una di 19, che è una mia fan, perciò ci ho fatto anche una foto. È sposata da quasi 30 anni ed è profondamente religiosa, perciò mentre c'era lei ho evitato di tirare bestemmioni, solo perché mi sta simpatica.
< Certo>, rispondo tranquillamente e rivolgendole un sorriso.
Ormai sono diventato un esperto con il sondino. Non è una cosa di cui vantarsi, ma in questo momento è una cosa che mi serve.
Dopo averle dato da mangiare quella cosa liquida schifosissima torno a sedere vicino a lei e le accarezzo la mano sinistra, dato che nella destra c'è l'ago.
< Mi ha detto il dottore che posso cantarti qualcosa>, le dico dolcemente mentre passo un pollice sopra il dorso della sua mano.
< Vediamo, fammi pensare... ci sono! Ti canto una canzone vecchia, però mi avevi aiutato tu a scriverla, perciò boh, so che ti piace; poi ricorda un po' il periodo che sto vivendo. Vediamo se te la ricordi>. Mi alzo e vado a chiudere la porta, per poi tornare da lei. Inizio a cantare attorno al vuoto.
< Il sonno della ragione genera mostri, come tale sono il frutto di sbagli grossi! Il mondo fa schifo, a volte restiamo nascosti; quello che provi non è mai quello che dimostri. Mi trovi tra i colpevoli e i deboli, sono gli unici amici che ho! Siamo un castello di sabbia e per quanto possa essere bello nessuno può impedire che si sgretoli. E certi giorni io mi sento spento, il mio nome si rispecchia con quello che ho dentro. Io devo vincermi, ci devo riuscire perché quanto fa schifo quando muori prima di morire? E a volte è così strano sentirsi così tanto lontano, lottando col fato è rimanere senza fiato. Sono ancora in piedi con tutte le ossa rotte, fate silenzio, un altro mostro piangerà stanotte>. Mi aspettavo un movimento, un qualcosa, mi aspettavo che si svegliasse, proprio come succede nei film, ma purtroppo questa è la vita reale, non una favola dove va tutto bene.
< Per favore, svegliati>, la prego mentre sento le lacrime salire agli occhi. Spingo il medio e il pollice sugli occhi e cerco di tranquillizzarmi, cosa che fortunatamente mi riesce.
Le canto anche l'ottava meraviglia del mondo e la mia Rihanna quasi sussurrando le parole mentre le accarezzo ora i capelli ora il viso o la mano.
< Giorgio, devo lavarla, vuoi farlo tu?>, domanda Maria entrando nella stanza.
< Certo>. L'infermiera mi consegna tutto il necessario ed esce. Oramai sono un esperto in tutto, se dovesse andarmi male con il rap potrei tranquillamente pensare ad un lavoro come infermiere.
< Mo' ci penso io a te>, dico scherzoso alla mia ragazza. Qualcuno potrebbe prendermi per pazzo, ma mi sono informato un po' su internet e ho letto da qualche parte che lei può sentirmi, è per questo che le parlo sempre. Le sfilo la maglia facendo attenzione ai fili e a tutto il resto; prendo un elastico e le lego i capelli in uno chignon disordinato. Immergo la spugna nell'acqua insaponata, la strizzo per eliminare l'acqua in eccesso e torno vicino a lei. Passo delicatamente la spugna sul suo viso, poi scendo verso il collo, sul seno e sulla pancia. Sfioro con l'indice il tatuaggio che ha sul costato.
"Correggimi se sbaglio, sorreggimi se cado, proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio.".
< Sto mantenendo la promessa; sei caduta e ti sto sorreggendo, non lasciarmi, ti prego>, sussurro per poi lasciarle un bacio sulla fronte coperta dai capelli.Qualche ora dopo...
Sono ancora all'ospedale, mi suona il telefono e rispondo, senza guardare chi sia.
< Bro', tra quindici minuti all'old wild west>, mi ordina Giulio.
< Giu', non ne ho voglia>, mi lamento accarezzando la mano di Nicole.
< Non era una domanda. A dopo>. E chiude senza nemmeno darmi il tempo di ribattere.
< Amore, vado a cenare con Giulio, torno subito dopo per darti la buona notte>.
Le lascio un bacio sul naso ed esco dalla stanza.
Arrivo dopo venti minuti all'old wild west, dove trovo Giulio ad aspettarmi poggiato alla sua auto.
< Ciao bro'>, mi saluta sorridendo.
< Sei una testa di cazzo>.
< Oh, io lo faccio per te, devi mangiare!>.
< Lo so, lo so>. Ci avviamo uno di fianco all'altro verso l'entrata del ristorante. Non so come farei se non ci fosse Giulio.
< Puzzi di ospedale!>. Si tappa il naso e si sventola la mano davanti alla faccia con fare teatrale e fa una smorfia.
< Tu puzzi sempre di cane bagnato, perciò stai zitto!>, ribatto prendendolo in giro.
< Vaffanculo>, sussurra mentre entriamo nel locale. Cerchiamo di passare inosservati, ma veniamo comunque notati da qualche fan che ci abbraccia e ci chiede la foto. Sfodero finti sorrisi e li accontento.
< King of new School costì, smettila di rubarmi le patatine!>, lo rimprovero vedendo che mi frega l'ennesima patatina.
< Ma sono buone!>, si lamenta con la bocca piena.
< I soldi non ti mancano, compratele!>, lo ammonisco sorridendo.
< Bastardo>.
< Scroccone>.
< Gallo>.
< Nano>. Ci sfottiamo ancora un po' e poi scoppiamo a ridere. Giulio riesce sempre a farmi ridere e gliene sono grato, perché per qualche istante riesce a farmi scordare della merda che mi circonda.
Mentre continuo a ridere con ormai le lacrime agli occhi sento il telefono squillare, e, come mio solito, rispondo senza guardare chi sia.
< Pronto?>, chiedo continuando a ridere.
< Buona sera, parlo con Giorgio Ferrario?>.
< In persona>.
< La chiamo dall'ospedale per la sua fidanzata: Nicole Colombo...>. Smetto improvvisamente di ridere e il mio cuore perde un battito. Giulio mi guarda preoccupato, credo che abbia capito.SPAZIO AUTRICE
Oggi sono felicia (dato che la mia Juve ha vinto lo scudetto) e ho fatto il doppio aggiornamento eheheh.
Vi avverto già che non so se domani riesco ad aggiornare!
Come sempre fatemi sapere se vi sta piacendo, un bacio!

STAI LEGGENDO
Sorreggimi se cado~ Mostro
FanfictionSecondo libro della trilogia. A seguire: "Proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio~Mostro". " Quando si prova un dolore lancinante la cosa più sbagliata che possiamo fare, ma che alla fine facciamo tutti, è quella di chiudersi in se stessi e di e...