IX

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La notte è sempre stata la mia fonte di tranquillità. È il momento in cui tutto si ferma e, contemporaneamente, si muove più veloce del giorno. Durante quel periodo della mia vita, di notte mi sentivo al sicuro, in qualche modo. Non dovevo dimostrare a nessuno chi realmente fossi e potevo nascondere il mio problema. Fantasticavo su una vita diversa, senza tutto ciò che la stava rendendo un inferno e dove, magari, riuscivo a rendere fieri di me stessa le persone che mi amavano. So di non averlo fatto in quel periodo, ma mi sto riscattando adesso. La notte è stata anche la mia più grande fonte d'ispirazione; è l'unico momento della giornata in cui posso rinchiudermi nei miei pensieri e dare libero sfogo alla mia musica. Motivo per il quale il mio appartamento a Londra è insonorizzato. Le mie composizioni avvengono, per lo più, al pianoforte e suonare si è rivelata anche la mia più grande terapia, da tutto. La notte, però, questa volta, mi sta accompagnando in quello che so essere uno dei più grandi sbagli. Mi ero ripromessa che non mi sarei più lasciata andare ai sentimenti, se non all'interno delle mie canzoni. Ma, adesso, è proprio a loro che sto dando ascolto e che mi stanno conducendo verso una nuova catastrofe. Ma se la felicità deve per forza scontrarsi con il dolore, per una volta, voglio soffrire essendo stata felice. So che nulla è per sempre, come nulla sarà sempre in grado di rendermi felice. Ma, per una volta, voglio essere io a scegliere come far terminare la storia e non un destino scritto da chissà chi. Ognuno di noi è artefice del proprio ed io, sto andando incontro al mio. Ormai, sono quasi giunta a destinazione; il grande palazzo del The Plaza s'innalza davanti a noi e mai come stasera avrei voluto che Scott non guidasse tanto veloce. È notte fonda, quindi non credo che troveremo fotografi a sbarrarci la strada o a renderci la vita ulteriormente un inferno, però, per essere prudenti, Scott mi costringe a mettere uno di quei berretti che tiene sempre in macchina per qualsiasi evenienza. Lo ringrazio dicendogli che non serve che mi aspetti, perché spero di riuscire a parlare con lui e che non mi volti le spalle come io ho fatto, appena un'ora fa. Velocemente, raggiungo la hall dell'hotel rivolgendomi al receptionist. Mi guarda come se mi fossero spuntate delle corna sulla fronte ed, io, lo guarderei allo stesso modo se qualcuno si presentasse alla mia porta alle tre di notte.

"Come posso aiutarla?" chiede gentilmente, ma infondo so che preferirebbe mille volte mandarmi al diavolo.

"Vorrei sapere in quale stanza alloggia Niall Horan." Sento il cuore rimbombarmi nel petto e, allo stesso tempo, nelle orecchie. Ho bisogno di parlargli perché non può finire così. Il ragazzo, che dalla targhetta sul suo petto noto chiamarsi Lucas, mi guarda peggio di prima e la sua espressione rende chiari i suoi pensieri.

"Mi dispiace, sono informazioni riservate. Adesso, mi scusi ma devo invitarla ad uscire prima che avverta la sicurezza." Ma che diavolo sta dicendo? Perché, proprio adesso, non riesco a farmi riconoscere? All'inizio della mia carriera era stupendo quando la gente mi riconosceva, ma con il passare del tempo, è diventato sempre più pesante non riuscire a camminare per strada senza essere travolti da milioni di persone. Adesso che vorrei essere riconosciuta, però, passo inosservata.

"Ascolti, sono un'amica dei ragazzi. Posso parlare con Mark, il suo bodyguard, se vuole, lui sa chi sono."

"E chi sarebbe?" adesso, il suo tono non è più gentile, solo irritato e troppo superiore, per i miei gusti.

"Shay Logan." Spiego pacatamente. Mi sta facendo perdere solo tempo e la voglia di strappargli quel ghigno dalla faccia sta solo aumentando.

"Certo, e io sono Bono Vox!" ridendo, nemmeno avessi raccontato una barzelletta.

"Senta, vuole chiamarmi Mark o no?" spazientita. Sto per scavalcare il bancone e per fargli del male.

"Magari le chiamo la sicurezza." Afferrando la cornetta del telefono e componendo una serie di numeri. Mi affretto ad estrarre il mio telefono dalla tasca e a comporre il numero di Louis che, quando serve, non risponde mai. Provo con Harry che, invece, risponde subito.

Sulle note del cuore // Niall Horan //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora