Non ho nessuna voglia di alzarmi, nessuna voglia di incontrare i manager e nessuna voglia di uscire da questa stanza. Non mi sono ancora ripresa da jet leg e la cosa mi rende più irascibile del solito. Sono due giorni che non lascio il mio appartamento e due giorni che Deb sta cercando di trattenere i manager con ogni scusa. Vorrei proprio non trovarmi qui, magari dall'altra parte del mondo, così da non dover affrontare la continua pressione di tutti. Simon non sembra capire il mio comportamento e quello che sta succedendo, ma io invece lo so. Mi manca, come tre settimane fa, e non posso farci nulla anche se ho la consapevolezza che ci troviamo nello stesso emisfero, a sole poche ore d'aereo di distanza. È a Mullingar, insieme ai suoi genitori e, anche se avrei preferito averlo qui, non posso costringerlo a passare il suo tempo libero dal tour costantemente con me. D'altronde è la sua famiglia e ha bisogno di stare anche con loro. Penso, comunque, che se non fossi stata impegnata con la nuova canzone, non lo avrei seguito lo stesso. È pochissimo tempo che stiamo insieme e, considerando che nessuno sa e deve sapere che stiamo insieme, non mi sarebbe comunque sembrato il caso di accompagnarlo. Come mi avrebbe presentata ai suoi familiari? Amica? Ci sarei soltanto rimasta male. Resta il fatto che non sembra essere della mia stessa opinione, avendo deciso, senza interpellarmi, di prenotare un biglietto aereo per Dublino anche per me. Ci siamo sentiti molto poco in questi giorni, un po' perché non voglio privarlo del tempo che potrebbe passare con la sua famiglia e, un po', perché, da egoista quale sono, mi sto comportando come una bambina ferita. Avrebbe dovuto immaginare che non lo avrei seguito, ma ha deciso comunque di passare questi dieci giorni lontano da me. E' stupido da parte mia, lo so, perché io ho fatto la stessa cosa appena finito il tour, ma, appunto, il mio era finito, il loro ancora no. Resteranno in giro per l'Europa ancora due mesi prima di fermarsi per la pausa a luglio e, con gli impegni che sto trascurando, non potrò seguirlo da nessuna parte. Senza parlare del fatto che non ci sarà, nessuno di loro ci sarà, per il mio compleanno. Se non sbaglio, saranno in Spagna quel giorno e se tutto procede esattamente come sta procedendo, non potrò nemmeno festeggiarlo da sola. Stanca di restare a rimuginare su qualsiasi cosa, mi alzo dal letto, fiondandomi in bagno per concedermi una lunghissima doccia che spero mi faccia riprendere.
Infilo l'ultimo capo d'abbigliamento del mio outfit di oggi, che non è composto altro che da un leggings grigio e da una canotta bianca con una stampa triangolare al centro, prima di raggiungere il salone e oziare sul divano. I miei sogni vengono infranti dallo squillare del telefono, avvisandomi che Deb sta per uccidermi anche attraverso quest'apparecchio.
"Hai dieci minuti per raggiungerci agli studi, Shay!" dice la mia miglior'amica appena accetto la chiamata.
"Per fare? Sai che non ho nulla da dare ai manager!" sbotto infastidita. È così complicato capire che non riesco a combinare nulla?
"Non me ne frega assolutamente nulla. Ed vuole incontrarti oggi alle tre, quindi muovi quel culo e raggiungimi."
"Inventati che sto male, che mi hanno investita! Insomma, inventati qualcosa perché io non incontrerò nessuno oggi." Allungando le gambe sul tavolino da caffè posto di fronte al divano.
"Sarò io ad investirti di pugni se non ti sbrighi! Chiamasi collaborazione perché, magari, insieme scriverete la canzone?! Non fare la bambina e muoviti. È un ordine!" decretando la fine della conversazione. Sbuffo gettando la testa all'indietro senza però muovere un solo muscolo da questo divano. Dopo diversi minuti, passati nella più totale desolazione, mi alzo camminando verso la mia giacca e verso le chiavi della mia auto. Non posso sprecare quest'opportunità, sarebbe da stupidi. Raggiungo il garage, mi metto al volante e, tra il traffico di Londra, guido verso la Syco pronta per un'altra schifosissima giornata.
Non ho nemmeno il tempo di mettere piede all'interno dello studio di registrazione che Deb e Simon mi vengono incontro, facendomi solo desiderare di tornarmene in fretta al mio appartamento.
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Sulle note del cuore // Niall Horan //
FanfictionA ventidue anni, ritrovarsi a fare il lavoro dei propri sogni, è qualcosa che renderebbe felice chiunque. Non dico che io non lo sia, ma è come se mancasse qualcosa. La fama, il successo, i soldi non contano nulla se ti senti sola anche quando sei c...