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Sono tremendamente felice stamattina, nonostante la piccola parentesi riguardo quel discorso. Ci siamo svegliati insieme, fatto colazione insieme, lasciato il mio appartamento insieme e, adesso, raggiungendo gli studi di registrazione. Sembriamo una di quelle coppiette smielate che non fanno nulla se non sono insieme. Ora come ora, niente potrà guastare il mio buon umore.
"Come sta Deb?" Chiede mentre il traffico di Londra ci tiene imbottigliati a pochi isolati dalla nostra destinazione. La sua domanda mi lascia un po' perplessa.
"Bene, credo. Perché me lo chiedi?"
"Bhe, dopo la rottura con Harry pensavo vi foste coalizzate contro di noi! Ah, e comunque Louis mi ha chiesto di dirti che ti odia!"
Aspetta, aspetta. Harry e Deb non stanno più insieme? Come non detto. Ho appena perso il sorriso. Dove diavolo ero io quando è successo? E perché non me ne ha parlato? Con gli occhi e la bocca spalancata, mi schiaffeggio mentalmente anche se dovrei farlo soprattutto nella realtà.
"Cristo, che idiota! Sono davvero una pessima, pessima amica! Anzi no, faccio proprio schifo come amica!" Torturandomi i capelli, lasciando Niall stranito al mio fianco.
"Non lo sapevi?"
"No, Dio, no! Ero troppo impegnata a cercare di non pensarti che non mi sono accorta che la mia migliore amica stava male! Idiota, sono solo un'idiota!"
"La smetti di tirarti i capelli? Rischierai di restare calva." Afferrandomi le mani.
"Quando è successo?" Chiedo con gli occhi pieni di tristezza e odio nei miei confronti.
"Qualche giorno prima della ripresa del tour. Credo che lui fosse ancora a Los Angeles. Anche se, da quanto ho capito, non si sono propriamente lasciati. Si sono presi una sorta di pausa." Ecco perché durante l'intervista mi stringeva le mani quando Harry parlava. Non perché ne fosse felice ma perché ci stava male. E ha sopportato tutto solo per farmi ascoltare la dichiarazione di Niall. Adesso mi sento anche peggio.
"Oddio, che stupida!" Nascondendo la faccia nel suo petto.
"Calmati, le parlerai non appena arriveremo agli studi. Tranquilla, sistemeremo tutto."
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Arrivati a destinazione, mi precipito a cercare Deb per potermi prostrare ai suoi piedi, chiedendo perdono per essere una pessima amica. Ma come diavolo ho fatto a non accorgermi di niente? La cerco ovunque ma non riesco a trovarla da nessuna parte. Magari non è ancora arrivata, o peggio, non verrà nemmeno, sapendo con chi potrà scontrarsi agli studi. Mi odio, anzi no, cosa potrei provare di peggio per me stessa? Faccio per uscire dalla sala relax quando Louis, invece, sta per entrarci. E solo ora mi ricordo del resto della frase di Niall. Ah, e comunque Louis mi ha chiesto di dirti che ti odia! Ottimo, davvero ottimo. E il premio per la peggior amica dell'anno va... Rullo di tamburi.. A Shay Logan!
"Lou." Dico, lasciandolo entrare all'interno della stanza.
"Shay." Freddo, superandomi e dirigendosi al distributore di bibite.
"Sei arrabbiato con me?" Chiedo facendomi coraggio.
"Tu che dici?!" Dandomi ancora le spalle.
"Mi dispiace, davvero."
"Quando capirai che odio quando mi lasci fuori da tutto? Il fatto che tu possa litigare con Niall, non significa che devi tagliare fuori tutti, soprattutto me."
"E come faccio? Tu, i ragazzi, siete sinonimo di Niall per quanto mi riguarda." mi agito, cercando di fargli capire il mio punto di vista. "Se taglio fiori lui, devo tagliare fuori anche voi."
"È qui che sbagli! Lo capisci che sei la mia miglior amica? Voglio bene lui tanto quanto ne voglio a te. E vorrei prenderlo a calci nel culo quando ti fa stare male, se permetti!"
"E questo che non voglio, Lou! Dovresti appoggiare lui sempre, anche quando a sbagliare è lui. Siete una famiglia."
"E chi ti dice che, essendo una famiglia non possa prenderlo a calci? Il fatto che passiamo la maggior parte del tempo insieme, non significa che non possa dirgli quando sbaglia e ti assicuro che succede per il novanta per cento del tempo. Siamo ragazzi, sbagliamo e ce lo facciamo notare. Quindi smettila di evitarmi quando litigate o, altrimenti, comincerò a prendere a calci te." Avvicinando e abbracciandomi.
"Non merito amici come voi. In realtà non meriti amici e basta." Stringendomi tra le sue braccia. A volte mi chiedo cosa abbia fatto per meritarmi persone come loro accanto.
"Perché dici questo?" Allontanandosi quanto basta per guardarmi. Mi stacco dal suo abbraccio dirigendomi ai divanetti, sperando di essere inghiottita.
"Non sapevo di Deb e Harry. E sono la sua migliore amica, ci credi? Io no." Si siede accanto a me, passandomi un braccio dietro le spalle e attirandomi a se. "Ero troppo impegnata a commiserarmi per notare quanto anche lei stava male."
"Non è colpa tua."
"Ma dovevo starle vicino come lei ha fatto con me." Disperandomi.
"Puoi ancora farlo. Chiamala, vedi dov'è e parlatene. Come abbiamo fatto noi, no?" Lasciandomi un bacio tra i capelli. Gli sorrido e mi chiedo cosa farei se lui non fosse entrato nella mia vita. Se tutti loro non lo avessero fatto.
"Grazie, Lou. Ti voglio bene." Alzandomi e perdendo il mio cellulare. Faccio partire la telefonata sperando con tutta me stessa che mi risponda.
"Pronto?"
"Dove sei?" Chiedo trepidante.
"Sono nel mio ufficio, sono appena arrivata. Perché?"
"Sto arrivando." Mettendo giù e raggiungendola a passo veloce. Ho bisogno di dirle che mi dispiace, che nonostante faccia schifo come amica, io per lei ci sarò sempre, proprio come lei c'è e ci sarà sempre per me. Raggiungo il suo ufficio, entro e mi richiudo la porta alle spalle. Ho il fiatone, nemmeno avessi corso la maratona di New York. Mi guarda stranita, molto probabilmente si sta chiedendo il motivo del mio comportamento.
"Pensavo non saresti venuta." Introduco.
"E perché? Ho un sacco di lavoro da fare e in più, devo organizzare la campagna pubblicitaria della nuova canzone. Sono la tua manager, te ne sei forse dimentica?" Sorridendomi appena.
"No, ma prima di tutto, sei la mia miglior amica Deb." Avvicinandomi a lei. Tiene lo sguardo basso e so che adesso ha capito il motivo del mio strano comportamento. "Mi dispiace, davvero." Appoggiandole una mano sulla spalla.
"Chi te lo ha detto?" Chiede smettendo di indossare la maschera di chi ti vuol far credere che niente può scalfirti.
"Niall. Vuoi parlarne?" Ancora in piedi difronte alla sua scrivania. Si lascia sfuggire una risata nervosa, che tra le altre cose è anche parecchio inquietante.
"Non c'è molto da dire. Non sono abbastanza all'altezza per Harry Styles." Lasciandosi cadere su una delle poltrone.
"Ma che stai dicendo, Deb? Te lo ha detto lui? No, perché se lo ha fatto, gli faccio ingoiare quella stupida lingua che si ritrova." Scaldandomi e non poco. Nessuno può osare dire una cosa simile a questa donna. E non perché io sia la sua miglior amica ma perché ha più palle lei che di tutti gli uomini chiusi in questo edificio.
"No ma non c'è bisogno che me lo dica, me lo ha semplicemente fatto capire uscendo con Taylor Swift." Oddio, io lo ammazzo.
"Non ci credo! Spero di non trovarmelo davanti altrimenti gli distruggo quella faccia d'angelo idiota che si ritrova!" Camminando freneticamente per l'intero ufficio. Ma che gli è saltato in mentre? Ho trovato qualcuno più idiota di me, a quanto pare. "E cosa ti ha detto quando lo hai scoperto? Ah, e come lo hai scoperto?"
"Me lo ha detto lui. Quando è stato a Los Angeles si sono incontrati per caso e prima che lui ripartisse per raggiungere gli altri, si sono visti. Sono stati a cena e mi ha detto che non è più sicuro dei suoi sentimenti per me. Shay mi sento un'idiota!" Sono saliti a quota tre gli idioti di oggi, ma Styles mi ha fregato il primato. Oddio, se lo ammezzo.
"Vi siete sentiti in questi giorni?"
"No."
"Visti?"
"Nemmeno."
"Ok, me ne occupo io."
"No, Shay, ti prego lascia stare." Scattando in piedi e raggiungendomi prima che possa trovarlo e pestarlo a sangue. Non sa più quello che prova? Coglione, gli faccio vedere io quello che prova. "Non farlo, ti prego."
"Ok, ma tu stasera verrai con me." Le ordino. I ragazzi suoneranno a Sunderland e noi saremo lì, nonostante sia un viaggio lungo cinque ore. Non era programmato ma noi ci andremo.
"No, scordatelo. Io non vengo, Shay!"
"Ascoltami, noi andremo a quel concerto e sai perché? Perché Niall, Louis, Liam e Zayn sono anche tuoi amici, non solo i suoi. I ragazzi ci hanno invitate e noi ci andremo. A fine concerto faremo loro i complimenti e se razza-di-cretino avrà il coraggio di venirti a parlare tu lo ascolterai altrimenti, il libro con su scritto il suo nome, lo lanceremo dalla finestra, gli daremo fuoco o tutto quello che vorrai per far sì di dimenticarlo. Ma lo devi affrontare o lo faremo insieme. E se lo faremo insieme, ti chiedo solo di permettermi di potergli dare un pugno. Ti prego!" Riprendendo fiato. Santo cielo, è il discorso più lungo che io abbia mai fatto. Ma almeno le ho strappato un sorriso.
"Hai ragione. Noi ci andremo perché quelli sono anche i miei amici. E, si, di do il permesso di picchiarlo se farà lo stronzo."
"Si!" Esulto abbracciandola. Il pungo glielo sarò anche se non lo farà, lo stronzo. "Allora sbrighiamoci. Il viaggio è lungo."
"Grazie, davvero. Non saprei che fare senza di te."
"Mi dispiace essere stata egoista. Ti prometto che, d'ora in poi, potrai sempre contare su di me." Le dico, stringendole le mani.
"Ne sono certa, e non c'è bisogno che tu me lo prometta. Lo so già!"
E, ancora una volta, ci stringiamo l'una nelle braccia dell'altra. Non è semplicemente la mia migliore amica, è qualcosa di più. Lei è la sorella che non ho mai avuto.

Sulle note del cuore // Niall Horan //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora