_Third Person Omniscient's pov
Laura, in quel momento, osservò Ross con occhi completamente diversi.
Vide il giovane sotto una luce differente.
Si era sbagliata. Si erano sbagliati tutti. Ross non era arrogante, non era testardo, non era poi così spericolato. Era solo ferito e si era sempre sentito incompreso o fuori posto. Quello che mostrava alle persone era solo una corazza, fatta per non permettere a nessuno di vedere le sue debolezze.
Ma alla fine era umano e soffriva, eccome se soffriva.
Laura si rese conto di quanto fosse veramente forte il ragazzo. Aveva visto la sua famiglia andare in pezzi, fin da piccolo. Nessuno aveva mai riposto fiducia in lui, perché considerato ancora 'troppo piccolo'. Poi, tutto ad un tratto si ritrovò a dover combattere per restare vivo. La cruda verità gli venne sbattuta in faccia. Ma non aveva mai fatto una piega, non esteriormente almeno. Ma dentro di sé qualcosa si era spezzato, ogni giorno.
Quell'intricato groviglio al suo interno era andato in pezzi.
Tutto ciò era successo davanti alla persona alla quale non avrebbe mai voluto mostrare di avere delle debolezze.
Ross si era spezzato davanti a Laura.
Lui si rimproverò mentalmente per questo.
"Sei un idiota. Chissà cosa penserà di te, ora."
"Ross..." La debole voce di Laura fece aprire immediatamente gli occhi del giovane.
"Essere degli eroi non significa non essere mai sconfitti da qualcosa. Essere eroi significa alzarsi e continuare a provare." Disse lei, raggiungendo a fatica la mano di lui.
"Ma io... n-non ce la faccio più..." Mormorò Ross, sentendo altro bruciore nel petto. "Sono stanco di fare quello che riesce a sopportare tutto..."
In quel momento, tutto quel dolore, quella fatica, si stava riversando nella sua testa, riempiendola di ricordi.
Il ricordo di aver visto suo padre sparire, quando aveva solo nove anni.
La madre che si chiudeva in camera, per non far vedere ai figli che stava piangendo.
Ricordò dei fratelli che, uno alla volta, se ne andavano di casa.
Ricordò di aver creduto di aver perso i suoi fratelli maggiori.
Tutte quelle notti passate sveglio, a domandarsi dove avesse sbagliato. A domandarsi perché tutti lo stavano lasciando.
La giovane cercò di dire qualcosa, ma venne interrotta da un sospiro pesante, da parte del ragazzo.
"Mi dispiace, Laura... non sono bravo con le parole e... n-non sono mai stato bravo ad esprimere c-come m-mi s-s-sentivo. N-non c'era n-nessuno quando i miei muri s-stavano c-crollando..."
Poi, si sentì un lieve "Scusami" sospeso in aria. Un sussurro così debole che non sembrava neanche stato pronunciato.
"Questo è tutto un incantesimo del triumvirato... per questo nessuno riesce mai a raggiungerli...
Questo incantesimo è un placebo. Ti fa credere di non avere più la forza fisica per andare avanti e ti fa crollare, totalmente.
Ma per andare avanti non serve forza fisica, ma forza di volontà." Disse Laura.
Lei si alzò sulle ginocchia, faticando.
Poggiò la pianta del piede sinistro sul gradino, poi, con uno sforzo che le costò molto, si alzò in piedi.
Il biondo rimase a guardarla, per molti secondi, forse un minuto intero.
Lei cercava di rimanere in piedi, tenendosi ad ogni appiglio.Ma lui?
Ross non trovava più la forza di alzarsi.
Che importanza aveva essere un eroe? Che importanza aveva compiere un gesto coraggioso?"Vuoi dare questa soddisfazione a tuo padre?" Domandò Laura, con rabbia nella voce.
Negli occhi della ragazza balenò una luce strana.
"C-che vuoi dire?"
"Vuoi lasciarti morire dal dolore su queste scale? Sei a pochi metri dal poter affrontare la causa principale di tutto questo casino!
Vuoi dargli la soddisfazione di vincere?"
Ross riflettè sulle sue parole.
"Non permetterò che mio padre vinca anche questa volta."
Il ragazzo chiuse gli occhi e strinse i denti, per non urlare mentre si tirava in piedi.
Con le mani si aggrappò ai massi del muro.
Il dolore era talmente intenso che gli pareva che gli bruciasse la pelle.
"Ricordati della promessa che mi hai fatto! Non permettere che qualcuno la mandi in pezzi!"
Ross parve rinvigorito da quelle parole.
Non si sarebbe arreso. Non tanto per se stesso, ma quanto per la promessa fatta a Laura.
Le aveva promesso di mettersi con lei, alla fine di tutto. Anche se non era mai riuscito a mantenere nessuna promessa che si era fatto, giurò che quella non l'avrebbe mai infranta.
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The Reckless & The Brave || A Raura Fanfic.
Fanfiction"Che ne dici di allearci?" "Come?" "Allearci. Cerchiamo di non farci ammazzare, insieme." "Sono un Reckless. Il mio compito è quello di farmi ammazzare. A noi non interessa degli altri, solo di noi stessi. Se tu fossi nei casini, io non farei niente...