_Ross' pov
Il mondo gira vertiginosamente intorno a me.
Chiudo gli occhi, per poi riaprirli, sentendo del terreno sotto ai piedi.
Mi trovo nella bizzarra casa sull'albero.
Mi guardo intorno, ma i ragazzi ancora non ci sono.
Porto la mia attenzione su Laura.
Si è addormentata contro la mia spalla.
La stringo più saldamente, sentendomi responsabile della sua sicurezza.Davanti a me compare una leggera nuvoletta di fumo.
Esso sale fino al soffitto, poi sparisce del tutto. Ellington, Rocky e Riker si ritrovano davanti a me.
Noto subito Rydel fra le braccia di Ellington, priva di sensi.
Rocky sorregge quella che deve essere Alexa, mentre Riker tiene una ragazza mora. Anche loro due sono svenute.
"Che le avete fatto?" Domando, osservandoli.
"Pozione soporifera." Risponde Rocky.
"Ma Laura che ha?!"
"Era talmente stanca che si è addormentata. Ha anche una lesione alla caviglia."
"Falla stendere. Ti porto del ghiaccio."
"Grazie Riker."Esco dalla stanza, diretto verso quella in cui stava Laura.
Le coperte sono ancora disfatte da questa mattina.
La adagio sul letto, sistemandole delicatamente la testa sul cuscino.
Le tolgo le scarpe, per controllare la sua caviglia.
È rossa e un po' gonfia.
Alzandomi, mi tolgo il mantello e lo piego, raggomitolandolo.
Lo appoggio sotto al piede di Laura, per farglielo alzare appena, senza provocarle dolore.
"Ross." Mi volto.
Riker è sulla soglia della porta. Fra le mani ha un involucro trasparente dall'aspetto morbido, dentro al quale ci sono tantissimi cubetti di ghiaccio.
Lo afferro, confuso.
"È ghiaccio dei Weander. Non si scioglie mai." Spiega lui.
"Grazie."
Appoggio l'involucro sulla caviglia di Laura, attentamente.
Lei non si muove neanche, troppo stanca.
"Ci tieni davvero tanto a lei, non è vero?" Riker è ancora sulla porta. Sento il suo sguardo puntato sulla mia schiena.
"Sì."
"Non curavi con così tanta attenzione neanche te stesso. Come quando correvamo fra le case abbandonate. Quanti tagli ti sei fatto." Mormora mio fratello, con fare nostalgico.Ricordo bene i miei vecchi pomeriggi. Tutti e cinque andavamo in giro per il quartiere dei Reckless ed esploravamo le case abbandonate.
Rydel per fare prima usava sempre i suoi poteri e quando ci facevano male ci curava, per evitare che la mamma si arrabbiasse."Troppi." Rispondo, con un sorriso.
"Non vorrei essere troppo indiscreto, ma... lei ti piace?"
"Sì. Tanto anche." Rispondo, senza pensarci due volte.
"Mi hai veramente risposto con così tanta sicurezza?"
"Lo sapevi già che provavo qualcosa per lei, no? Che senso avrebbe avuto mentirti?"
"Nessuno. Ti conviene farti avanti, sai? Non avrai tutta la vita per farlo."
"Lo so."Dopo che Riker ha lasciato la stanza, mi siedo al fianco di Laura, accarezzandole i capelli.
Di tanto in tanto tolgo il ghiaccio, per poi appoggiarlo nuovamente.
Controllo anche il gonfiore, spostando le coperte vicino al suo piede._Laura's pov
Le coperte calde mi avvolgono il corpo, ma nella caviglia sento qualcosa di molto freddo.
Apro lentamente gli occhi.
Subito il mio sguardo entra in contatto con un altro.
"Come stai? Ti senti meglio?" Domanda Ross, accarezzandomi la guancia.
Annuisco, girando leggermente la testa, per sentire la sua mano ancora più vicina.
"Hey." Lui abbassa il busto, per avvicinarsi al mio viso.
Io arrossisco, rendendomi conto del mio gesto.
"Ce la fai ad alzarti?"
Annuisco nuovamente.
Mi metto a sedere, per poi poggiare i piedi a terra. Sento una piccola fitta partire dalla caviglia. Stringo i denti, ma mi alzo in piedi.
"Puoi uscire? Devo cambiarmi?"
"Chiudo gli occhi, se vuoi." Ross mi fa l'occhiolino, divertito.
"Esci o ti pianto il pugnale nella gamba."
"Okay, okay!" Lui esce, alzando le mani.
Lo sento scendere le scale.
Indosso i miei abiti normali, facendo attenzione alla caviglia.
Mi rimetto i miei stivali. Mi allaccio la cintura attorno alla vita, per poi indossare il mantello.
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The Reckless & The Brave || A Raura Fanfic.
Fanfiction"Che ne dici di allearci?" "Come?" "Allearci. Cerchiamo di non farci ammazzare, insieme." "Sono un Reckless. Il mio compito è quello di farmi ammazzare. A noi non interessa degli altri, solo di noi stessi. Se tu fossi nei casini, io non farei niente...