6.

502 17 2
                                    

6.

Marcel era appena tornato dalla sua corsetta mattutina quando aveva notato che la sua bottiglia di bourbon migliore era stata svuotata, dentro due gemelli dorati a forma di gufo. Dall'altra parte della stanza aveva visto uno smoking appeso a una gruccia penzolare da uno dei ganci dell'appendiabiti. Dentro il taschino interno c'era un bigliettino nero, un gufo bianco disegnato su un lato, un indirizzo sull'altro. A completare il tutto una mascherina nera, elegante seppur bizzarra.

E con un tempismo perfetto era arrivata una telefonata, da parte di quel Tristan che da qualche tempo era in città, che sembrava strettamente collegato ai Mikaelson e che in qualche modo sembrava interessato a lui.

Anche durante quella breve telefonata non aveva fatto altro che offrirgli sogni di gloria, poi gli aveva intimato di non ritardare. Anche se non era certo di ricambiare quell'interesse, per qualche strano motivo Marcellus non aveva voluto reclinare l'invito.

Spinto dalla curiosità, forse anche un po' dal fatto che non aveva avuto molta scelta.

"Marcel!" si sentì chiamare dalle scale, da quella voce roca che era impossibile non riconoscere.

E infatti Allison Morgan fece la sua comparsa stretta in un paio di jeans scuri a vita alta che le calzavano a pennello, ma che mettevano in risalto un dimagrimento piuttosto evidente. La t-shirt azzurra un po' velata, delle scarpe basse e un paio di occhialoni da sole neri, come la più spensierata delle turiste. Ma il vampiro sapeva che quasi sicuramente non si trattava di una visita di piacere.

"Allison Morgan," le disse allargando le braccia mentre le andava incontro. "In tutto il suo splendore. Qual buon vento ti porta da questo lato del fiume?"

"Se pensi che ti permetterò di toccarmi fin quando non avrai fatto una doccia, sei pazzo" la cacciatrice rise declinando l'abbraccio e muovendosi verso il divano. Vi si lasciò cadere sopra, poi sospirò guardandosi intorno per un attimo.

"Fai come se fossi a casa tua" scherzò lui andandosi a sedere accanto a lei. "Per quanto mi faccia piacere vederti, sono certo che questa non è una visita di cortesia. Mi sbaglio?"

La donna scosse il capo. "La mia amica Valerie..." iniziò.

"La strega non praticante che ci ha aiutati qualche tempo fa?" la interruppe il vampiro.

"Proprio lei. DIcevo, Valerie mi ha chiamata in preda al panico ieri, chiedendomi di raggiungerla qui a New Orleans perché un certo Tristan aveva un messaggio per me e non riuscendo a rintracciarmi ha pensato bene di usare lei come messaggero."

"Come faceva a sapere di lei?"

"Altre streghe, pettegolezzi... chi lo sa? Il mondo del soprannaturale è come un gigantesco magazine di cronaca rosa, ma la domanda più curiosa sai qual è?"

Marcel si inumidì le labbra, poi abbozzò un sorriso abbassando lo sguardo per un attimo. "Come mai la prima cosa che ho chiesto non è stata chi diavolo è Tristan?"

Con uno scatto Allison si alzò dal divano e fece qualche passo, prima di voltarsi a guardarlo. "Bingo, Marcel!" esclamò mentre si avvicinava allo smoking ancora appeso. "Ho ricevuto anche io un invito per una festa in maschera, un ballo mi è stato detto. La mia presenza è così desiderata che questo Tristan ha minacciato di uccidere la mia amica se non ci andrò."

"Non so molto di questo tizio" le disse il vampiro anticipando la sua domanda. "L'unica cosa che so è che è collegato ad Elijah in qualche modo quindi, se stai cercando risposte, ti suggerisco di andare a cercarle sull'altra sponda del fiume. Anzi perché poi non aggiorni anche me? Ho provato a fare qualche domanda al tuo ragazzo, ma ha risposto come fa di solito."

The Family Business - The CovenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora