17.
Damon si fermò un attimo con la mano sulla maniglia. Non era sicuro di voler entrare in quella stanza, poteva sentire il cuore di Allison battere da fuori la porta e batteva troppo lentamente.
Si fermò un attimo a riflettere su tutte le persone che aveva incontrato, vissuto o semplicemente incrociato... erano tante, ma nessuno di loro era riuscito a toccarlo così profondamente come la cacciatrice dietro quella porta di legno.
Con lei non aveva mai pensato a un possibile addio, l'aveva sempre considerata quasi invincibile con il suo arsenale acquistato nel corso degli anni, la sua astuzia, la sua bravura nel vivere quella terribile vita che le era capitata e che aveva vissuto senza mai un lamento, sempre disponibile verso chiunque le chiedesse aiuto. Anche se chi glielo chiedeva non era stato sempre buono con lei.
MYSTIC FALLS, QUALCHE MESE PRIMA
Stava ancora scrivendo il suo primo diario – e anche solo pensarci lo faceva ridere – quando la macchina che stava aspettando era arrivata, a marcia indietro in quell'angolo di bosco in cui si era nascosto in attesa.
Non avrebbe mai voluto separarsi dalla bara dentro la quale la sua bellissima Elena stava dormendo, ma i recenti avvenimenti lo avevano costretto a rivedere le sue posizioni. Non si trattava più di cosa serviva a lui per stare bene, si trattava di tenere al sicuro la donna che amava, e anche se spostare la bara gli costava tantissimo, era la cosa giusta da fare.
Lily aveva messo bene in chiaro che non si sarebbe fermata davanti a niente e nessuno; neppure di fronte alla disperazione del suo stesso figlio.
Tu togli qualcosa a me ed io tolgo qualcosa di più importante a te, gli aveva detto. E quel qualcosa era sempre e solo Elena. Incredibile come la donna che lo aveva messo al mondo mostrasse così poca premura nei suoi confronti. Ma d'altronde, Stefan era da sempre il preferito e questa cosa non era cambiata neppure dopo secoli.
Damon si alzò in piedi e poggiò il suo diario sul tronco d'albero sul quale era seduto, poi sorrise alla donna che lo stava raggiungendo.
"Grazie di essere venuta" le disse rimanendo immobile.
Lei gli riservò un sorriso gentile, corredato di fossette. "Se un amico chiama io rispondo, sempre."
Lui annuì poco, poi la accolse in un abbraccio stringendola forte, sapendo che lei capiva esattamente quello che stava provando. Lei capiva sempre.
Allison gli accarezzò dolcemente la schiena, infine si staccò da lui e afferrò il bicchiere di vino pieno a metà; un bel rosso brillava illuminato dalla luce della luna. Ne bevve un sorso, poi un altro. "Chateau Cheval Blanc" mormorò annuendo. "Hai tirato fuori la roba buona."
Il vampiro allargò le braccia. "Come diavolo fai a sapere che vino è?"
"Ho fatto un corso da sommelier una volta" disse lei. "Che vuoi che ti dica... ho tanti soldi da spendere e mi annoio facilmente. A volte mi piace trovare degli hobby creativi, per così dire."
"Sei seria?"
"Sul fatto che mi annoio facilmente? No. Vorrei annoiarmi, significherebbe che ho tanto tempo libero, ma sfortunatamente non ne ho."
"E sul corso di sommelier?"
"Oh sì, sono seria riguardo a quello. Anche se ero una vera schiappa... infatti" disse tirando fuori la bottiglia semivuota di cui Damon si era completamente dimenticato. "Se non avessi letto l'etichetta, probabilmente avrei nominato qualche costoso vino italiano che non ho mai neppure bevuto. Solo per sembrare che ne sapessi qualcosa. In fondo ho una reputazione da mantenere."
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The Family Business - The Coven
FanfictionSEQUEL DI THE FAMILY BUSINESS Elijah ed Allison stanno insieme da poco quando John Constantine, che di solito preferisce lavorare da solo, chiede aiuto alla cacciatrice. Lei è l'unica di cui, a parte Chas e Zed, si fida a sufficienza. E' una persona...