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"Balthazar," Allison tossì un'altra volta. "Credevo che fossi morto."

Lui sorrise avvicinandosi alla finestra e chiudendo poco le tende. "Lo credevano in molti, ma ho solo finto la mia morte. Per la seconda volta. Cassy era fuori di testa a quel tempo, non avrei rischiato per nulla al mondo."

Elijah si mise in piedi, confuso osservò mentre la donna che era arrivata insieme a quel tizio identico a suo padre tirava fuori da una borsa una ciotola con delle strane incisioni sopra.

"Chi siete voi?" domandò.

Il fatto che Allison lo conoscesse e sembrasse fidarsi di lui non era sufficiente, non per l'Originale elegante, non quando la donna che amava rischiava la vita.

"Sono Balthazar" si presentò l'altro togliendosi la giacca, rimanendo con addosso solo una t-shirt scollacciata grigia. Un abbigliamento del tutto inappropriato, se l'avessero chiesto ad Elijah. "Sono un angelo, come Castiel... o perlomeno, quello che ne rimane."

"Io sono Valentina" rispose la donna poggiando alcuni oggetti sulla piccola scrivania nella stanza. "Sono una strega."

"Lui è un amico" chiarì Allison, mentre Balthazar le si avvicinava e con delicatezza le poggiava due dita sulla fronte facendola sentire subito un po' meglio.

"Dove sono gli altri?" chiese Elijah guardandolo perplesso. "Fuori la porta era pieno di persone, che fine hanno fatto?"

Non era possibile che nessuno avesse provato a fermarlo o che tutti avessero provato e fallito.

La strega sospirò "Stanno tutti bene, guarda tu stesso" gli rispose. Poi si rivolse a Balthazar. "Sono pronta, ma lui deve andarsene" continuò indicando l'Originale.

"Non vado da nessuna parte fin quando non mi direte che cosa sta succedendo" si irritò lui, gli occhi gli si iniettarono di sangue, i canini aguzzi.

"Elijah" lo richiamò dolcemente la cacciatrice afferrandogli la mano, costringendolo a guardarla. "Balthazar è mio amico. Puoi fidarti di lui."

L'Originale elegante sembrò calmarsi, fece un grosso respiro, poi sembrò captare qualcosa. Baciò la fronte della sua fidanzata e si avvicinò alla porta socchiusa, la aprì completamente e si affacciò con la testa. Tutti quelli che prima erano fermi davanti, in attesa, fissavano l'atrio come stupiti.

Il vampiro si avvicinò a Constantine e fissò gli occhi al piano di sotto; quello che vide furono una decina di streghe, si tenevano per mano mormorando qualcosa di incomprensibile, o almeno lo era per lui.

"Chi sono queste persone?" sussurrò spalancando gli occhi per lo stupore.

"Sono la Brujeria," rispose Valentina raggiungendo tutti fuori. "La Brujeria blanca. La mia personale congrega di streghe. Le migliori, le più potenti selezionate da Josephine LaRue in persona tanti anni fa."

Elijah si voltò a guardarla. "Conoscevi Josephine?"

"Era mia cugina" confessò la strega. "Ad ogni modo, ora non abbiamo tempo per le chiacchiere. Alla cacciatrice non rimane molto tempo. ho bisogno di alcune cose per praticare l'incantesimo che le salverà la vita."

"Quali cose?" domandò John guardandola.

"Un pugnale d'argento e un po' del sangue dell'alfa del branco a cui è collegata."

Fu allora che Dean si fece avanti con un pugnale ed Hayley tendendo la mano.

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L'incantesimo, avevano spiegato quando Elijah glielo aveva chiesto con tanta insistenza, era diviso in tre parti.

La prima consisteva nello spezzare la maledizione che affliggeva il branco usando un po' del sangue di Hayley, la seconda nello spezzare il legame tra lei ed Allison e la terza nel guarire Allison stessa. Le prime due cose erano andate bene, ora rimaneva solo l'ultima.

The Family Business - The CovenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora