32.
"Ricapitoliamo" Constantine tirò una boccata della sigaretta che aveva appena acceso, poi mise le mani nelle tasche e fissò gli occhi sul tizio chiuso dentro quel container. "Questo tizio è quello che ha minacciato la tua amica Valerie e che ha ucciso il lupo marito di Hayley, giusto?"
"Il marito lupo si chiama Jackson e sì", Allison fece un grosso respiro tirando fuori dalla tasca un elastico con cui si legò i capelli. "È anche il tizio a capo della congregazione che ha scoperto della profezia secondo la quale io sono l'arma che distruggerà gli Originali."
"Ah, quasi lo dimenticavo" John fece un sorriso sarcastico, gettò a terra ciò che rimaneva della sigaretta e annuì appena. "E adesso vuoi che io lo liberi per quale motivo esattamente?"
"Perché ho bisogno di lui per portare a termine alcuni piani, ma non mi è di nessuna utilità rinchiuso dentro quel container."
Constantine si avvicinò e allungò la mano fino a poggiarla sulla barriera invisibile che teneva Tristan, o almeno così gli sembrava di ricordare che si chiamasse quel tizio in completo, imprigionato all'interno. Come meglio riusciva diede un'occhiata alla serratura poggiata su uno dei lati del container; pensò che era strano che un aggeggio così piccolo riuscisse ad avere così tanto potere. Era così con tutti gli oggetti magici, ma lui ne rimaneva affascinato ogni volta come fosse la prima.
Non era certo di poterlo disattivare, ma poteva senza dubbio provarci. Il punto era che non sapeva se voleva farlo.
Allison sembrava tremendamente determinata ma anche spaventosamente diversa. C'era qualcosa di strano, non visibile ad occhio ma decisamente percettibile, in lei. Nei suoi occhi, nel suo modo di muoversi e persino nella sua postura.
Non sapeva cosa fosse successo, ma era certo che in qualche modo c'entrassero gli Originali, direttamente o meno. Era certo che Elijah amasse la bella cacciatrice, ma se avesse detto di aspettarsi un lieto fine per quella storia d'amore avrebbe mentito: Allison Morgan era forte, ma non così tanto come i Mikaelson credevano. John aveva sempre pensato che qualcosa dentro di lei alla fine si sarebbe spezzata... a causa di Elijah, Hayley e i loro trascorsi, a causa di Klaus e della sua inguaribile paranoia, a causa del fatto che aveva fatto di tutto per loro e mai nessuno le aveva detto grazie.
Allison infatti sembrava proprio così; spezzata. E il fatto che gli avesse appena chiesto di aiutare quel Tristan la diceva lunga su quanto lo fosse.
"Credo che nessuno ci abbia presentati" gli disse Tristan mettendosi a sedere per terra, sul suo viso uno sguardo quasi compiaciuto che diventava... languido quando i suoi occhi si posavano su di Allison. "Sono Tristan de Martel e lei è?"
"John Constantine" rispose l'altro girandosi per guardare la donna. "Posso parlarti in privato?"
Lei allargò le braccia. "Ha il super udito," gli fece notare. "Per non farci sentire dovremmo uscire da questo posto e allontanarci almeno di un paio di metri e non ho molto tempo, John."
"Se vuoi il mio aiuto trovalo, Allison."
La donna lo seguì con lo sguardo mentre lui usciva accendendosi un'altra sigaretta. Diede una rapida occhiata a Tristan e seguì il suo amico. Chiuse la saracinesca ringraziando il fatto che in quel momento stessero facendo degli scarichi e il rumore avrebbe permesso loro di non allontanarsi troppo.
John era perplesso, lei poteva vederlo e poteva capirlo, ma la verità era che non aveva voglia di giustificarsi.
"Che sta succedendo?" le chiese Constatine voltandosi a guardarla. "Che ti è successo?"
Allison si guardò intorno. "Vuoi la versione breve o quella completa?" gli chiese indossando gli occhiali da sole.
"Quella che preferisci, purchè abbia un senso."
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The Family Business - The Coven
FanfictionSEQUEL DI THE FAMILY BUSINESS Elijah ed Allison stanno insieme da poco quando John Constantine, che di solito preferisce lavorare da solo, chiede aiuto alla cacciatrice. Lei è l'unica di cui, a parte Chas e Zed, si fida a sufficienza. E' una persona...