4.
Papa Midnite stava conversando con la testa della sua defunta sorella quando Allison era arrivata. E proprio come lei aveva immaginato, la scena era disgustosamente inquietante.
La cacciatrice venne accolta in un grande giardino, almeno una dozzina di persone sedute intorno ad un fuoco accanto al quale lo stregone stava in piedi, immobile. Dall'altra parte, alcuni tizi battevano dei bastoni su due oggetti che somigliavano tanto a due tamburi, una donna teneva le mani giunte mormorando qualcosa; si dondolava sulle gambe, facendo roteare gli occhi all'indietro di tanto in tanto.
Allison si mise in disparte, in attesa. Voleva osservare, capire... ma quando tutto le fu chiaro, non fu capace di trattenere una risata nervosa.
"Qualcosa ti fa ridere?" Papa Midnite rimase fermo nella posizione in cui era, poi con lentezza incrociò le mani dietro la schiena e si girò.
"Vuoi davvero far credere a quella povera donna che il suo defunto marito tornerà in vita?"
"Suo marito tornerà in vita" replicò lui sicuro. "Tu più di ogni altra persona qui dovresti sapere che, di questi tempi, nella vita che viviamo non c'è nulla di permanente. Neppure la morte."
"Quello che so è che non dovresti giocare con la vita e con la morte, non è un compito che spetta a te" la donna scosse il capo avvicinandosi di qualche passo. "Quanto chiedi a queste povere persone? Sanno che una volta tornati, i loro cari defunti non saranno più gli stessi?"
Papa Midnite fece un gesto con la mano, senza staccare gli occhi da lei e lo spazio intorno si svuotò.
"Chi sei tu per venire in casa mia e interferire con i miei affari?" le domandò. "Quante anime hai riportato indietro dall'Inferno e dal Purgatorio? Quante volte hai tu stessa ingannato la morte, Allison Morgan?"
Allison si inumidì le labbra riflettendo per un attimo. Non era di certo quello il modo migliore per iniziare un incontro d'affari, ma di quel tizio non riusciva a farsi piacere assolutamente nulla e nasconderlo era difficile. Guardò per un attimo il fuoco che bruciava ancora con forza, poi quella dannata testa inquietante poco distante. Non aveva senso farsi un altro nemico. Meglio tenere la bocca chiusa, pensò, prendere quello per cui sono venuta e andarmene senza voltarmi indietro.
Di una cosa infatti era certa, non avrebbe mai più fatto affari con Midnite; nemmeno se John glielo avesse chiesto in ginocchio.
"Hai ragione, non sono affari miei" disse indietreggiando di qualche passo, dandogli le spalle per ridarsi un tono. "Sono qui perché vorrei acquistare un oggetto che è in tuo possesso."
Papa sorrise anche se lei non poteva vederlo, poi fece un grosso respiro e raggiunse un angolo poco distante dal fuoco. Si mise a sedere su quella grande sedia imbottita che lui definiva il suo trono. Il suo Regno era ancora piccolo, fatto solo della sua casa e di quel giardino dove ora stava seduto, ma presto anche il resto di New Orleans ne avrebbe fatto parte, ed Allison Morgan, che era la favorita della famiglia reale, era qualcuno che preferiva tenersi vicino, in un modo o in un altro.
"E cosa sarebbe esattamente?" chiese incrociando le braccia sul petto.
"Si chiama Pietra della Fenice" rispose lei girandosi per essere di nuovo faccia a faccia con lui.
"Ah" sussurrò Midnite. "Mi chiedi qualcosa di molto prezioso."
"I soldi non sono un problema."
"Oh lo so che non lo sono" l'uomo si alzò e avanzò a passo lento verso di lei. "Il problema è che non ho più la Pietra della Fenice. L'ho venduta qualche mese fa."
STAI LEGGENDO
The Family Business - The Coven
FanfictionSEQUEL DI THE FAMILY BUSINESS Elijah ed Allison stanno insieme da poco quando John Constantine, che di solito preferisce lavorare da solo, chiede aiuto alla cacciatrice. Lei è l'unica di cui, a parte Chas e Zed, si fida a sufficienza. E' una persona...