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Allison non si era mai sentita così bene. Mentre entravano dentro la loro casa, dopo aver lasciato una Rebekah libera dalla maledizione e gli altri alla tenuta, la cacciatrice constatò che la grazia di Balthazar l'aveva davvero rimessa a nuovo.

Ogni ferita sul suo corpo era guarita, niente più lividi, niente più graffi... persino quella piccola cicatrice sul suo polso, di solito coperta dall'orologio, era sparita. Si sentiva fresca come dopo una dormita di almeno otto ore ininterrotta. Si sentiva viva come non le capitava da tanto e si sentiva incredibilmente eccitata.

Oltretutto, aveva notato, le sue emozioni erano come amplificate. Perché quando aveva poggiato la bocca a quella di Elijah e le mani del suo bell'Originale elegante le si erano posizionate sui fianchi, era stato come se un incendio le fosse esploso al centro del petto.

"È magnifico" mormorò proprio il vampiro prendendole le mani e facendole fare un giro su se stessa. "Hai un aspetto magnifico."

Il maggiore dei fratelli Mikaelson continuava a fissarla sorpreso, ma sollevato nel vedere che la sua pelle di porcellana non aveva più un solo segno, che il suo corpo aveva di nuovo quell'aspetto morbido e armonioso che aveva prima che dimagrisse in modo preoccupante e che l'anello che le aveva regalato risplendeva su quelle mani morbide e calde.

Lei sorrise avvicinandosi e lo baciò, avvolgendogli il collo con le braccia. "Ho anche le ali" gli ricordò staccando le loro bocche ma rimanendo stretta a lui. "O almeno quello che resta di esse."

Elijah rise spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Come ti senti davvero?"

"Mi sento benissimo" Allison allargò le braccia indietreggiando di qualche passo. "Mi sento forte e piena di energia. E mi sento eccitata come mai prima" rise. "Ti guardo ed è come se il mio corpo andasse a fuoco, ma in senso buono."

Lui annuì con un sorriso stampato sul viso; capiva come si sentiva, per lui che era un vampiro, la forza dell'intensità di tutte quelle sensazioni era normalità. Col tempo aveva imparato a controllarla, ma ricordava quanto fosse stata inebriante prima che ci riuscisse. Ricordava anche la sensazione di venire sopraffatti da tutte quelle emozioni e sperava che l'eccitazione che percepiva in Allison non avrebbe finito col tramutarsi in qualcosa di negativo.

Anche se ora sembrava non pensarci, presto la cacciatrice sarebbe tornata lucida e la sua ritrovata lucidità le avrebbe ricordato che il suo amico Jonas era morto per proteggerla e che il suo amico Balthazar aveva sacrificato se stesso per salvarle la vita. E quei pensieri non la avrebbero di certo lasciata indifferente.

Decise comunque di lasciarle un po' di tempo per godere di quel ritrovato entusiasmo, di quella ritrovata salute che le era stata portata via dal suo sacrificio. Oltretutto, non la stringeva da troppo tempo e anche a lui bastava guardarla per sentirsi andare a fuoco.

La raggiunse con pochi passi decisi e la baciò con impeto, sollevandola da terra mentre le loro lingue si incontravano.

"Lasciami indovinare" gli sussurrò lei staccandosi solo per un attimo. "Vuoi domare il mio fuoco" scherzò.

Lui sorrise camminando verso la camera da letto. "Io pensavo di alimentare le fiamme, a dire il vero."

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La donna era certa che prima o poi quella sensazione sarebbe sparita, ma Balthazar le aveva suggerito di godersi la sua speciale situazione finchè sarebbe durata e lei aveva tutte le intenzioni di farlo.

Il fuoco che aveva sentito dentro quando la bocca di Elijah aveva toccato la sua era stato elettrizzante, ma mentre quelle labbra esploravano ogni centimetro della sua pelle nuda, Allison ebbe la sensazione di impazzire.

The Family Business - The CovenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora