Dramione~La Battaglia

capitolo 12

Hermione's pov

Quando mi girai vidi due occhi ghiaccio.

Draco Malfoy.

In mano aveva la boccetta che avevamo visto nella cella.

"Che ci fai quì? E perchè in mano hai quella boccetta?" disse Harry mettendosi davanti a me.

"Non ti devo spiegazioni Potter" disse Malfoy facendo per andarsene, ma Ron glielo impedì.

"Io dico che invece ci devi delle spiegazioni, quella boccetta era nella cella in cui si trova Gazza" disse Ron.

"Chi quel vecchio? Questa boccetta l'ho dimenticata prima di andare via, così sono tornato a prenderla, ma dato che l'ho presa, addio" disse il Furetto prima di andarsene.

"Dai ragazzi sono già le quattro e domani abbiamo Difesa contro le Arti Oscure, meglio sbrigarci" disse Harry veloce.

Loro iniziarono a correre e svoltarono l'angolo, mentre io guardai un ultima volta Malfoy.

Questo si girò e mi fissò per poco tempo, e, quando si accorse che anche io lo stavo guardando, si girò in fretta.

Io iniziai a correre e raggiunsi Harry e Ron, senza darci troppo peso.

Quando arrivammo vicino alla porta del dormitorio del Grifondoro la signora grassa del quadro ci guardò.

"Dove siete stati voi tre fino ad adesso?" disse sgridandoci.

"Non ha importanza" disse Harry, e subito dopo detta la parola d'ordine entrammo.

"Buonanotte a domani" dissero Harry e Ron in coro.

Ricambiai i saluti e salì nella mia stanza, dove Ginny e Lavanda dormivano.

Sicuramente non si erano accorte nemmeno della mia assenza.

Dopo che mi misi il pigiama mi coricai, e mi addormentai con in testa l'immagine di due occhi ghiaccio.

Draco's pov

"Vado io" sentì dire da una voce che sembrava quella del Professo Piton.

"No, daresti troppo nell'occhio" rispose mio padre.

La conversazione si stava svolgendo nel salone, così ci entrai per capire di cosa stessero parlando.

Quando mio padre mi vide mi guardò per qualche secondo e disse.

"Draco, figliolo, devi fare una cosa per me. Vedi, Severus ha dimenticato una boccetta di veleno nella cella in cui si trova Gazza, tu devi andare a prenderla. Anche se questa è vuota sarebbe comunque un indizio per trovare il colpevole. Per questo stanotte verso le tre ti accompagnerò a Hogwarts, tu entrerai e senza farti vedere da nessuno la prenderai".

La faceva sembrare la cosa più semplice del mondo.

"Non c'è un sigillo o qualcosa del genere perchiudere la cella?" chiesi io.

"No, l'unica cosa che dovrai fare per entrare sarà un Alhomora" disse Potin ovvio.

"D'accordo ci andrò, vado a prepararmi" risposi uscendo dal salone e dirigendomi nella mia stanza.

Quando si fecero le due e tre quarti circa mio padre venne a bussare alla porta della mia camera.

"Arrivo, sono pronto" dissi io andando ad aprire la porta.

Insieme uscimmo e per le tre e cinque fummo davanti al cancello di Hogwarts.

Uscì in fretta dalla macchina e entrai nel castello.

Quando stavo per entrare nella cella vidi la Granger che osservava la fialetta che prima conteneva il liquido letale.

Fortunatamente la lasciarono lì, nello stesso posto in cui l'avevano trovata.

Io mi allontanai e mi nascosi.

Verso le tre e venti finalmente andarono via.

Notai Potter che si mettevo una fialetta in tasca, sicuramente aveva preso un campione della saliva per vedere di che veleno si trattasse.

Mossa astuta per uno come Potter.

Quando furono ormai lontani dalle scale mi avvicinai di nuovo alla cella e l'aprii.

Dopo presa la boccetta e chiusa la cella iniziai a correre per raggiungere in fretta mio padre, dato che erano già le quattro.

Dato che quei tre erano andati via da più di quaranta minuti non mi preoccupai di urtare contro qualcuno, ma mi sbagliai.

Andai a sbattere contro la schiena della Granger.

Iniziai a litigare con Potter e Lenticchia, metre lei se ne stavo in disparte senza parlare.

Il nostro dialogo durò poco dato che me ne andai quasi subito.

Quando sentii dei passi e pensavo se ne fossero andati mi girai.

L'unica cosa che vidi erano due occhi nocciola che mi guardavano.

Mi rigirai praticamente subito e continuai a camminare.

Quando arrivai in macchina partimmo verso casa.

Appena arrivai mi buttai sul letto e senza nemmeno disfarlo o mettermi il pigiamami addormentai.

Facendo come sempre lo stesso sogno.