capitolo 13

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Draco's pov

Questa volta nel sogno vedevo il volto della ragazza.

Non riuscivo a crederci.

Era Hermione Granger.

Mi svegliai di soprassalto per il continuo bussare alla porte di camera mia.

"Draco, svegliati".

E come ogni mattina mio padre era venuto a svegliarmi.

"Si, adesso arrivo" riuscì solo a rispondere.

Mi preparai per andare agli allenamenti e dopo dieci minuti scesi a fare colazione.

"Buongiorno" dissi appena entrato nella sala da pranzo, dove si trovavano i miei genitori.

Memtre mangiavo mio padre mi disse "oggi ti allenerai più intensamente, ricordati che domani è il gran giorno".

Io mi limitai ad annuire.

Il giorno dopo avremmo dovuto attaccare Hogwarts.

E io avrei dovuto combattere schierato dalla parte di Voldemort.

Ormai ero un suo fedele, ma non per mia scelta.

Io non lo avrei mai scelto.

Appena finì di mangiare andai ad allenarmi.

Jack era già pronto e mi aspettava appoggiato al muro.

"Ehi Draco, come va oggi?" mi chiese, "tutto bene e a te?" risposi.

"Non mi lamento" rispose.

Finalmente una persona a cui interessava come stavo.

Dopo qualche minuto iniziammo a combattere.

Stranamente mio padre non era venuto a vederci.

"Affari con il Signore Oscuro" diceva.

E io immaginavo che affari fossero.

Anche se ero felice che non ci fosse, o almeno non cambiava molto.

Ero felice che non stesse assistendo al combattimento per criticarmi e rimproverarmi.

Ma non cambiava molto perchè era sempre assente a casa.

Lui usciva, e dato che pranzavo sempre da solo, non lo vedevo mai.

Finiti gli allenamenti con Jack andai a pranzare e subito dopo nella stanza degli incantesimi, per provare con Nick.

Appena entrai Nick mi disse "ciao Draco, dobbiamo continuare a provare le tre Maledizioni Senza Perdono. Oggi faremo Avada Kedavra".

Tolse una coperta da sopra una gabbia.

Dentro di essa vi si trovavano ratti di tutte le dimensioni.

Ne tolse uno e lo appoggiò in una ciotola, da cui non riusciva ad uscire.

Era uno dei più piccoli.

"Bene, adesso prova a lanciare l'incantesimo" mi disse Nick.

Io lo feci ma l'animale sembrava solo un po' stordito, niente di più.

"Ci vuole solo un po' di pratica, vedrai che ti riuscirà per domani" mi disse il mio "professore" cercando di tirarmi sù il morale.

"Già, un po" risposi quasi in un sussurro.

Anche se lui sembrò sentire e così mi diede dei colpetti sulla spalla.

"Dai tranquillo, non è difficile, basta concentrarsi e allenarsi molto" mi disse.

"Facile a dirsi" dissi io.

"Deluderò tutti" mi continuavo a ripetere.

Per lui era facile dirlo, lo sapeva già fare.

Quando finì andai a dormire.

Mi era riuscito un Avada Kedavra, su tutti gli altri, che erano veramente molti.

Alcuni topi erano svenuti, ma la maggior parte erano stati solo storditi.

Dopo poco tempo mi addormentai, dato che ero stanchissimo.

Feci lo stesso sogno di sempre.

Tutto era perfetto, Voldemort era finalmente morto, e io ero con la Ganger.

La Granger.

Strano avere lei al mio fianco.

Ma non ne capivo il motivo in un sogno così bello e perfetto.

Però non mi turbava averla vicina, anzi era rilassante.

Poi dopo poco mi addormentai, pensando alla guerra di domani e su cosa sucdederà.

Dramione~La BattagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora