Capitolo sette

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Stiles, Lydia ed Allison tornarono a casa della ragazza nel pomeriggio.

Il pranzo era passato tranquillamente, anche se Stiles aveva notato che Lydia, seduta al suo fianco, continuava a perdersi nei suoi stessi pensieri.

Più volte le aveva chiesto a bassa voce se qualcosa non andasse, ma la biondo fragola scuoteva la testa, affermando che andava tutto bene.

'Per ora' aggiungeva Lydia nella sua mente.

Come da suo piano, Lydia fece entrare Stiles in casa e insieme misero a letto Allison, non tenendo conto delle proteste della bambina.

Quando tornarono di sotto Lydia si tormentava le mani, uno sguardo completamente terrorizzato sul volto.

"Lydia? Si può sapere che hai?", le domandò Stiles, il ragazzo stava iniziando a preoccuparsi per lei.

Poche volte l'aveva vista così agitata, Lydia era solita prendere le cose di petto: non aveva paura di niente, di solito.

"Siediti", fu l'unica parola che la ragazza pronunciò e Stiles eseguì l'ordine, due sentimenti contrastanti crescevano nel suo cuore: era curioso, perché Lydia si comportava così?

Allo stesso tempo aveva paura, era così grave?

Si evidentemente, il corpo della ragazza dagli occhi verdi era percosso da violenti tremolii.

"Lydia! Si può sapere che diav-"

"È tua figlia", sussurrò Lydia.

Tre parole.

Tre piccolissime parole appena udibili che fecero crollare il mondo di Stiles.

I suoi occhi si spalancarono, le sopracciglia molto più alte del normale, la mascella serrata, "Che cazzo stai dicendo?".

"È-È tua Stiles, mi dispiace... Non-Non potevo più tenermelo dentro. Sono così dispiaciuta. Avevo paura, ero terrorizzata che tu non lo acc-"

"Mi hai mentito!", urlò Stiles, ormai in piedi e con le mani strette in pugni, le nocche divenute bianche a differenza del suo viso che si tinse in un intenso rosso.

"Come cazzo hai potuto, Lydia?!"

"Smettila! Stiles, ti prego non urlare..." Lo pregò Lydia, le lacrime calde che cadevano copiose dai suoi occhi rigavano le sue guance arrossate.

"Ero... Ero terrorizzata Stiles. So-So di essere stata una stronza", la ragazza cercò di accarezzargli una guancia, ma Stiles si scostò di scatto: non sopportava nemmeno la sua vista in quell'istante.

"Lo sei stata davvero Lydia. Come cazzo sei riuscita a mentirmi così bene?", le parole di Stiles lasciavano le sue labbra con cattiveria, parole dure che facevano tremare Lydia più di quanto non facesse già, "Come?!", riprese ad urlare quando non ricevette una risposta.

"No-Non volevo farti sof-soffrire Stiles. L'ho-l'ho fatto perché avevo pau-"

"Continui a ripetere la stessa cosa! Avevi paura? Cosa credi che provi io adesso? Pensi che io non abbia paura?! Ho appena scoperto di avere una figlia di 4 anni, porca puttana!", la interruppe Stiles.

Lydia non rispose, continuando invece a singhiozzare.

Stiles nel frattempo si lasciò cadere sul divano, si passò le mani tra i capelli arruffandoli ancora di più e alcune lacrime scesero anche dai suoi occhi.

La ragazza attraversò la stanza per avvicinarsi a lui notando le gocce salate che cadevano veloci sul pavimento del suo salotto.

Si inginocchiò ai suoi piedi e, nonostante le proteste di Stiles, gli posò le mani sulle guance bagnate, "Noi risolveremo tutto, Stiles. Ce la faremo, come abbiamo sempre fatto. Solo tu ed io. Come sempre", gli promise Lydia guardandolo negli occhi.

Stiles restò immobile a guardarla per alcuni secondi: Lydia, la ragazza di cui era sempre stato innamorato, la sua migliore amica, la ragazza che credeva di aver perso per sempre, la madre di sua figlia.

Fu quel pensiero che gli diede la forza di staccarsi dalla presa di lei, il cuore così distrutto che pensava non lo avrebbe mai riparato.

La lasciò lì, inginocchiata sul pavimento freddo a piangere mentre saliva le scale, diretto verso la camera di sua figlia.

La bambina era stesa nel letto, i capelli biondo fragola legati in un due piccoli codini.

Le palpebre, che se solo fossero state aperte avrebbero rivelato due grandi occhi color nocciola proprio come i suoi, erano abbassate e Stiles pregò perché stesse facendo dei bei sogni.

Il naso all'insù, uguale al suo, fu il particolare su cui si soffermò più a lungo: aveva notato la somiglianza sin dalla prima volta che la vide.

La bambina si voltò e Stiles si passò velocemente una mano sul viso, impaurito che Allison potesse notare le sue lacrime.

Ma, al contrario di quanto pensava, non era sveglia.

Solo si muoveva molto nel sonno, altra cosa che aveva preso da lui.

"Dormi bene piccolina", sussurrò Stiles prima di accarezzarle dolcemente una guancia per poi uscire dalla stanza e, dopo aver rivolto un veloce sguardo a Lydia ancora in lacrime, lasciare quella casa.

Angolo autrice:
Boom! Lydia ha sganciato la bomba.
Spero siate felici che glielo abbia detto.
Io personalmente lo sono. La reputo una persona intelligente e matura, e soprattutto vuole solo il meglio per sua figlia e sa che Stiles lo sarà.
Spero vi sia piaciuto, lasciate voti e commenti per farmelo sapere.
Buona serata.
Un bacio😘💖

Just You and I || StydiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora