Prologo

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Un pianto. Un pianto di un neonato, che rompe il silenzio della notte, un pianto che nella città di Feneis risveglia una bambina di 9 anni. Esmeralda, chiamata così dal padre, il capo del consiglio, per i suoi occhi verdi.
La piccola si alza dal letto e con uno sbadiglio, si dirige verso la porta di casa. I genitori dormono in un sonno profondo e non si accorgono di ciò che sta accadendo.
Dove sei? Si domanda.
Esmeralda conosce bene le regole, dopo il tramonto non si esce di casa, ma a lei non le importa nulla di ciò che viene imposto dai governanti.
Le piace guardare gli uomini in nero che di notte sorvegliano le alte mura di cinta intorno alla città.
Più volte le hanno spiegato che la proteggono dagli esseri dagli occhi di ghiaccio, i quali però, sono sempre in agguato: pronti a rapirti e farti sparire per sempre .

Nella scuola del consiglio le hanno spiegato che, dopo la Grande Guerra Chimica, le persone si sono divise in 3 fazioni: la loro di uomini liberi e in salute, quella degli esseri con gli occhi di ghiaccio e i guardiani, ovvero gli uomini in nero.
Conosce tutto sui primi due, ma sugli ultimi tutto è celato.
Per questo motivo non ha paura di loro e quando si sente più audace, li spia dalla finestra.

Il lamento del lattante, che diventa sempre più forte, arriva dall' edificio centrale dove abitano i guardiani.
Perlustra la zona in cerca di un' entrata, finché nota un uomo in nero che si sta per girare verso la sua direzione. Si guarda attorno in cerca di un nascondiglio e salta dietro l'enorme cespuglio che copre buona parte della parete dell' edificio.
La bambina fa un lungo sospiro e nel mentre si siede con la schiena verso il muro; con sua grande sorpresa sente attraverso il pigiama una grata.
Con la manina sposta i rami e con tutta la forza che possiede, trasla la grata arrugginita da un lato.
Medita se e quanto può essere pericoloso proseguire per questa nuova avventura, ma l'idea di poter vedere l'interno di quel casermone vince sulle sue paure e a gattoni entra nel tunnel.
Finalmente giunge alla fine del cunicolo e si ritrova in un lungo corridoio. Secondo i suoi occhi quel passaggio non finisce mai. Ha pareti differenti, infatti una prosegue con lo stesso muro bianco dell'esterno, mentre dall'altra, con un lungo vetro.
Esmeralda vede dei movimenti oltre la vetrata, vi sono molti lettini nei quali tantissimi bambini dormono.
Li guarda incantata e viene richiamata dal pianto precedente.
Cerca un modo per andare dall'altra parte e per sua fortuna, ad un certo punto, il vetro si interrompe, permettendole ad andare oltre. A pochi metri si trova una culla, nella quale vi è un neonato che si lagna per il ciuccio perso.
La bambina riporta l'oggetto alla bocca minuta del lattante, ma una strana paura la pervade e decide di ritornare immediatamente nel tunnel segreto.
Tornata nel lungo corridoio, si dimentica se deve girare a destra oppure a sinistra.
Sbaglia strada.
I movimenti oltre la vetrina diventano sempre più inquietanti. Si ferma e si riaffaccia per osservare meglio, ma ciò la lascia ancora più inorridita. Oltre la vetrata vi sono uomini e donne completamente nudi che si muovono in modo abbastanza esplicito, una vera e propria orgia.
Esmeralda rimane pietrificata da quella visione e non si accorge di un uomo in nero che la prende per i fianchi e la gira difronte a sé.
Il panico la sovrasta e non un urlo o una parola fuoriesce dalla sua gola.
<<Bene, bene. Guarda un pò qui Alessandro! Una sudicia bambina ha intenzione di scappare, ma credo che abbia preso la strada sbagliata!>>
Commenta l'uomo di cui si notano solo gli occhi blu mare, del viso nascosto sotto il cappuccio nero.
In quel momento si avvicina un altro ragazzo, ma quest'ultimo non avendo alcun cappuccio, le permette di contemplarlo. Ha gli occhi castani come i suoi capelli arruffati e gellati in modo disordinato.
Esmeralda rimane ipnotizzata dal nuovo arrivato, è molto più bello degli altri ragazzi della città e a sua memoria non ricorda di averlo mai incontrato.
Alessandro fa una smorfia e dice <<Lascia stare la bambina, deve essere la primogenita del capo del consiglio degli umani, l'ho riconosciuta perché durante le mie postazione notturne mi guarda dalla sua stanza.>>.
L'uomo incappucciato lascia la bambina dai fianchi e le porge la mano <<Vieni con me e dimmi, da dove sei entrata? >>
Esmeralda prende coraggio e indica il punto da cui era venuta.
I due uomini la scortano fino al tunnel.
Il bel ragazzo la prende in braccio e con sguardo serio la squadra meglio << Non venire mai più qui e non dire mai e poi mai a nessuno che sei stata qui, in ogni caso verrei a saperlo, altrimenti non rivedrai mai più la tua famiglia, ci siamo intesi?>>
La bambina si rende conto che deve pronunciare qualcosa ma la lingua si rifiuta a muoversi.
<<Intesi?>> ripete.
Un sì stridulo e affievolito fuoriesce dalle sue labbra e con tutto il coraggio che gli è rimasto, corre a gattoni verso l'esterno.
Una volta uscita non si gira per guardare indietro, neanche per assicurarsi di non essere inseguita e scappa a casa.

Il giorno seguente ritorna al cespuglio, dopo le noiose lezioni del consiglio, ma come sospetta la griglia non c'è più ed è stata sostituita con dei mattoni uguali al restante dell'edificio.

Quella stessa sera si affaccia alla finestra e guarda sulle alte mura fortificate della città. Un uomo in nero si volta verso di lei e con un balzo scende dalla fortificazione altissima, che se fosse stato fatto da qualsiasi altra persona sarebbe morta sul colpo.
Esmeralda osserva quell'individuo avvicinarsi e riconosce il bellissimo ragazzo moro.
Con una manina lo saluta mentre lui con i gesti, le fa capire che deve aprire la finestra.
Lei è titubante perché teme per la propria incolumità ma è consapevole che non ha infranto la propria promessa, così apre la finestra.
<<Buonasera piccola!>> E con una mano le prende un ricciolo biondo scuro di lei.
<<Hai fatto la brava oggi, ma sappi che ti tengo sotto controllo quindi non pensare di essere fuori pericolo! >> La bambina trema a quelle parole e inaspettatamente, lui le dona un piccolo bacio sulla guancia. Le labbra di Alessandro sono fredde al contatto ma per la bambina, che non ha mai avuto baci neanche dai suoi genitori, quel bacio è caldo e pieno d'affetto.
<< Ciò che è successo è stato pericoloso, ma tu non sei come gli altri bambini impauriti, e soprattutto sei la figlia del capo del consiglio quindi ritieniti fortunata ad essere tornata. Buonanotte Esmeralda >>.
Conosce il mio nome! Pensa la bimba!
Poi lui ritorna alla sua postazione, su quel gran muro di cinta e non si volta più verso di lei.

La Regina e il RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora