Capitolo 36- Moli

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Alessandro e i Ribelli camminarono per giorni e giorni. Sotto il sole i novizi crollano uno dopo l'altro dal caldo, mentre la notte riposano nelle carrozze trasportati dagli altri che riposano nel dì.
Il re è caduto nel suo mutismo, e tutti lo apprezzano.
Spazientito, un giorno Erik inizia a urlare:
<< Sì può sapere dove stiamo andando?? Mi pare di girare in tondo!! Non capisco perché ci mettiamo così tanto a raggiungere il luogo che dobbiamo raggiungere! E questo maledetto deserto è più ambiguo di Esmeralda! Cocente di giorno e ghiacciato di notte!>>
Alessandro non ha più la forza di fermarlo, mentre Vito si siede a terra esausto. << Siamo vicini ad un villaggio. Lì potremo trovate riparo.>>
<<Quanto?>>
<<Non ne ho idea. Questo posto è inesplora..>>
Non termina la frase che un rumore di passi, troppo pesante per essere quello dei Vittoriosi, si avvicina.
In pochi minuti li circondano.
Benché abbiano una vista formidabile, non si accorgono di un ombra, anzi un uomo dalla pelle talmente scura che la si confonde con il cielo.
<<Who are you?>>
Gli Rifugiati si guardano negli occhi, in quanto riconoscono che lo sconosciuto è un umano. Un Ribelle, incapace di resistere alla fame, lo attacca.
<<Fermo Nicolas!>>
Alessandro lo prende per la camicia tirandolo verso di sé.
L'uomo nero gli punta una pistola al cuore e spara.
<<No! Non siamo nemici!>>
Erik e Vito si guardano negli occhi, sono a conoscenza di cosa sono capaci quelle armi.
Il re risponde alla domanda posta.
<<We come in peace, I am the King of the Victorius, we are looking for the temple once called the Sphinx .>>
L'uomo nero abbassa l'arma e con un cenno della mano, attira verso di sé i suoi compagni di lotta.
<<Where are you from?>>Chiede colui che sembra a capo di quegli uomini.
<<Italy>>risponde Erik.
<<I'm Justin. You come with me>>.

I Ribelli iniziano a sperare di trovarsi verso la giusta direzione
All'orizzonte appare un' oasi in cui vi abitano solo donne e bambini, ma nessun Vittorioso.
Vito sente che presto dovrà far i conti per gli errori dei suoi antenati.
Justin indica una capanna fatta di legno davanti a sé, ma prima che gli uomini possano entrare, li blocca.
<<Only the King!>>
Alessandro non capisce e guarda dubbioso lo zio.
<<Vuole che entri solo il re!>>
Il capo dei Ribelli scuote energicamente la testa.
<<No! Lui è il re, ma io comando qui. Non vedono com'è legato Vito?>>
Erik ripete tutto all'uomo nero ma quest'ultimo è irremovibile.
<<Only the King!>>
Con un grugnito, Alessandro si gira verso il re e lo fulmina con lo sguardo.
<<Guai a te se provi a scappare!>>
Vito, di tutta risposta, sorride amaramente.
<<Tranquillo. Ormai son quaggiù, tanto vale continuare! E poi non lo faccio per te ma per lei!>>
Il sovrano si volta nuovamente verso la tenda e, con un sospiro, entra all' interno di essa.
Un uomo calvo e nero come la pece è seduto seminudo su un cuscino e, con un sorriso 32 denti, lo incita ad accomodarsi davanti a lui.
<<Good morning, o buongiorno è più corretto?>>
Vito squadra bene quell'individuo e capisce di trovarsi difronte ad uno come lui, un Vittorioso.
<<Cosa ci fa il re da queste parti, oltretutto legato come un salame?>>
<<Liberami e lo saprai, Moli giusto?>>
L'uomo non sembra sorpreso di essere riconosciuto.
<<Hai trovato il diario del tuo antenato, il re Sebastian! Che buon uomo che era, così buono da aver ucciso la donna che amava.>>
Vito resta perplesso. Nel diario non si parla di donne in particolare, bensì del viaggio.
<< Ah, non lo sai? Peccato. È una storia interessante la loro. Ad ogni modo ti indicherò dove sono le piramidi, ma non verrò con te.>>
Il re annuisce poi gli chiede ciò che tanto gli preme<< Dove avete recuperato le pistole? Avevo esplicitamente proibito l'uso di quelle armi!>>
Moli fa spallucce
<<Qui non ci sono molti uomini dagli occhi di ghiaccio. Quei pochi rimasti sono morti tempo fa sotto la mia spada, mentre gli umani non si fidano affatto dei Vittoriosi, ma sono capace di domarli. I miei uomini mi temono e rispettano, consapevoli che non gli farei mai del male. Tutti gli altri invece.. Beh, si sanno difendere e il metodo migliore per tenerli a bada è giocare al loro stesso gioco. Voi non siete più venuto qui dopo che vi siete sposato. I miei informatori mi hanno avvisato che siete stato molto impegnato per contenere la seconda regina.>>
Il re non risponde, consapevole di avere torto.
Gli sarebbe piaciuto moltissimo poter vedere tutti i suoi sudditi, ma era molto impegnato, o semplicemente non voleva separarsi a lungo da Esmeralda.
Trionfante, Moli si alza dai cuscini e si mette a cercare tra le cianfrusaglie della tenda, finché non tira fuori una mappa.
<< Ecco qui! Troverai ciò che cerchi. >>
Vito annuisce. Erano a metà strada circa.
<< Ti chiedo una cosa in cambio.>>
Il re alza lo sguardo, interrogativo.
<<Non voglio la cura.>>

Alessandro si trova fuori dalla tenda e inizia a camminare nervosamente avanti e indietro.
Erik, innervosito dalla sua reazione, gli dice
<<Se continui a girare in tondo ti scaverai la fossa da solo!>>
Il capo dei Ribelli grugnisce irritato e si siede affianco ai suoi uomini.
Un uomo nero, ma possente, esce dalla tenda seguito dal re.
<<Entrate in quella casa! Laggiù ci difenderemo tutti dai raggi solari per quando arriverà il dì. Nel frattempo voglio discutere con voi di alcune minacce che andrete incontro. >>
Alessandro fulmina con lo sguardo lo zio Vito ed esegue la richiesta di quell'uomo.
<<Buongiorno a tutti. Sono Moli, un Vittorioso come voi, o ribelle per altri, a capo di questa comunità. In questo paese non troverete molte persone e prevalentemente incontrerete degli umani. Alcuni anche molto gustosi- si lecca le labbra- la Sfinge si trova molto lontano da qui, ma non come una volta. Durante la Grande Guerra Chimica sono riusciti a spostare templi e monumenti di grandezze esorbitanti, proprio come la sfinge in questo continente. La riconoscerete subito, statene certi. Di essa troverete parte delle zampe e della faccia, mentre l'interno, per chi avesse vissuto prima della Grande Guerra Chimica, è totalmente cambiato.
Non aspettatevi facili ostacoli. L'ultima volta che mi sono avvicinato, per poco non venivo ucciso dagli animali della foresta che la circonda.>>
I Ribelli ascoltano in perfetto silenzio, felici di sapere che manca poco alla loro meta.

Angolo dell'autrice
Scusate mi aveva annullato la pubblicazione

La Regina e il RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora