Capitolo 22- Il Galà

1.7K 129 0
                                    

Esmeralda indossa il lungo abito donatogli dal duca con l' aiuto di Flavia; la quale poi si diverte a sistemarle i capelli in una crocchia, lasciandole qualche ricciolo scivolare sulle spalle.
<<Stasera ogni uomo si volgerà verso di voi! Il re sarà gelosissimo!>>
La regina ride alle sue parole.
<<La pancia si sta ingrandendo, dubito di poter piacere a qualcuno.>>
La dama di compagnia la prende prende sotto braccetto e l'accompagna verso gli ospiti.
<<Voi siete troppo modesta, inoltre la pancia si nota a malapena.>>
Più di una volta le avevano spiegato che dovrà scendere dalle scale in modo dignitoso per far conoscere la forza e la bellezza dei regnanti.
E tutti mi guarderanno dal basso, che vergogna!
Fa un bel sospiro ed entra nella sala da ballo.
Come si aspettava, tutti si voltano per guardarla nella sua entrata regale e, benché fosse abituata a parlare davanti a molta gente, tutti quegli occhi fissi su di lei la mettono disagio.
Dall'altro lato della sala l'aspetta Vito con un sorriso orgoglioso stampato in faccia.
Esmeralda s'incammina verso il marito e s'inchina ad un passo da lui, per dimostrare al popolo che lei governa su tutti ma il proprio re è al di sopra di essa.
Vuole solo far vedere a tutti che sono sottomessa al sovrano. Pensa
Si accomoda affianco al marito, mentre quest'ultimo inizia a parlare.
<<Miei sudditi, il duca è stato gentile per aver organizzato questo Galà. Io e mia moglie garantiamo a questo paese ottimi commerci e maggiore protezione per tutti.>>
La folla applaudisce.
<<Si aprano le danze!>>
Vito prese per mano la moglie e la conduce al centro della sala per poter aprire le danze.

Dopo mezz'ora che i balli sono cominciati, Anna prende coraggio e si mostra al pubblico.
Il suo abito blu la snellisce moltissimo mostrando una vera bellezza naturale.
Appena la vede Esmeralda le viene incontro.
<<Anna sei bellissima!>>
La sorella le sorrise timidamente e si guarda attorno.
<<Cerchi qualcuno?>> Le chiede la regina.
<<No. Nessuno in particolare.>>
In quel momento arriva il duca dalle spalle di Anna e le sussurra qualcosa all'orecchio da farla arrossire.
Poi Ludovico si volta verso la sovrana.
<<Mi scusi mia regina, ma le rubo sua sorella per un ballo>>
Esmeralda divertita accenna un sì con la testa e li segue con lo sguardo andarsene al centro della sala.
Una mano le prende la vita ed Esmeralda convinta che sia il re si volta per baciarlo, ma con sua grande sorpresa, si ritrova tra le braccia di Alessandro.
<<Che ci fai qui? Molta gente sa chi sei!>>
Lui sorride e la porta dietro uno dei tendoni che coprono le finestre.
Una volta soli, la bacia appassionatamente.
Alla regina il cuore batte all'impazzata.
<<Non ho resistito dovevo vederti, e ho fatto bene; sei bellissima!
Inoltre mio zio è troppo concentrato a ballare per accorgersi della tua assenza.>>
<< Ma quando non mi vedrà più si chiederà dove sono e soprattutto con chi sono!>>
Lui, di tutta risposta, la bacia nuovamente.
<<Correrò il rischio. A proposito, stasera ruberemo il libro, nessuno si accorgerà di noi Ribelli. Ora esci da qui prima che davvero si accorgano della tua sparizione>>

Alessandro aspetta per una buona mezz'ora, prima di uscire dal suo nascondiglio.
Era venuto a palazzo molto prima degli altri solo per poterla vedere, ma ora bisogna lavorare.
Il capo dei Ribelli, da un passo lento e disinvolto, passa a correre fuori dalla vista delle persone.
Sei Ribelli sono già nelle cantine del palazzo, pronti per scendere nelle segrete.
Le prigioni sono dei veri e propri labirinti, e presentano alcuni muri molto umidi a causa della vicinanza del mare.
Nei giorni precedenti ha studiato bene quei tunnel per potersi orientare, ed ora conosce bene dove si concentrano maggiormente le guardie. Il problema è che, ad un certo punto, si dividono in due cunicoli differenti, ma è difficile capire se da un lato o dall' altro, possano trovare il libro o dei prigionieri.
I Rifugiati si suddividono in due gruppi.
Il capo dei Ribelli prende il lato destro con due dei suoi uomini e, silenziosi scendono nelle buie e remote segrete.
Tutti i Vittoriosi che incontrano vengono presi di spalle ed uccisi freddamente.
Quanti morti inutili.
Proseguono dritto finché giungono all'unica cella chiusa.
Iniziano a forzare il chiavistello ma senza risultato.
Alessandro torna indietro alla ricerca di una guardia che possa custodire delle chiavi. Si guarda attorno tra i corpi dei Vittoriosi e con disgusto, sfila le chiavi dalla cintura di uno di loro; le prova tutte finché non trova quella giusta per aprire la porta di cemento.
Con grande sorpresa all' interno non c'è il libro, ma bensì un uomo con la barba nera e lunga che si confonde con i capelli, ed un corpo così magro che, se gli ci soffi contro, rischierebbe di volare via.
<<Alfred?>> chiede il ribelle.
Il prigioniero alza lo sguardo stanco e provato.
<<È un miraggio?>>
Alessandro apre le catene e lo libera.
<<Credevamo che eri morto un anno fa! Presto aiutatelo!>>
I Ribelli obbediscono, mentre il più muscoloso se lo carica sulle spalle.
<<Sicuramente non mangia da più di un anno per essere in queste condizioni. Appena butta qualcosa nello stomaco si riprenderà!>>
Tornano indietro nel punto in cui si sono separati dagli altri, nel quale vengono raggiunti dal resto del gruppo con il libro.
<<Signore, qui è tutto troppo tranquillo.>>
Alessandro sta pensando sul da farsi.
Abbiamo ucciso troppo facilmente quelle guardie. Troppo strano.
Corrono verso le cantine e, per loro grande sorpresa, il re li sta aspettando sull'uscio dall'entrata.

La Regina e il RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora