Capitolo 33- Un lungo viaggio

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Alessandro si gira e rigira nella branda, ripensando alle parole che gli aveva confessato Esmeralda a cui non riesce a dargli un senso.
Non sapendo come reagire, si dirige verso l'unica persona che comprende i suoi sentimenti.
Vito si trova nella stiva, a gambe incrociate, con lo sguardo perso nel vuoto. Da quando c'è stato l'attacco nel bosco, non ha emesso neanche un suono, come se fosse in uno stato di trans.
Il capo dei Ribelli gli si avvicina cautamente, temendo che se si sarebbe risvegliato, sarebbe morto dallo spavento.
<<Zio>> Sussurra quasi da non farsi sentire.
Dopo tanti giorni, il re alza lo sguardo, ma non è arrabbiato o freddo come al suo solito, bensì è sconvolto.
<< David non è mio figlio!>>
Alessandro non si aspettava di certo quella frase e annuisce.
<<Non è una domanda, stolto!>>
Il silenzio cala pesantemente nella stanza e tocca al capo dei Ribelli iniziare la difficile discussione.
<< Non so cosa hai sentito del nostro discorso, ma ti garantisco che lei mi odia. Esmeralda ama te, non me.>>
Il re ride tristemente.
<<Tutte quelle belle parole, tutti quei baci.. menzogne! Erano sole menzogne! Ero cieco dall'amore e non mi sono mai reso conto che incontrava te, e chissà cosa facevate insieme!>>
Alessandro si arrabbia.
<<Tu sei un idiota! Lei ti ama! Altrimenti non sarebbe venuta a salvarti! Mi ha addirittura minacciato e mi ha quasi ucciso per riprenderti! Come puoi non essertene accorto!>>
Vito punta lo sguardo dritto in quello del nipote.
<<Allora dimmi, sinceramente, vi siete incontrati a palazzo? Avete nuovamente fatto.. sesso dopo che mi sono sposato con lei?>>
Alessandro si sente a disagio.
<<Qualunque cosa sia successa a palazzo, qualcosa è cambiato. È corsa da te appena ti ho rapito! Mi ha proibito di vedere mio figlio, per te! Se questo non è amore, io non so quale definizione dargli. È vero che la amo, ma quando ci siano scontrati nel bosco, e mi ha detto che mi odia, mi si è frantumato il cuore!>>
Il re resta scioccato e ritorna a guardare il vuoto.
<<Liberami!>>
Alessandro lo guarda perplesso.
<<Sei pazzo? Non ci penso neanche!>>
<<Liberami, che ti rompo quella faccia da culo che hai! Stronzo!>>
Il capo dei Ribelli non ci vede più e lo prende di peso sulle spalle e lo scaraventa sul ponte, davanti a tutti i marinai.
<<Non attacco un uomo indifeso!>>
Lo libera dalle funi e gli dà un pugno in faccia.
In quel momento, i marinai iniziano a tifare per Alessandro e, a causa di tutto quel casino, richiamano l'attenzione di Erik.
<<Cosa sta succedendo? Una rissa?>>
Un uomo divertito gli indica il punto in cui due uomini si stanno prendendo a pugni.
<<FERMI! Alessandro cosa stai facendo??>>
Ma il capo dei Ribelli non lo calcola e si rotola a terra con il re.
Con il peso del proprio corpo, Alessandro, lo sovrasta e inizia a tirargli pugni in faccia di continuo.
Vito gli tira un calcio sulla schiena, spostando di lato il nemico e subito lo riempe di calci, poi lo prende di peso e lo scaraventa contro l' albero maestro.
Il nipote si alza a fatica e corre con la testa contro il suo petto, facendo perdere fiato al re.
Erik, stufo di quella litigata, ordina agli uomini di dividerli.
Presto Vito si ritrova con i polsi e le caviglie legati, inginocchiato davanti al fratello.
<<Non so cosa hai in mente, ma io non sono buono come Alessandro e non ti libererò con tanta facilità!>>
Il re non lo calcola e si volta verso il nipote.
<<Hai vinto te. Ti guiderò alla formula. Forse così lei mi perdonerà e mi amerà veramente stavolta.>>

Esmeralda ama il mare, e poter stare tutto il giorno a contemplare l' immensa distesa d'acqua, la rilassa.
Con la mente, viaggia al suo primo viaggio in mare con Vito, lui l'aveva consolata, coccolata e...
Il gridolino di un neonato, che necessita di mangiare, richiama i suoi pensieri.
Senza pensarci due volte scende nella sua camera e allatta David.
Marta è lì con lei, per andare più veloci hanno scelto una piccola imbarcazione, ma con poche cabine, quindi la dama di compagnia è costretta a dormire con Esmeralda, anche se è felice di poter condividere il letto con la regina invece che con un qualsiasi marinaio, o peggio.
<<Come mai sei così tanto felice Marta?>>
La dama è titubante a rispondere.
<<Nelle favole degli umani si parla molto di una terra in cui tutti sono liberi dai Vittoriosi, e sapere che tra poco ci andrò... lo trovo a dir poco elettrizzante!>>
Esmeralda sorride.
<<Nel mio paese non eravamo consapevoli della vera natura dei Vittoriosi. Per noi erano le nostre guardie, punto. Ci ritenevamo uomini liberi, ma la realtà mi ha stravolto.
Ben o male a Rimina i cittadini sono consapevoli della propria posizione>>
La dama non è ancora convinta.
<<Forse è meglio pensare di essere liberi che carne da macello. Ogni giorno pensavo che fosse l'ultimo, non è vita questa.
A Feneis sei inconsapevole di ciò che sta accadendo e ti godi appieno la vita.>>
Le due donne sorridono amaramente.
<< In ogni caso non si sta bene.>> sostiene Esmeralda; poi prende tra le braccia David per fargli fare un ruttino.
<<Intanto, prendimi il libro>>
Marta si gira, e tira fuori il diario rosso da sotto il cuscino, che fino a pochi giorni prima era custodito nella biblioteca privata del re.
<< Grazie Marta! Cerchiamo la prossima tappa!>>

I giorni passano lenti e il mare cambia spesso all'improvviso da calmo a mosso.
Un giorno la regina viene chiamata a prua dal capitano.
<< Guardate laggiù! Quello, prima della Grande Guerra Chimica, veniva chiamato stretto di Gibilterra!>>
Stephan si affianca a loro due e con fare sapientone spiega che lo stretto di Gibilterra si trova tra due continenti, a destra l' Europa e a sinistra l' Africa.
Poi, spiega che lo stretto unisce oceano e mare.
Esmeralda resta a bocca aperta da quelle nozioni, mentre il capitano sbuffa perché gli è stata rubata la scena.
<< Ne sono a conoscenza anch'io di tutte queste cose! È da anni che navigo in queste acque!>>
Stephan invece lo guarda autoritario.
<< Non tanti anni quanto i miei!>>

Dopo quasi un mese, Alessandro e i suoi uomini, finalmente sbarcano sulle coste del Congo di notte.
<< Allora, mio caro re! Dove dobbiamo andare?>>
Il re si guarda attorno, non è abituato ad andare così lontano, e tutte le sue conoscenze si basano su un vecchio diario mal ridotto.
<< Quando Sebastian è arrivato qui, ha percorso buona strada per nord-ovest. Quando raggiungeremo un villaggio saprò come orientarmi.>>
<<Ottimo! Portate a terra le carrozze e le vivande! Prima dell'alba voglio essere lontano da qui! Non mi sorprenderei se tra pochi giorni arriva Esmeralda! Quindi marinai spostate verso sud l'imbarcazione e aspettateci lì! Mentre voi, Ribelli, con me!>>

La Regina e il RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora