Capitolo 41- Il labirinto

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Nel labirinto, le pareti risultano strette e l'aria che passa, è così povera d'ossigeno che respirano a fatica e sono costretti a camminare in fila indiana, con a capo Vito.
I soldati continuano a far scorrere le liane, che diventano spaventosamente sempre meno.
Qualche volta capita che riincontrano la liana precedentemente lasciata a terra.
<<Stiamo girando in tondo.>>
Sbuffa Alessandro, non è felice di non essere a comando, ma non ha abbastanza conoscenze per poter guidare tra quei cunicoli.
Esmeralda invece si sente spaventata da quel luogo, non si sente al sicuro e si chiede come mai nessuno si è accorto di quel posto.
<<Secondo voi come facevano ad orientarsi Sebastian e i suoi uomini?>> chiede per poter sentire qualcosa che non corrisponda solo a quei passi.
Vito tiene davanti a sé la torcia. L'urlo sentito all'entrata di quel luogo lo ha reso ansioso. Il diario non parlava della presenza di qualcuno lì dentro, ma loro sono immortali e c'è la possibilità che qualcuno sia sopravvissuto.
Stephan non si è ancora risvegliato dal suo stato di trans. Continua a camminare dritto a sé con lo sguardo perso nel vuoto, ma finalmente pronuncia parola.
<<Una volta qui c'erano delle indicazioni. Più che altro erano dei segni quasi irriconoscibili negli angoli delle pareti. Ne ho visti alcuni e altri sono spariti.>>
Esmeralda resta strabiliata.
<<Te sei già stato qui? E perché non ci hai detto dei segni prima? Un momento che ci facevi qui?>>
Ma lo sguardo di Stephan ritorna vuoto. Vito si ferma bruscamente e fa segno agli altri di far silenzio.
All'improvviso i cunicoli si sono aperti in una specie di sala rotonda che porta ad altri cunicoli ancora.
Al centro di essa vi è quello che sembra una bara. Stephan fa cadere l'uomo davanti a sé e corre davanti alla bara.
Vito indica ai suoi uomini di guardare attorno ad ogni angolo delle pareti dei segni che possano aiutarli a capire la direzione giusta.
Due uomini invece, si mettono ai lati della bara e come un pazzo, Stephan chiede di aprirla.
<<Muovetevi! Devo vedere se è lei!>> continua a dimenarsi contro le chiusure.
Esmeralda guarda interrogativa Vito, consapevole che qualunque cosa contenesse quell cassa, sicuramente è la motivazione che ha condotto Stephan lì.
<< Stephan adesso ti aiutiamo noi ad aprirla. Solo smettila di fare il pazzo!>> Gli dice con un tono dolce e al contempo severo la regina.
Stephan annuisce e s' allontana, permettendo agli altri di aiutarlo a sollevare il coperchio.
All'interno giace il corpo di una donna bellissima. Ha i capelli lunghi e castani e le curve ai punti giusti. È talmente affascinante quanto terrificante.
Il colore della pelle è grigiastra con qualche linea blu che corrispondono alle vene ormai vuote da molto tempo.
Le uniche cose rosee sono le labbra, da sembrare estranee a quel corpo.
Esmeralda alza lo sguardo e nota che il lato interiore della bara è completamente pieno di graffi.
Un' antica paura pervade la regina e prende delicatamente il re per un braccio e lo attira a sé.
<< C'è qualcosa che non va! Guardala!Sembra morta ma è qui da millenni! Neanche le sue ceneri ci dovrebbero essere! >>
Anche Vito non sembra convinto da quella donna, soprattutto non le piace quale potrebbe essere il suo rapporto con gli altri dato che è rimasta rinchiusa lì dentro per chissà quanti anni.
Indeciso sul da farsi ordina a Stephan di alzarsi.
<<NO!>> Gli urla contro l'altro.
<< Ragionate Stephan! C'è qualcosa che non quadra! Chi è lei? E come mai non è diventata cenere? >>
L'uomo si alza arrabbiato.
<< Lei è Giovanna! L' hanno uccisa! Tu e la tua famiglia siete dei mostri!!>>
Gli urla di rimando l'altro infuriato.
<< Hai notato tutti quei graffi? Significa che è stata messa lì dentro viva! E noi possiamo sopravvivere anche senza aria per sempre!! Forse quel grido che abbiamo sentito entran...>>
Non finisce la frase che un urlo atroce di uno dei suoi uomini riempe la sala.
Tutti si voltano verso la bara e con orrore notano che la donna si è seduta e sta sbranando il collo di uno dei soldati. Continua con il suo pasto molto velocemente fino a non lasciare nulla di quell'uomo.
Via via che mangia, la sua pelle torna ad avere un colorito più roseo, ma i suoi occhi sono di ghiaccio.
Esmeralda resta paralizzata a quella scena, che gli ricorda molto il giorno in cui tutto è cambiato.
Vito le prende una mano e Alessandro, per istinto, gli prende l'altra per rassicurarla.
Stephan, per nulla spaventato si avvicina, mentre lei si alza in piedi dalla tomba.
Il suo sguardo non esprime alcun sentimento, nei confronti di quell'uomo che la conosce.
<< Tesoro mio! Sono io Stephan!>>
Fa un passo avanti ma lei con un balzo si getta sul soldato più vicino a lei e inizia a sbranarlo.
Vito comprende che non c'è nulla da fare.
<< Scappate!! Ora!! Deve essere uno degli uomini dagli occhi di ghiaccio!>>
Si voltano verso il soldato che ha trovato i segni verso la giusta direzione e iniziano a scappare.
Alessandro si stacca da Esmeralda e inizia a tirare per un braccio Stephan, che è rimasta inginocchiato davanti alla bara.
<< Andiamo forza! Muoviti da qui!>>
Ma lui non si smuove.
<< Non voglio! Non è più lei!>>
Ma Alessandro riesce ad alzarlo.
<< Adesso tu vieni con me! Dobbiamo fuggire da qui se non vuoi essere carne da macello.>>
I due uomini iniziano a correre verso gli altri in cerca del laboratorio.
Stanno per raggiungerli quando la donna dagli occhi di ghiaccio li sta per raggiungere.
<< Attento!>>
Gli urla il capo dei Ribelli e gli abbassa la testa.
Purtroppo la donna riesce a prendere un uomo che ha le ultime liane e inizia a sbranarlo.
Alessandro e Stephan la sorpassano cercando di starle alla larga.
Vito ed Esmeralda corrono mano nella mano e si ritrovano difronte ad una biforcazione senza segni.
<< E adesso?>> chiede lei.
Vito fa per girare a sinistra ma Stephan da dietro gli urla:
<< No! Vai a destra!! >>
Continuano correre finché la strada si allarga portando davanti a cinque porte.
Il re guarda Stephan.
<< Non ricordo. So che tutte portano al laboratorio ma solo una si apre veramente.>>
Iniziano a spingere ogni porta, anche se da lontano si iniziano a sentire le urla di dolore e piacere di quella donna.
<< Sbrighiamoci!>>urla Alessandro.
Finalmente alla porta al centro sentono una specie di serratura che nonostante tutto non apre la porta.
Esmeralda si mette le mani tra i capelli e guarda in alto pensando a suo figlio che resterà orfano, se non si salvano.
Alzando la testa si accorge di una scritta.
<< Lassù! Non capisco cosa c'è scritto ma scommetto che è un modo per entrare!>>
Alessandro ed Stephan iniziano a tradurre.
<< Il sangue! Ci vuole il sangue!>>
Vito si taglia sulla mano e fa colare il sangue sulla serratura.
Crack
Finalmente un suono lodevole per le orecchie fa aprire la porta.
Purtroppo la donna li ha raggiunti e riesce a prendere per le gambe uno dei soldati e portarlo via.
Colgono l'occasione per chiudere la porta dietro di loro.
<< Chi diamine è quella?>>
Domanda Alessandro.
<< Mia moglie.>> risponde con tono strozzato Stephan.

La Regina e il RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora