Capitolo 25-Scappare

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~Michel alzò lo sguardo e notò Noir che la guardava gelidamente.
<<Prendetela! >>
Le gambe della consigliera si mossero da sole verso l'uscita più vicina.
Le guardie le stavano alle calcagna, e la ragazza provò a mischiarsi tra la folla. Quando vide che la stavano perdendo di vista, scavalcò le mura di cinta e iniziò a correre nel bosco.
Gli uomini del conte la inseguirono finché il loro capo gli ordinò di fermarsi, ragionando sul motivo per cui lasciarla scappare.
<<Non può tornare indietro e domani all'alba verrà arrostita dal sole>>~

Flavia si interrompe il racconto come se fosse improvvisamente paralizzata, e rivolge lo sguardo verso la porta della biblioteca.
Esmeralda si volta, cercando di capire il motivo per cui la dama di compagnia abbia smesso di parlare, e riconosce il re che guarda furibondo le tre donne.
<<Cosa sta succedendo?>>
La regina si alza tranquillamente e gli va incontro.
<<Ho ordinato a Flavia di raccontarmi la storia di Julie>>
Vito sembra arrabbiarsi solo di più.
<<Allora ti dico io cos'è successo dopo.
Michel si riparò nelle vecchie case abbandonate finché non si presentò alle porte della mia città. Quando mi raccontò cosa era successo, ho punito Noir. Inoltre ho preso la decisione che Julie riprenderà il governo che le spettava per diritto di nascita appena compirà la maggiore età.
Adesso, mie care dame di compagnia andate.. dove dovete andare, e lasciate me e mia moglie da soli!>>
Le ragazze non se lo fanno ripetere due volte e, quasi correndo, escono dalla biblioteca.
Esmeralda sbuffa.
<<Si può sapere cosa ti prende?>>
<<Non voglio che tu sappia la storia di Julie per ora.>>
La regina incrocia le braccia.
<<Ovvio. Arrivi te e senza motivo mi imponi qualcosa!>>
Lui si avvicina alla sua faccia puntandole l'indice.
<<Non.. Bah.. Va bene. Ti racconterò la vera storia.>>

~Michel corse dritto a sé, senza sapere dove andare di preciso, finché degli uomini la circondarono.
Si fermò, stringendo a sé la bambina e, s' inginocchiò in segno di resa.
Non fate del male alla bambina.
<<Cosa fai qui fuori, sola e con una bambina?>>
Chiese uno di questi.
<<Sono Michel. Sto scappando dagli uomini del conte di Moisser. Vogliono ucciderci.>>Disse con una punta di pianto.
<<I nemici dei nostri nemici sono nostri amici. Benvenuta tra i Ribelli Michel>>
La ragazza si alzò con un sospiro da terra, e con sua grande sorpresa si ritrovò difronte ad Alessandro.
Subito s' inchinò davanti al nipote del re.
<< Alzati. Qui siamo tutti uguali. Ora raccontami cosa è accaduto.>>

Michel, dopo il racconto, fu portata in un villaggio sotto la scorta dei Ribelli.
Alessandro si mostrò un vero e proprio gentiluomo nell'accoglierla.
<< Consigliere, ti voglio offrire un carro per poter viaggiare anche di giorno, ovviamente con l'aiuto dei novizi per trasportarti. Devi arrivare dal re prima degli uomini di Noir per spiegare la situazione. Il sovrano è un uomo giusto e saprà aiutarti.
In cambio voglio solo una cosa.>>
La ragazza non trattenne la gioia.
<<Qualunque cosa!>>
<<Non dovrai dire a nessuno che cosa sono>>
Michel annuì.
<< Lo prometto.>>

In pochi giorni raggiunse Rimina anche se, a mezza giornata di cammino dalla città, i novizi la lasciarono sola nel proseguire il viaggio per non farsi riconoscere.

Giunta al re, con la bambina in braccio, chiese un incontro privato e urgente.
Vito conosceva bene quella donna, erano praticamente cresciuti insieme.
<<Michel! Che piacere incontrarti! Qual buon vento ti porta qui?>>
<<Un vento di guai>>
La ragazza raccontò per filo e per segno l'accaduto nel regno di Moisser, senza tralasciare la fuga nei boschi e l'incontro con il capo dei Ribelli, ma mantenendo la promessa fatta.
Il sovrano si chiuse nei suoi pensieri.
<<Ciò che mi racconti è grave! Non sappiamo se questa bambina sarà umana o Vittoriosa.>>
<< Julie presenta ogni tratto di noi Vittoriosi! È sicuramente una di noi, e merita il diritto di diventare contessa!>>
Il re annuì.
<< Bene. Fino alla maggiore età la bambina resterà qui a palazzo con me, Noir verrà punito per il suo crimine, ma celeremo i miei dubbi sull'appartenenza della bambina. Tutti sapranno che è una di noi.
Nel frattempo te prenderai le redini di Moisser.>>
Michel lo guardò stupefatta.
<< Io? Ma sono solo una consigliera!>>
<< Sbagli! Nessuno conosce bene quel paese come te, e sarai un ottima istruttrice per Julie. >>
Michel però non si accontentò, e con un sussurro chiese.
<< E i Ribelli?>>
<<So che sei una persona d'onore e non mi dirai mai chi è il loro capo. Neanche sotto tortura. Mi sei fedele e mi fido di te, quindi ti dico subito che dopo aver risolto la questione Noir, andrò personalmente nel villaggio dei Ribelli. >>
La consigliera annuì.
<<Grazie mio re.>>

Nei giorni seguenti Noir fu imprigionato e decapitato, mentre Michel prese il suo posto in comando .

Il re provò a rintracciare il villaggio dei Ribelli ma trovarono solo cumuli di oggetti inutili o cestinati. Segno che qualcuno era stato lì.~

<< Ed ora, la piccola Julie, riempe le giornate degli abitanti di questo castello con la sua vivacità.>>
Esmeralda guarda sorpresa suo marito.
<<C'è qualcosa che ho detto che non ti è piaciuta?>>
Chiede il re perplesso dal comportamento della regina.
<<Sei... Sei stato clemente e buono nei confronti di quella Michel.>>
Vito è ancora stranito.
<<Ho fatto la cosa giusta. Come chiunque altro avrebbe fatto>>
Esmeralda scuote la testa e prende il viso del marito tra le mani.
<<No, hai fatto di più! Dimostri tanta freddezza ma dentro sei molto generoso. Hai dato la possibilità ad una bambina di sopravvivere ed hai concesso ad una donna di mantenere il proprio patto.
Ti amo per questo Vito.>>
Il re quasi cade dalla sedia a quelle parole.
<< Temo di non aver capito bene>>
Lei sorride
<<Ti amo Vito, ora so con certezza che amo solo te. Quello che provavo per Alessandro era solo un sentimento di una ragazzina con la sua prima cotta, anche se continuerò ad amare i suoi ideali>>
Esmeralda lo bacia con tenerezza.
Il re crede di aver sentito il discorso più bello del mondo.
La prende per i fianchi e la solleva da terra girando in tondo felice come un bambino.
<< Ti amo Esmeralda. Solo con te mi sento completo. Sono felice che nostro figlio nascerà in una famiglia in cui verrà amato.>>
Alla regina si smorza il sorriso.
<<Ho detto qualcosa che non va?>>
Chiede il re premuroso.
<<No, è solo un calcio di David.>>
Vito la guarda interrogativo.
<<Chi è David?>>
Esmeralda arrossisce
<<Nostro figlio! Voglio chiamarlo così!>>
Il re bacia il pancione.
<<È il nome perfetto per un re!>>

La Regina e il RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora