Capitolo 16- La quiete prima della tempesta

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Alessandro si irrigidisce alle parole di Esmeralda.
<<So dove si trova il Libro>>
Si risveglia da quel sogno che si trasformava in realtà.
<<Dov'è?>> chiede senza indugiare oltre.
La regina racconta l'accaduto tutto d'un fiato, tralasciando l'incontro con il re nei giardini, anche se Erik sembra divertito dalla caccia al tesoro.
Alessandro invece s'incupisce.
<<Busi si trova a 3 giorni di viaggio da qui. Probabilmente ha ingaggiato un novizio, ma la partenza del re per quel luogo risulterebbe sospettosa per chiunque di questi tempi.
Il duca è meschino e neanche il re si fida pienamente di lui>>
<< Come possiamo raggiungere quel posto se non si può viaggiare di giorno?>>
Chiede Esmeralda pensierosa.
<<Per il mare. Siamo ad 1 ora dalla spiaggia e Busi è un porto. Lo raggiungeremo in un giorno così che per il mattino siamo già sul punto d'incontro e al riparo dal sole. Nel caso vi siano imprevisti ci si può riparare all'interno della barca.>>
Alessandro è ancora perplesso.
<<Io partirò domani in carrozza, anche se più lenta rispetto ad altri mezzi, è l'unico modo per essere già lì per il vostro arrivo>>
Il capo dei Ribelli bacia un' ultima volta Esmeralda e scompare nelle ombre del giardino.

Durante la mattinata il re ha già comunicato dell'imminente partenza e tutti corrono per i preparativi.
Flavia è più felice del solito e le racconta le proprie esperienze in quella città.
<<Busi è la città più bella dopo Rimina! Ci sono dei grandi mercati gestiti dagli esseri umani e si trovano le più belle vesti che conosca!... >>
Gli occhi le si illuminano a parlare del duca.
<<Sapete, il duca è un bellissimo uomo, solo che scarta le donne come cioccolatini e non si è mai legato a nessuna in particolare.
Ha sempre detto che avrebbe sposato colei che lo farà veramente impazzire d'amore, ma si deve sbrigare, tra 40 anni dovrà cedere il proprio regno a un figlio!>>
Esmeralda inizia a temere che Julie sta influenzando fin troppo anche Flavia con il suo chiacchiericcio.

Il re per quella settimana non riceve udienze e passa le notti nel piccolo porto lì vicino per sistemare al meglio la nave.
Raramente incrocia la moglie e gli accenna a malapena un saluto.
Inoltre di giorno Vito resta rinchiuso, con i suoi secondi nella sala del trono.
Soltanto il giorno prima della partenza decide di riposare con la moglie.
Esausto si corica affianco a lei e la stringe a sé.
Per Esmeralda quel calore trasmesso tramite un abbraccio cancella tutto il peso di essere stata sola per quel periodo.

Il viaggio in barca risulta molto più difficoltoso del previsto.
In partenza il mare è calmo e il cielo è pulito, ma presto si inalza un forte vento che rende il mare da mosso ad agitatissimo.
Inizia a piovere forte contro la loro direzione, da prua a poppa, ed enormi onde s'imbattono sulla nave.

Il capitano è un uomo di 256 anni che fin da piccolo naviga su quelle acque.
<<Mia regina state tranquilla! Il mare porta meno problemi rispetto alla terra ferma!>>
dice mentre la nave va contro un' altra onda e lui cerca di sferzarla con il timone.
Esmeralda il mare l' ha visto per la prima volta qualche mese precedente e non immaginava che potesse diventare così pericoloso.
I marinai si concentrano per ammainare le vele e si legano ad ogni appiglio per non cadere in mare.
Il re e la regina, con le loro guardie, vengono mandate all'interno dello scafo per sicurezza.
La barca ondeggia pericolosamente e più di una volta Esmeralda teme che da un momento all'altro possa cappotarsi.
Il re, vedendo la moglie spaventata, decide di fare uscire i suoi uomini della cabina e la porta sul letto spoglio.
Esmeralda l' abbraccia forte a sé e Vito appoggia la testa sulla sua.
<<Tranquilla cara. Il capitan Morgan ha affrontato situazioni peggiori.>>
Lei però non si sente rassicurata.
<< Perché dobbiamo andare così lontano?>>
Lui la stringe ancora più a sé.
<<Devo vedere di prima persona se si rispettano i miei voleri. Ora riposa un pò. >>
Il re inizia a canticchiare a bocca chiusa una vecchia ninna nanna; Esmeralda sentendosi meglio si addormenta.

<<Mi dispiace ma è diventato giorno>>
Esmeralda apre lentamente gli occhi.
La voce del capitano risuona nella cabina.
<<Va bene resteremo qui. Ma chi starà al timone se voi non potete stare fuori?>>
<<Un umano. Quasi tutti i miei marinai sono umani.>> dice con voce tremante.
Il re sembra deluso.
<<Molto bene, avvisatemi quando è notte.>>
e richiude la porta dietro di sé.
La regina si alza dal letto e si sistema il vestito, ma il re, più veloce di lei, la blocca e inizia a frugare tra le sue gonne.
<<Cosa fai?>>
Di tutta risposta Vito la guarda con quegli occhi d'oro in modo malizioso e le sfila completamente i vestiti.
<<È stata una settimana lunga e stancante ed ora, voglio congiungermi con mia moglie>>
Lei ride di gusto e prova a scappare.
<< Eh no! Non vai da nessuna parte>>
La prende per la vita, la carica in spalla e la posa delicatamente nella vasca.
<<Ho prepara un bagno caldo e fidati che nessun bagno è figo senza di me!>>
Esmeralda gli schizza dell'acqua, ma lui le blocca i polsi con una mano e la bacia con ardore.
<<Mi sei mancata>>
<<Anche te>>
Ogni carezza provocava brividi di piacere e ogni bacio scalda i loro movimenti.
Bagnano tutto il pavimento ma non gli importa nulla.
Quello che più conta ora, è che finalmente sono nuovamente uniti e insieme.

Esmeralda si chiede se da prua della nave si può vedere la costa. Si riveste velocemente per andare fuori, ma il re, nudo sul letto, le chiede
<<Cosa stai facendo?>>
Lei fa le spallucce
<<Semplice, salgo>>
Dagli occhi d'oro di lui scompare la dolcezza e si riveste di freddezza.
<<Te non vai da nessuna parte!>>
e si alza subito dal letto.
<<Perché no?>>
Ecco un attimo prima dolce e dopo incazzato
<<Cosa c'è di male?>>
<<Sono tutti umani lassù e non voglio che si facciano strane idee.>>
Ma che diamine dice? E se.. ahahah è geloso!
Lei lo guarda divertita
<<Io ci vado ugualmente>>
Il re cerca di prenderla per un braccio ma lei è più veloce; mentre lui, nudo come un verme, non può uscire dalla cabina.
Il re tuona comandi dalla sua stanza ma sono parole volate al vento.

Il sole splende nel cielo e il mare è ritornato calmo.
Vuole vedere meglio dall'alto e inizia ad aggrapparsi sull'albero maestro.
<<Signorina cosa state facendo?>>
Sente da sotto. Lei si volta e il marinaio riconosce la regina.
<<Scusatemi non vi avevo riconosciuto con quei pantaloni.>>
Lei ride
<<Tranquillo! Voglio solo vedere dall'alto il panorama!>>
Lui smorza un sorriso.
<<Guardate verso prua! Vedrete gli scogli della costa in lontananza!>>
Lei decide di seguire quel consiglio e, una volta giunta in punta, si siede a gambe a penzoloni.
Aveva ragione il marinaio. Da lassù c'è una vista magnifica, sembra di essere padroni del mondo.
Ah che pace!

La Regina e il RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora