Ogni membro della famiglia viene caricato sulle spalle di un guardiano e trasportato velocemente a Feneis. Più si avvicinano alla città, più l' angoscia sovrasta Esmeralda.
Ci avevano messo tutta una giornata per allontanarsi da quel luogo, con molte speranze nel cuore, ma ciò che avevano incontrato, ha solo portato angoscia e paura in poche ore.
Gli uomini in nero, dopo un ora, raggiungono le mura fortificate e con un balzo sono dentro.
Esmeralda non si aspetta che l'entrata di quell'edificio, che per tanti anni ha potuto osservate solo da fuori, sia in alto.
Varcano un portone di legno, alto due volte più di lei e si ritrovano in un gran salone bianco, in cui vi sono uomini in nero e persone con vesti molto leggere e bianche, forse umani.
Camminano a lungo finché la donna si ferma
<<Saluta i tuoi familiari, da qui in avanti, andremo da sole>>.
Esmeralda abbraccia uno a uno i suoi cari. Il padre le accarezza una guancia e le dice
<< Qualunque cosa succeda, noi ti ameremo sempre >>
Più che un saluto sembra un addio.
Jasmine in lacrime non pronuncia parola, mentre Anna le sussurra
<< Scusa se ti davo della pazza e ti ricordi le scarpe che tanto amavi blu? Beh, te le ho rubate perché mi piacevano molto>>
Esmeralda soffoca un risata
<< Tranquilla! Quando tutto sarà finito, te ne regalerò un paio molto più bello!>>.
La donna, annoiata dalla scenetta familiare, la prende per un braccio e la trascina davanti a un bancone, dietro al quale una ragazza riccia e rossa preme tasti a caso su una tastiera, in cui le lettere premute, compaiono successivamente su una scatola piatta e grigia.
<< Ignis del Romuel. Porto una futura novizia per l'addestramento.>>
La rossa squadra Esmeralda e con aria scocciata indica una porta affianco a sé dicendo:
<< Ti auguro che quest'ultima sopravviva. Siamo a corto di novizi, muoiono tutti prima del trattamento.>> Detto ciò, le lascia andare.
Aspetta cosa? Divento novizia, qualunque cosa essa sia, solo per morire? Spero di farcela.
La stanza in cui entrano, anche quest'ultima bianca, è piena di attrezzi di tortura e da palestra e una parete vetrata si affaccia a dei binari del treno su un prato.
<< Io sono Ignis e tu non mi piaci. Ma ti farò cambiare quell'espressione in qualcosa di più duro e maturo. Purtroppo l'hai detto a me di farti ciò che voglio, quindi sarò io ad allenarti e se sopravvivi, farai da guardiana di giorno. Come avrai ben notato ci sono solo uno o due uomini in nero di giorno, mentre di notte siamo di più. Il motivo lo capirai più tardi quando sarai novizia. Sappi che mi divertirò moltissimo con te! >>Con sguardo maligno, si lecca le labbra.
<<Ora muoviti e corri finché i tuoi polmoni esplodono!>>.Sei giorni. Sei giorni interminabili. Sei giorni in cui non c'è differenza tra dì e notte. A Ignis non importa nulla. Lei è sempre vigile e sveglia. In tutti quei giorni non ha mai chiuso occhio. O almeno, a Esmeralda sembra così.
Hanno iniziato con la corsa, non può fermarsi neanche mentre beve e non gli si è posto un limite di tempo di corsa. Deve correre e basta. Quando sente le gambe doloranti, supplica di fermarsi, ma Ignis le permette solo di camminare e le passa un pezzo di pane.
Esmeralda non ci vede più dalla fame e sbrana quel piccolo pasto mentre cammina.
La donna bionda però non le da tregua e una volta finito il pasto le fa riprendere un' andatura più veloce, fino a che, priva di forze, Esmeralda non sente più i polmoni e gli occhi iniziano ad appannarsi.
Devo continuare per loro. Devo farce...
Ma la forza l'abbandona e sviene sul pavimento.
Non sa quanto ha dormito, ma aprendo gli occhi, vede che fuori è notte e un odore nauseabondo di smalto la travolge.
<<Ecco la piccola sfigata che sviene, quando nell'altra stanza ci sono i suoi cari che hanno la vita appesa ad un filo!>> detto ciò muove velocemente le dita, per asciugare lo smalto e le rivolge uno sguardo che la schernisce da capo a piedi.
Riprendono con ulteriori esercizi che non vengono interrotti neanche dai piccoli pasti e ognuno, finisce con Esmeralda che sviene.
Il sesto giorno Ignis proclama che, quel dì, avrebbe sfidato gli altri umani che si sono allenati per sopravvivere come lei. Più tardi, scopre che quelle persone sono le stesse che anni prima, da piccola, ha visto nella stanza in cui facevano le orgie.
<<Dobbiamo sopravvivere ma se voi vi estinguerete, noi moriremo con voi.>> Esmeralda non riesce a dare un vero e proprio senso a quelle parole.
La spingono sui binari morti con le altre persone vestite di bianco. Si volge per capire cosa sta succedendo ma si accorge, spaventosamente, che un treno sta partendo in lontanza verso di loro.
Inorridita inizia a spintonare quelle persone e Ignis, guardandola da lontano, ride di gusto. Il treno si avvicina sempre di più e per quanto lei corre, non si allontana abbastanza.
Ragiona Esmeralda! Ragiona! Non ti hanno dato delle regole e se vuoi puoi buttarti sul treno e.. no, non sono in forze per saltare così in alto.
Ma poi arriva la genialità!
Ma certo non ci sono regole!
Decide semplicemente di buttarsi di lato e gli uomini in nero non la riportano sui binari.
Ignis sembra quasi dispiaciuta.
<< Hai capito il trucco. Nessuno ti ha detto se dovevi correre o spostarti. Questa non è una prova di abilità, bensì di intelligenza. Tutti, vedendoci ai lati, pensano che li riportiamo sui binari, ma te sei stata furba. Ora hai la giornata libera. Domani dovrai affrontare il trattamento. Vattene nella sala d'ingresso se non vuoi vedere cose che non potresti sopportare>>
Esmeralda si volge verso i binari e nota che tutti sono morti. Nessun sopravvissuto. L'odore di sangue le da alla testa e prima di vomitare, scappa nell'altra sala.La stanchezza prende sopravvento, ma decide di provare a cercare la propria famiglia.
Torna dalla donna rossa e le chiede informazioni ma quest'ultima le porge un cartello:
NON PARLO CON GLI UMANI!
Stanca e distrutta, decide di salire le scale a chiocciola che portano a dei divanetti, che le è capitato di vedere entrando in quel maledetto posto.
Improvvisamente, una mano le copre la bocca e in pochi secondi si ritrova in una stanza, seduta sulle gambe di uno sconosciuto, su di un letto.
Ti prego ti prego ti prego, non uccidermi! Non ora che ho una possibilità!
Chiude gli occhi aspettando il colpo di grazia che non arriva.
Il ragazzo la tiene contro di sé annusando i suoi capelli.
<<Piccola vedo che sei maturata bene. Ma non mi hai dato ascolto quando ti ho scritto quel biglietto.>> sospira e le lascia la mano dalla bocca.
Esmeralda si volta verso quella voce, che nonostante siano passati molti anni, non è cambiata di una virgola.
Alessandro, il ragazzo che da bambina l'ha salvata e che la notte l' ha sorvegliata, la tiene inchiodata lì, su di sé, in un abbraccio poco amichevole.
<<Tu...>> le parole le rimangono in gola. Non riesce a credere di rivederlo.
Lui le sorride e le sistema un ricciolo ribelle dietro l' orecchio.
Questo maledetta bambina che non ha paura di nulla si caccia sempre nei guai. E io stupido come sono che faccio? La proteggo e ora? L'aiuto.. idiota idiota idiota
<<Ciao piccola, sei sempre più bella e ho deciso di aiutarti, quindi ora vieni con me>>
La solleva da sé e le prende la mano, come se fosse la cosa più normale al mondo.
<<Non fidarti dei guardiani. Ti aiutarò a fuggire e salvare la tua famiglia.>>
Le disse aprendo una porta.
Come dei guardiani? Lui non è uno di loro?
Ma mentre pensa questo, si ritrova di fronte ad una stanza come la precedente con i suoi cari.
<<Mamma! Papà! Anna!>>
Scoppia a piangere e sorpresi quanto lei d'incontrarla, le corrono incontro e l'abbracciano. La famiglia finalmente è riunita.
<<Come stai? Ti vedo dimagrita. Ti fanno mangiare? Ti hanno fatto del male? >>
Vincenzo riempe di domande la figlia ma quest'ultima tace su tutto.
Poi una voce li richiama<< Il tempo stringe, dobbiamo andare>>.
Tutti annuiscono e il padre ricorda ad Alessandro << Mantieni il tuo patto>>
E lui, con una smorfia, fa cenno di sì.
Escono dalla stanza ed Esmeralda non trattiene la lacrima che fuoriesce sai suoi occhi.
Che patto?
Prima che possa porgere la domanda, viene scaraventata contro il muro e Alessandro avvicina la bocca al suo collo.
In quel momento passa un guardiano che non li calcola di striscio.
<<Scusa ma il tuo odore è forte mentre il mio copre il tuo. >>
La guarda negli occhi e in un momento d'intesa, la lascia andare.
<<Scendi giù senza di me e non raccontare nulla a nessuno>>
Lei esegue gli ordini. Ma neanche finisce le scale, che Ignis la fulmina con lo sguardo. Le sue labbra sono rosso fuoco e se la ritrova difronte in pochi secondi.
<<Ti piace gironzolare eh? Bene data la tua curiosità trovo un modo per smozzartela!>> Con queste parole la porta veloce in una stanza piena di candele e la incatena al centro di essa. <<Ti piace il fuoco? Perché questo brucerà molto! E dato che sei irrispettosa scelgo la via più dolorosa per te! Iniziamo con il trattamento! Ti auguro di morire subito se non vuoi soffrire troppo.. ma che dico.. spero che soffrirai moltissimo! >> e con quelle parole prende una siringa lì vicino, piena di un liquido verde.
Le stringe forte il braccio e infila l'ago in vena nel modo più forte possibile.
<< Addio piccola importunatrice!>> e la lascia sola, con una risata da far tremare le pareti.
Esmeralda sente il proprio corpo esplodere sotto di sé. Il calore che sente è fortissimo e teme di prendere fuoco da un momento all'altro. Mille pensieri le attraversano la mente.
Ho fallito! Ho fallito! Morirò e i miei genitori e Anna con me!
Le lacrime non rinfrescano il viso e piano piano scivola nell'incoscienza.
STAI LEGGENDO
La Regina e il Ribelle
FantasyEsmeralda è una ragazza molto coraggiosa che presto dovrà affrontare degli strani uomini dagli occhi di ghiaccio, degli uomini che guariscono velocemente se feriti e l'amore per un ragazzo misterioso che ha incontrato a 9 anni. Ricco di colpi di sc...