Capitolo 12

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Sono le 2 e 17.
Non riesco a dormire. Appena chiudo gli occhi la figura di Gabriel mi appare.
È da 2 ore che sto piangendo,non so neanche il motivo tranne il fatto ch le lacrime e non vogliono smettere di scendere.

Non posso credere di esserci uscita.
Di essermi fidata di lui.
Di essermelo fatto piacere.
Di essere così stupida e ingenua.
Perché cavolo deve essere così difficile?
Perché le persone devono essere tutte cattive?

Così stronze?

Pure.

Accendo la lampada sul comodino e mi passo la mano sul collo.
Sono sudata,tanto sudata.
Vado in bagno e mi spavento al mio riflesso.
Gli occhi sono gonfi e rossi,sembro una drogata.
I capelli arruffati e leggere goccioline mi scendono dalla fronte.
Mi sciaquo il viso e dopo essermi fatta una coda torno in camera.
Vorrei tanto andare da mio fratello. A ranicchiarmi nel suo letto e sentirmi protetta tra le sue braccia ma non posso. Domani a confronto a me si deve svegliare presto. Deve fare volontariato per avere dei crediti extra per l'università del prossimo anno e io entro alle 10,ma credo di non andarci nemmeno a scuola.

Non voglio rivederlo.
E non voglio rivedere nemmeno Cristina,che per colpa del suo discorsetto del cazzo mi sto facendo pippe mentali da tutto il pomeriggio.

Torno in camera e prima di rimettermi sotto le coperte il cellulare squilla.
Lo schermo si illumina mostrandomi il nome 'Luca'.

Da Luca:
Non dormi? Hai la luce accesa

A Luca:
Non ho sonno. Tu?

Da Luca:
Pure.

Non so cosa rispondergli. È alquanto imbarazzante. Passano i minuti e nemmeno lui scrive. Spengo la luce e mi metto al calduccio con la luce del telefono in viso. Alla fine decido di scrivergli.

A Luca:
Grazie per essermi venuta a prendere oggi e mi dispiace per il livido...

Da Luca:
Non credevo avessi tanta forza

Sorrido.

Perché sorridi? Faccia pervertita

Mio dio non hai sonno?

Da Luca:
Non ti preoccupare ma se ti tocca ancora l'ammazzo

A Luca:
Geloso?

Da Luca:
No.

A Luca:
Bhe grazie davvero.

Da Luca:
Devi farmi un favore.

A Luca:
Quando?

Da Luca:
Adesso. Accendi la luce e affacciati dalla finestra.

Prendo una felpa per coprirmi il mio pigiama imbarazzante con i gufi,mi guardo allo specchio per...

Vuoi essere presentabile a Luca?

No solo che...nulla.
Vado alla finestra sposto le tende e la apro.
Luca è distante da me di qualche metro. Indossa una maglietta del pigiama blu a maniche lunghe e ha i capelli arruffati.
È davvero bello.

Male. È stra bello.

Ignoro la mia coscienza e gli sorrido. Lui ricambia poi chiude gli occhi in due fussure e mi osserva attentamente.

"Non devi piangere per quel coglione"
"Infatti non ho pianto"
"Cazzate,hai gli occhi lucidi. Sono esperto anche con Giorgia si sono comportati da stronzi"-si passa una mano tra i capelli e i suoi occhi cristallini riflettono nei miei.
Sono più chiari e anche se è buio luccicano come diamanti.
Non resisto e abbasso lo sguardo.
"Ma nono ti preoccupare,io e Manuel gli faremo il culo"
"Non ce né bisogno..."
"Ti ha quasi..."
Lo interrompo subito. Non voglio sentirla quella parola. Mi provoca solo disgusto e renderebbe le cose come stanno,vere. Forse è solo un incubo. Magari con un pizzicotto mi sveglio.-"Lo so ma non...non l'ha fatto e d'ora in poi lo ignoreró e..."
Luca sbuffa evidentemente frustrato. Intravedo le sue vene del collo flettersi e sono sicura che sia arrabiato.

"Domani vai a scuola?"-mi chiede cambiando discorso. Lo ringrazio mentalmente.
"Non credo"
Annuisce.
Alzo gli occhi al cielo e vedo le stelle. Sono meravigliose e anche se si intravedono poco sono lo stesso splendite.

"Ti va di fare un giro?"
"Adesso?"
"Adesso"

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