Capitolo di passaggio

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Caro diario,            Francia 1497
Oggi inizierò ad attuare il piano delle streghe. Ho dato appuntamento a Sebastián al caffè-concerto in cui ci siamo conosciuti così romperó il ghiaccio,e sarà più facile sedurlo.

Qualche ora dopo...

Odio gli uomini ritardatari. Mi fanno irritare. E quando mi irrito mi viene un certo languorino. Così decido di attirare l'attenzione di un uomo, che mi stava fissando,lanciandoli degli sguardi eccitanti. Lui come previsto si avvicina a me e si presenta baciandomi la mano.

«Salve,io sono Marcell Witmor,e sono onorato di conoscerla signorina...»disse tentando di scoprire il mio nome.

«Katrin,Katrin Pierce!»gli dissi con un sorrisetto maligno.

«Bene signorina Pierce,che ne dice di andare fuori,qui è troppo affollato non crede?»vedo che il ragazzo va subito al sodo. Così decisi di accontentarlo.

Andammo fuori e arrivati in un cunicolo appena fuori dal locale,lui mi iniziò a baciare il collo. Così lo spinsi contro il muro e lo soggiogai per non farlo urlare. Fatto ciò iniziai a nutrirmi di lui. Il suo sangue mi saziava era inebriante. Era da un paio di giorni che non mi nutrivo e quel ragazzo mi aveva dato la carica giusta.

«Interrompo qualcosa?»chiese Sebastián da dietro.

«Ma certo che no caro. Arrivi giusto in tempo.»gli dissi con la bocca sporca di sangue.

Vedendo quella scena Sebastián estrasse il fazzoletto di seta bianca,che portava nel taschino della giacca,e me lo porse. Io lo accettai,e mi pulì il muso.

«In quanto a te,berrai un po del mio sangue e poi non ricorderai ciò che è successo oggi...e ora sparisci»gli dissi porgendogli il fazzoletto che mi aveva dato in precedenza il mio ammiratore.

«Vogliamo entrare?»chiesi a Sebastián

«Ma certo,signorina.»mi sorrise e prendendomi sotto braccio entrammo insieme nel locale.

Iniziammo a ridere a scherzare e sopratutto a bere. Poi mi chiese una cosa che non mi aspettavo di sentire.

«Signorina Pierce,mi sento in dovere di porle una domanda.»mi disse serio.

«Ma certo dica pure,di che si tratta?»gli chiesi tenendogli la mano.

«Ogni volta che conosco un nuovo vampiro avverto una sensazione di morte. E questa sensazione con lei stranamente era amplificata. Quindi ho formulato un ipotesi. Lei potrebbe essere un originale e quindi 500 anni di come dire,di azioni sbagliate,le fanno pesare tutto? Mi corregga se sbaglio.»mi disse con quegli occhioni verdi

«Si sbaglia. Vede io non...non sono un originale. Io sono una doppelgänger. Ero l'agnello sacrificale per Nicklaus Mikealson per spezzare la sua maledizione che teneva sotto controllo il suo lato di lupo mannaro. Ma ovviamente ho preferito diventare un vampiro piuttosto che morire. Forse è per questo che ho un peso maggiore sulla mia anima.»gli dissi con le lacrime agli occhi.

«Scusa,non sapevo che...»

«Non ti preoccupare,non fa niente.»gli dissi con il sorriso più naturale possibile.

«Vogliamo andare a casa mia?»mi chiese sorridendomi.

Cosi ci alzammo e appena usciti in strada ad aspettarci,c'era un calesse. Lo prendemmo e in pochi minuti arrivammo a casa sua. Era una villa enorme,con almeno un centinaio di servitori. E per la prima dopo tanto tempo mi sono sentita di nuovo viva.

«Signorina Pierce,la invito ufficialmente ad entrare in casa mia.»mi disse Sebastián baciandomi sulla guancia.

Iniziammo a parlare e a scherzare e prima che me ne potessi accorgere eravamo finiti a letto. Le sue spinte erano regolari,forti e decise. Era da tanto tempo che non passavo una giornata così. Presi l'iniziativa di tirargli un paio di morsi su tutto il corpo,così non si sarebbe insospettito quando gli avrei succhiato un po di sangue per l'incantesimo. Dopo di che ci alzammo e ci rivestimmo per poi tornare alle nostre vite quotidiane con la promessa che domani ci saremmo rivisti allo stesso posto alla stessa ora. Quando ritornai a casa ad aspettarmi c'era Charlotte che dialogava con Rosmary e appena mi videro smisero di parlare.

«Sta diventando una cattiva abitudine quella di aspettarmi a casa mia,non credete?»chiesi sarcasticamente.

«Beh,di certo non posso restare a casa mia mentre tu e mio marito fate i piccioncini,non credi?»mi disse Charlotte sarcasticamente.

«Ricordati che sei stata tu a volerlo.»le dissi fulminandola con lo sguardo.

«Allora,come è andata con il grande capo?»chiese con una vena ironica.

«È totalmente in mio potere. Pende dalle mie labbra.»le dissi sorridendo.

«Bene,perchè questo lo porterà alla distruzione.»detto questo ci salutò e aprì la porta per andarsene.

«Ricordati il nostro accordo,strega.»la minacciai

Lei annuì semplicemente ed uscì dalla porta.

“Ciao ragazziii...ecco il nuovo capitolo della storia...l'ho pubblicato a distanza di pochi giorni dal precedente perchè la settimana prossima non potrò aggiornare spero vi piaccia e prima di salutarvi volevo ricordarvi che ho iniziato una nuova storia The Originals:"figlio di un originale". Passate a leggerlo se viva e un abbraccio il vostro Leo”

The Vampire Diaries: "Il Diario Di Una Petrova"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora